Liscio come l’olio
L’ultimo numero di Bibenda, la rivista per gli appassionati del mondo del vino, fa seriamente riflettere. Parla di un tema a me molto caro, quello dell’olio extravergine di oliva e quando l’ho letto ho tirato un sospiro…di sollievo no ma di soddisfazione. Erano anni che pensavo certe cose e finalmente vederle scritte anche da qualcuno competente del settore mi ha fatto piacere. Non mi ha consolato, dato l’argomento ma mi ha fatto molto piacere.
Sandro Vannucci racconta di una sua visita sul campo (cioè in supermercato) per cercare di capire un pò cosa gira intorno al mondo dell’olio. Bottiglie messe senza ordine, con confusione, sistemate nè per prezzo, nè per tipo, tantomeno per marca o per regione. Esiste qualcosa che si chiama diritto di scaffale.. e non lo sapevo. In pratica un supermercato viene pagato perchè posizioni un certo tipo di olio in una certo modo. E poi ci sono i prezzi, Olio di oliva a 3-4 euro, prodotto con la Piqual (l’oliva più diffusa in Spagna). Ci sono poi quelli tra i 5-7 euro, con etichette che indicano “miscele di oli comunitari”. Nascosti bene ci sono anche gli oli italiani, non meglio identificati: per esempio un olio col nome di un lago umbro e imbottigliato a Latina…la tracciabilità resta comunque un miraggio.
A me succede spesso di ascoltare persone che, con l’aria di chi la sa lunga, ti spiegano che comprano l’olio extravergine di oliva a 3 euro e che in pratica chi spende di più lo fa
a) perchè è un pò scemo e si fa fregare
b) perchè paga solo il nome famoso e nulla più.
Ecco..io personalmente questi discorsi non li reggo. Perchè? Molto onestamente, la crisi c’è per tutti e spesso oggi una famiglia fa sacrifici per far quadrare i conti e deve risparmiare sulla spesa. Benissimo, vale per la maggioranza di noi. Su alcune cose mi devo accontentare altre proprio non le compro. Però non dico che compro a un prezzo stracciato olio extravergine di oliva, perchè i miracoli non li fa nessuno. Per guardagnarsi quel nome, un produttore italiano serio, investe sui raccolti, sulle tecniche, sul materiale, sulle strutture. Studia, si aggiorna, fa una spremitura ad arte e sceglie le olive con criterio. C’è un lavoro enorme dietro. E un lavoro così non può costare poco. Impossibile. Anzi, per essere precisi, un olio non costa: vale. Magari ne compro meno, sto più attenta al resto ma non è giusto dire che un olio da 3 euro è equivalente a uno da 15, per rispetto di chi lo produce applicando tutto ciò che la legge prevede. E’ una questione di etica intellettuale.
Anche il secondo articolo di Bibenda mi ha molto colpito, per varie ragioni a dir la verità. E’ di Lamberto Sposini (che ora è ricoverato al Santa Lucia…ve lo volevo solo ricordare e gli faccio i miei più sinceri auguri di guarigione). Sposini produce un olio extravergine di oliva..ma non è in vendita. Lo produce per se e i suoi familiari e amici. Dice che non può permettersi di venderlo perchè, per come lo produce lui, dovrebbe costare 20 euro.. e si indigna perchè a suo parere oggi c’è poca educazione alimentare. In un mondo dove tutti cominciano a conoscere i fagioli speciali di quel paese sperduto o il salame prodotto in piccolissima quantità in un posto sconosciuto, la maggioranza di noi bistratta l’olio che è l’elemento fondamentale per la riuscita di un buon piatto oltre che base fondamentale della cucina italiana. Come quando in tv, dove si cucina ormai 24 ore su 24, si conclude una ricetta con la frase “un filo d’olio a crudo” senza dire nulla su quale olio, quale profumi, quale origini…. E’ vero, Sposini ha ragione. Forse dovremmo coccolarlo un pò di più, l’olio extra vergine d’oliva perchè è davvero il nostro oro quotidiano.
22 Comments
symposion
05 Set 2011 07:09 pm
Ciao mia cara! eccomi tornato!
anche io sono molto sensibile al tema, ma devo dirti che per mia gran fortuna a casa nostra non abbiamo mai comprato olio d’oliva al super avendo la fortuna di avere sempre olio prodotto in maniera ‘sana’ qui sul nostro territorio, e negli ultimi anni ho un amico che ne produce dell’ottimo per uso personale da cui lo compro
la prox volta che ci vediamo te ne faccio assaggiare un po’
un abbraccio forte!
