Le Pesche di Prato: ritorno al passato
Anni fa , non ricordo dove fossi, vidi la copertina di un libro che mi colpì profondamente: fondo nero e, su un’alzatina trasparente, delle splendide pesche di prato. La scena era tutta per loro: erano semplicemente perfette. In molte pasticcerie si trovavano (e si trovano) le pesche (la denominazione “di Prato” non viene quasi mai aggiunta qui a Roma)…ma si vedeva lontano un miglio quanto quelle della copertina fossero diverse. Ho sfogliato quel libro velocemente, ricordo che avevo pochissimo tempo. Poi all’epoca non avevo ancora la passione per tutti i libri di cucina..quindi lasciai il libro. Me ne sono pentita quasi subito, anche perché non l’ho più ritrovato. Potete quindi immaginare cosa ho provato quando me lo sono ritrovata fra le mani, complice la partecipazione al contest di Simona, cib’arte.
E l’ho sfogliato con un po’ di emozione, questo salto del passato che ha fatto prepotentemente capolino proprio ora. Il libro è bellissimo. Difficile definirlo un libro di cucina (senza togliere nulla a tutti i libri che ho) ma l’introduzione basta a renderlo immancabile nella “collezione” dei libri di chi ama cucinare (o anche di chi ama leggere in generale). Una bella presentazione di Igino Massari introduce questo “dolce libro” curato da Claudio Martini (l’editore) e da Paolo Sacchetti (il pasticcere). Una strana alchimia, la loro, che si chiama passione: passione per queste pesche “sensuali e suadenti, dotate di una bellezza morbida, schiva, non esibita, senza glamour” ma anche passione per la qualità, intesa come “modo di pensare, di esistere … di lavorare col cuore”. Le fotografia catturano tutta l’essenza del dolce (abbiate pazienza con le mie…ma sul libro sono splendide!) e i testi sono davvero piacevoli.
Una cosa importante che mi ha fatto conoscere questo libro è un ingrediente speciale: l’Alkermes. Quello vero, quello prodotto dalle Officine di Santa Maria Novella. Si potrebbe scrivere un libro solo di Lui! Non c’è stato verso, per me, di provare a rifare queste pesche senza quell’Alchermes lì. E la mia amica Elena, che ringrazio di cuore, ha fatto in modo che riuscissi a stringere fra le mani questa bottiglia rosso fiammante..sembra rubino liquido! E la consistenza, il profumo e il sapore sono davvero qualcosa di unico.
Gli autori sostengono che un dolce tradizionale è tale è tale quando un’intera comunità lo produce in casa. Io stasera ho un piccolo pezzo di Prato qui sul mio tavolo….
Ingredienti
- Farina 0 kg 1,1
- Zucchero gr 240
- Burro gr 140
- Uova intere gr 500
- Lievito di birra gr 35
- Miele d’acacia gr 40
- Arancia candita gr 20
- Vaniglia in bacche metà stecca
- Acqua naturale gr 70
- Sale un pizzico
- Latte fresco intero gr 350
- Panna gr 150
- Zucchero gr 140
- Farina gr 40
- Tuorli d’uovo gr 120
- Sale un pizzico
- Baccello di vaniglia metà
- Buccia di limone una scorza
- Acqua gr 80
- Zucchero gr 120
- Alkermes gr 60
Procedimento
- Per la pasta brioche: Primo impasto: mettere nell’impastatrice 450 gr di farina, 100 gr di uova, 60 gr di zucchero, 35 gr di lievito, 60 gr di burro e l’acqua (io ho intiepidito l’acqua e fatto sciogliere il lievito, ho messo la farina nella ciotola dell’impastatrice, ho aggiunto il lievito sciolto nell’acqua e ho acceso la planetaria. Ho aggiunto un uovo e fatto assorbire, ho aggiunto lo zucchero poi l’altro uovo e alla fine il burro sciolto. Ho fatto raggiungere l’incordatura). Lasciar lievitare fino a che il volume risulti triplicato (90’ circa) Secondo impasto: mettere nell’impastatrice il rimanente degli ingredienti e impastare. Aprire il baccello di vaniglia e inserire la polpa nell’impasto. Appena sono amalgamati, aggiungere il primo impasto e far andare la Foglia finché non sia di nuovo elastico e liscio. Lasciar lievitare a temperatura ambiente (ideale a 27°) fino a raddoppiare il volume (90’ circa), quindi utilizzare. Pesare 100 gr di impasto e fare un filoncino lavorandola con le due mani. Tagliare a metà e di nuovo a metà due volte in maniera da ottenere 8 pezzi di 15 gr ciascuno. Tornire i pezzi di pasta ad ottenere delle palline lisce. Far riposare le palline poi tornirle nuovamente e metterle su una teglia imburrata. Dopo 10 minuti, schiacciate con il plamo della mano una ad una fino ad ottenere delle piattelle. Far lievitare a 18°-20° per 4-5 ore e cuocere per 6-7 minuti a 220-230°.