Caris
ah ma se è per questo Gio, anche io uso solo olio prodotto da un cugino, in Puglia! Mai comprato olio in vita mia!!! Bentornato!!! E' un gran piacere rileggerti!! Ma quando vieni a romaaaaa????
tinny
05 Set 2011 07:09 pm
Ciao carissima! Tocchi un argomento importante a me molto caro, essendo figlia di un olivocultore. Mio papà, ormai in pensione, è passato dalla Cattedra Universitaria, all’uliveto che cura come un figlio.
L’Ulivo è una pianta superba, che non ti regala nulla, che fruttifica d’inverno, che, soprattutto in Liguria, ti fa fare un mazzo così per raccogliere quelle “biglie” che fuori dalle reti, rotolano dappertutto.
Mio padre se le cura, se le raccoglie e se le spreme perche anni fa si comprò un frantoietto. L’emozione di veder uscire quel filo verde smeraldo è unica. Chi non conosce la fatica, non può rendersi conto, valutare il prezzo. Ha ragione Sposini, le mani spaccate dal freddo non hanno prezzo. C’è parecchia ignoranza tra i consumatori, anche in questo! Pensa che in Farmacia, molte mammevip mi chiedono l’olio d’oliva della Plasmon. Io le guardo inorridita e rispondo loro:”Signora, siamo in Liguria, si vada a comprare un extravergine delicato, per cortesia!”…L’olio della Plasmon! Dopoquesto sproloquio ti abbraccio, buonanotte!
Caris
ecco brava...hai centrato in pieno!! e poi..ma sai che non ho mai assaggiato l'olio di olive taggiasche???? Sto troppo rosicando tinny mia!!!!
Patrizia
06 Set 2011 09:09 am
Condivido in pieno ciò che scrivi nel tuo post. Manca la cura e l’attenzione alla qualità, l’educazione alla scelta consapevole e una rigida norma sulla tracciabilità: si passa dalla confusione dello scaffale del super alla sussiegosa presentazione snob dei negozi ” di nicchia” dove bottegliette da 250g con nomi altisonanti e tracciabilità improponibile vengono proposti a prezzi da gioielleria.
Utilizzo da anni un olio di taggiasca della Riviera di Ponente (sono di Genova!). So chi lo produce e come, ha un costo medio, medio alto, ma conosco il lavoro infernale che è alle spalle di un prodotto di qualità.
Quando le mie figlie erano piccoline, dai pochi alberi che abbiamo in giardino, nella casa al mare, raccoglievamo, con grandissima fatica, quel po’ di olive che portavamo poi ad un frantoio ddella zona. L’emozione di veder sgorgare il tuo olio, concordo con Terry, è immensa. E che importa se tutta la produzione si limitava a pochi litri l’anno. Era una gioia poter versare quel “fio d’olio” sulle pappe calde delle mie bimbe!
Un grande abbraccio e ancora Brava!!!
Caris
Ecco..ma tutte l'olio di olive taggiache c'avete??? Bella cosa, anzi bellissima!!!! Prima o poi vengo a provarlo!!!!!! baciooooo!
amichecuoche
06 Set 2011 07:09 pm
Davvero mi ritengo super fortunata anche io che non ho mai dovuto comprare l’olio evo al supermercato!!Abbiamo spesso parlato anche noi sul nostro blog dell’eccellenza dell’olio pugliese e italiano in generale, ma in effetti manca una corretta informazione in merito….comunque brava post molto interessante!baci
Caris
grazie cara!lo sai che con me sull'olio pugliese sfondi una porta aperta!!! baci!
Veru
07 Set 2011 06:09 am
Condivido in tutto e per tutto però sai cosa c’è? C’è che purtroppo con la crisi la gente ahinoi preferisce comprare di più e sacrificare la qualità e se è vero che un olio come si deve costa almeno 6-7 euro il litro è facile intuire come una famiglia composta da 4 persone possa doversi fare i conti per evitare di spendere troppo.
La cultura del buon mangiare è fondamentale ma ci vorrebbe anche qualche mossa pratica per permettere al produttore di vendere l’olio buono ad un prezzo onesto e al compratore di acquistare prodotti buoni: è un discorso lungo e complicato!