- Per la crema pasticcera: La sera precedente unire il latte e la panna. Togliere la polpa dal baccello di vaniglia e, insieme ad una scorza di limone, inserirle nella panna e nel latte per insaporirli. Al mattino: setacciare la farina con metà zucchero e il sale. Scaldare latte e panna con la scorza di limone, la vaniglia e l’altra metà dello zucchero (la presenza dello zucchero aiuta a non far attaccare il latte) Quando il composto è caldo, versarne 100 gr sulla farina e lo zucchero e sbattere con la frusta fino ad ottenere un impasto omogeneo. Aggiungere i tuorli e montare il più possibile, almeno fino a sciogliere lo zucchero. Quando il rimanente del composto di latte e panna bolle, filtrarlo dalla scorza di limone e rovesciarlo subito dull’impasto. Rimettere sul fuoco e girare con una frusta fin quando è cremoso e comunque almeno fino ad 83°. Raffreddare con bagnomaria di ghiaccio mescolando per evitare la crosta in superficie fino a che è freddo a 4°. La crema è pronta per essere utilizzata.
- Per la Bagna: unire l’acqua e lo zucchero nella casseruola. Portare ad ebollizione gli ingredienti e spegnere. Usare quando è temperatura ambiente Unire i 60 gr di alkermes a 200 gr di sciroppo- La bagna va usata a temperatura tiepida, circa 35°, per meglio inzuppare la pasta brioche e al contempo non evaporare l’alcol presente nell’archemes.
- Preparazione: Con un coltello bucare leggermente la pallina di pasta brioche nella superficie che tocca la teglia, quindi inzupparla completamente nella bagna tiepida. Ripetere l’operazione con tutte le altre palline. Con l’aiuto di un sac a poche riempire il buco della pallina di crema pasticcera, lasciando un po’ della stessa sulla superficie in maniera che accompiando le due palline ripiene otterremo una leggera fuoriscita della crema che dà un aspetto ancora più goloso alla pesca. A questo punto rotolare la pesca nello zucchero e decorare con uno spicchio di arancio candito e una foglia di menta.
Notes
Mie annotazioni: per tutte le mezze pesche che vengono con quel quantitativo di impasto, a mio parere serve più crema e più bagna (la prossima volta mi basterà la metà dell'impasto). Attenzione alla cottura: la prima infornata il mio forno era troppo "violento" e ho abbrustolito il fodno delle pesche!
31 Comments
Juls @ Juls’ Kitchen
26 Feb 2012 11:02 pm
sono tra i miei dolci preferiti, nonna me le faceva sempre per il compleanno, ma poi abbiamo perso la ricetta… devo rifarle, non vedo l’ora!
Caris
Che belle che sono Jule!!! Pensa chi può mangiarle in una piccola pasticceria di Prato! il sogno di stasera: andarci a fare una chiacchierata e una bella merenda a base di pesche in quel di Prato! :D
Valentina
27 Feb 2012 07:02 am
ma sai che non le ho mai assaggiate!le tue hanno un aspetto davvero degno di una mostra d’arte!