Io vivo all’estero e qua non c’è cultura dell’olio per cui ogni volta spendo una fortuna per averne come dico io però ogni volta mi dico che vale la pena :)
Caris
e dove sei veru???? se passo da lì allora saprò che portarti! baciiiii!
susanna
07 Set 2011 04:09 pm
caris, vedo che anche qui abbiamo le stesse opinioni. è vero non si può pretendere di acquistare un buon prodotto a 3 euro quando per produrlo all’origine ce ne vogliono almeno il doppio! ho la fortuna di avere tra i nostri amici di famiglia qualcuno con origini pugliesi e qualcun altro con origini sicule ed è da loro che ci facciamo procurare l’olio “buono” e non certamente a 3 euro al litro…..
quelle poche volte che per errori di conteggio rimango senza scorta e mi tocca di acquistarlo al supermercato, leggo un sacchissimo di etichette e poi quando lo porto a casa comunque non mi soddisfa mai fino in fondo.
Caris
figurati che io l'olio non l'ho mai comprato! e dico proprio mai!!!!
cubo
08 Set 2011 10:09 am
io, nel paese dei crucchi, compro un olio d’oliva di produzione italiana, che non costa molto, ma è prodotto i provincia di LU e lo uso per cucinare.
L’olio è discreto e per me e mio marito va benissimo…
ma l’olio a crudo è rigorosamente quello di casa nostra: eh si, ho la fortuna di avere un suocero che produce olio (solo per famiglia ed amici) e parenti del sud che producono olio!
Sono sorprendentemente differenti i colori ed i sapori di questi due oli, ma tanto preziosi per noi, tanto che li uso solo per condire a crudo e per pietanze in cui l’incidenza dell’olio d’oliva è importante ;)
Caris
bello sapere che in crucconia uso l'olio Vale..non ti posso dire che mi hanno fatto mangiare lì :(
Federica
08 Set 2011 02:09 pm
Ti ci vorrebbe il plauso per questo post. No, i miracoli non li fa nessuno e tanto meno, oggi come oggi, l’arte a perdere. Io ho l’immensa fortuna di non dovermi neanche avvicinare allo scaffale del supermercato perchè in famiglia abbiamo sempre usato solo e soltanto olio di produzione propria. In autunno mio papà con alcuni amici si occupa della raccolta delle olive dalle piante del nonno e le porta al frantoio. Più genuino ed extra vergine di così!!! Un olio vero…di qualità…non esiste a prezzo stracciato. Basterebbe anche soffemarsi ad osservare il colore per capire. Un bacione
Caris
e grazie pulcina..lo sai che se ste cose me le dici tu mi fa un paicere immenso!!! :)
ziacrostatina
09 Set 2011 02:09 pm
Brava Caris…
è questione di cultura e conoscenza per chi acquista e serietà( bah!) per chi vende, ma oramai è così..e per molti altri prodotti.In giro c’è di tutto e andare a fare la spesa, se vuoi farla bene con attenzione e la consapevoleza di ciò che mangi, è un percorso ad ostacoli e spesso le nostre conoscenze ( almeno le mie) non sono sufficienti.
L’olio è una delle materie prime fondamentali nella nostra alimentazione e che certamente merita di essere di ottima qualità,anche perchè in olii di scarsa qualità non sai cosa mettono, ma non sai neppure se derivano davvero da olive!
Caris
sì è vero..anche io mi rammarcio per le mie scarse conoscenze, Mara! dovrei fare dei corsi :))))
Fabipasticcio!
10 Set 2011 08:09 am
Mi piace questo discorso sull’olio e sottolinea l’importanza di leggere le etichette, di imparare a farlo e di farlo coscenziosamente.
Ecco sarà che diversi motivi sia io sia mio marito abbiamo imparato a leggerle tutte che andare al supermercato diventa una specie di gita, ma alimentarsi è fondamentale, è la prima vera cura per il nostro organismo e quindi perchè 10 secondi di tempo dedicati alla lettura dell’etichetta non si riescono a trovare? Pigrizia o mancanza di tempo? Eppure si fanno tante scoperte, a vote brutte altre deliziose come capire quanti sentori un olio può avere e scegliere quello che piace di più…
Buon fine settimana e coccole per i tuoi due cuccioli
Caris
ma grazie da parte dei due pestiferi cuccioli!!! Ed è vero..ormai andare a fare la spesa è una missione difficile!! :)
Lucia
15 Set 2011 03:09 pm
Anche il mio nonnino che era analfabeta e di computer non ne sapeva niente ha sempre sostenuto che un buon olio extravergine d’oliva non possono “tirartelo dietro” a meno che non si tratta di olio buono per fare il sapone non da mangiare…ah la saggezza popolare…quanto mi manca!!!
Caris
ha ragione sai?? :))))
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