Caris
Vale..a Roma sono abbastanza comuni nelle pasticcerie..però hammo tutto altro sapore e consistenza 8sono abbastanza dure) e soprattuitto l'alkermes è molto forte! o te le fai da sola. :DD (e sicuramente ti vengono bene) ...o fai una gita a prato! E lì unisci l'utile al dilettevole!!! :)
sara
27 Feb 2012 08:02 am
Fantastico ! davvero…e poi l’alchermes dell’officina di SMN :)
Caris
Sara..io pensavo che fosse buono..ma quel liquore è un altro mondo!!!! Prima l'alkermes non mi piaceva..adesso ho quasi la volgi adi berlo in purezza (e io sono astemia)
Gaia
27 Feb 2012 01:02 pm
Ma quanto era che non passavo di qui?
mi piace la tua nuova casetta!
Caris
E' vero gaia!! Che piacere! e poi sono imperdonabile..anche io ultimamente sono latitante quanto a (piacevoli) visite sugli altri blog (lo che a malapena seguiamo il nostro e diventa difficile seguire gli altri...ti capisco!) Arrivooo!
Diveramente Semplice
27 Feb 2012 02:02 pm
Ho avuto l’onore di assaggiarle ieri a Pranzo…E devo dire come sempre….SEI FANTASTICA!!!!!!!
Caris
Ma grazie sei troppo buona!!!!! Io in compenso sto ancora facendo la distrubuzione dei pani e dei pesci, dato che erano tantissime :D
Federica
27 Feb 2012 04:02 pm
Non conosco le pesche di Prato, non le ho mai assaggiate di pasta lievitata. Ma ti assicuro che hai regalato a me un tuffo nel passato appena ho visto la foto. I primi passi in cucina li ho fatti aiutando proprio la mamma con le pesche dolci, lei le fa con i gusci di biscotto. E io ero addetta alla farcitura con la crema e a rotolarle nello zucchero. Mi divertivo un mondo.
Grazie del piacevole ricordo. Un bacione, buona settimana
Caris
Che bella questa cosa...il rotolamento nello zucchero, lo ammetto, mi ha dato una soddisfazione che non ti dico! (felice di aver ricordato una cosa tanto dolce!)
Kika-Dolce Benessere
27 Feb 2012 04:02 pm
Ciao! Complimenti per il tuo bellissimo blog, è davvero stupendo..Bravissima!
Mi unisco volentieri ai tuoi lettori..
Se ti va di passare a trovarmi mi trovi qui:
http://www.dolcebenessere.com
Sono una dolciaria!
Grazie!
Un abbraccio.. Kika
Caris
Grazie Kika! Lietra di averti qui ! Stasera passo a trovarti!!!!!(dammi tempo....ho i piccoli scatenati che in questo momento fanno il diavolo a 4!) E grazie per i tuoi complimenti!!!
Kika-Dolce Benessere
27 Feb 2012 04:02 pm
Ah dimenticavo..complimentissimi per le tue foto, sono meravigliose! Ho un debole per la fotografia..
Brava davvero!
tinny
27 Feb 2012 08:02 pm
Sono talmente belle che è fin un peccato mangiarle! Sempre brava carizzima!!
tinny
27 Feb 2012 08:02 pm
Son talmente belle che è fin un peccato mangiarle! Un abbraccio carizzzima!
Caris
Tinny..tu hai le tue ragioni..ma il sacrificio si fa!! :D Se eravamo insieme uh se lo facevamo!!!!
tinny
27 Feb 2012 08:02 pm
Sto facendo un po’ di casino…mi scusi signorina, ma qui è impazzito tutto!
Caris
Nono,..è che quando vede te il sito va in tilt!!!! Lo mandi in confusione con la tua verve! vengo a trovarti subitooo!
Veru
28 Feb 2012 01:02 pm
Le adoro ma non le ho mai preparate anche perche’ se me le trovo davanti le finisco tutte, sono una droga per me!! Complimentoni, sono bellissime… e anche la nuova versione del sito e’ molto bella! :)
Caris
Però qui hai il vantaggio che devi farne tante!! :) magari ti passa un po' la voglia...hummmm...no, non ti passa ma almeno hai avuto la soddisfazione di farle tu!!! Un bacione!
tinny
28 Feb 2012 01:02 pm
L’ho pensato anch’io che andasse in tilt…
Le liberalizzazioni sono una farsa. Non hai più il giorno fisso di chiusura (ti parlo della mia città) perchè si sta tutte aperte, risultato: turni di riposo alla cacchio, lavoro livellato, zero assunzioni in più, anzi. Il discorso è che un farmacista dipendente guadagna dai 1000 ai 1350 euro all’anno col fulltime (40 ore) che è vergognoso. Nessuno avrà mai i soldi per aprirsi una farmacia o trasformare una Parafarmacia in Farmacia. Parlano di concorsi, ma vanno ad anzianità e quindi, in giovane, non potrà mai farcela. Per non parlare dei concorsi truccati dove le lobby dei titolari comandano. Nessuno si è mai accorto che un titolare ha più di una farmacia magari intestato a tizio a caio??? E’ una vera vergogna, punto. Siamo sottopagati e trattati a pesci in faccia, minimamente tutelati dal nostro ordine che, casualmente, è gestito dai titolari. Se conosci qualche giovane che vorrebbe studiare Farmacia, digli di non farlo! Se non ci sei dentro, non puoi renderti conto dello schifo. Scusa il poema, un bacioneee!!!
Caris
Tinny..mia sorella è medico (un ortopedico quasi specializzato) e già sa che non ci saranno concorsi validi! Non so come si possa cambiare questo status quo!!!!
Assunta
28 Feb 2012 03:02 pm
Ecco perchè l’ultimo aggiornamento nel mio blogroll risaliva a 4 settimane fa!!!!..hai rivestito a nuovo il blog!! :-D
Complimenti per tutto, la nuova veste è bellissima e le pesche…uhmmmm quanto me ne mangerei volentieri una!!!….ma anche 2 va! ;-)
Caris
Ma sai Assunta che per ricevere gli aggiornamenti devi rsegnarti con questo layout???Non capiamo perchè (o meglio, Rossana non capisce perchè..io assisto solo impotente!!) Grazie!! Spero che ora tu riesca a vedere bene!
Alessandra
28 Feb 2012 03:02 pm
Ieri quel libro è arrivato anche a me…mi sono riempita gli occhi di quelle splendide foto per tutto il pomeriggio!!
Non vedo l’ora di provare a farle, ma prima devo cercare il mitico alkermes…sarà un’impresa!!
Le tue pesche sono davvero belle…chissà che soddisfazione mangiarle!!! *o*
Caris
Hai visto che meraviglia??E la cosa è che ho il "bruittissimo" sospetto che anche gli altri libri siano a quel livello! Se vuoi provarle e hai bisogno di sapere qualunque cosa..fammi sapere che sono a disposizione!!!!
tinny
28 Feb 2012 08:02 pm
Noi siamo in una gabbia. Tua sorella, per assurdo, ha la possibilità di scegliere, prendere una specializzazione. Noi lavoriamo senza possibilità di carriera, spesso sottostiamo alle famigerate mogli dei titolari che non sono neanche laureate, ma giocano a far le farmaciste, consigliano, “curano”, dicono delle mega minchi…e tu zitta perchè magari ti senti pure dire che non ti devi permettere…
Poi, quando entrano i figli, ovviamente neolaureati e mediamente fancazzisti, tu insegni loro a lavorare e poi ti lasciano a casa perchè non servi più.
Te capi??? Bella la vita, eh?? Comunque tornassi indietro, farei dell’altro…come la stragrande maggioranza delle persone! Un bacione!!
gloria
29 Feb 2012 04:02 pm
le adoro….e non sapevo che si chiamassero di Prato!!!!! però ho ancora neglio occhi quelle meravigliose sfumature di azzurro…….ahhhhh (sospiro!) ;))
Caris
eheh...lo so, sospiro pure io!! però la prossima volta sarò io a trarre esempio da te )e spero in ricchissimi sospiri!)
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