L’avventuroso viaggio delle uova fresche
No, non è il titolo di un documentario che ha per protagoniste le uova fresche, della serie dal “guscio al pulcino: una magica avventura”. No. Non è neanche un omaggio al simbolo principe della Pasqua appena passata. Il fatto è che a lavoro capiti di parlare, oltre che di questioni lavorative appunto, anche delle nostre passioni e e dei nostri hobby … e neanche a farlo apposta tempo fa ho scoperto che un collega ha la passione del giardinaggio e coltiva alberi da frutto (si favoleggia delle sue albicocche! Le aspetto con ansia). Tempo fa, mentre stavamo lì a discutere di come ottenere frutti migliori, del momento ottimale per la potatura e di quale ramo tagliare, il mio capo guarda fisso il diretto interessato ed esclama “ah, ma tu hai anche le uova fresche: perché non le porti così lei (che sarei io) può fare un dolce?” Il gentile collega ha raccolto l’invito con entusiasmo e mi ha detto prontamente “dimmi solo quando ti servono”. Vi rendete conto da soli di quanto un dolce possa unire un team in ufficio!
Detto fatto, la mattina di due giorni dopo, mi ha portato 6 uova fresche, bellissime, bio nel senso stretto del termine..e alloggiate in una busta da lettere. Lì per lì ero solo entusiasta e non ho pensato alla drammaticità della situazione e cioè come fare affrontare a 6 delicatissime uova fresche, con altrettanto delicatissimo involucro, l’attraversata della città in metro, all’ora di punta, fra turisti, pendolari, ragazzi che vanno in giro con zaini pericolosissimi etc etc.
Ad ogni modo, quelle uova dovevano varcare la soglia della mia cucina, quindi al momento di uscire ho avuto la bella pensata di usare la mia borsa come una specie di nido: l’ho aperta, ho sistemato le uova al centro, l’ho presa allo stesso modo di come avrei portato un vassoio a tavola e , conscia che avrei fatto una serie infinita di figuracce, sono uscita dall’ufficio. I primi 300 metri di marciapiede sono stati relativamente tranquilli: solo la gente che mi guardava esterrefatta avrebbe dovuto turbarmi ma il timore di rompere le uova era più elevato. Quando ormai mi sentivo vittoriosa, felice che mancassero solo 100 metri all’ingresso della metro, vidi avvicinarsi una coppia, evidentemente scozzese, dato che lui indossava il classico kilt. Nulla di male, avevo sentito che c’era una partita di rugby o cosa simile, quindi la presenza di scozzesi alle porte di una delle stazioni della metro più centrale che ci fosse in città era del tutto naturale. Peccato che quel giorno ci fosse molto vento. Peccato ancora che ci sia stata una folata improvvisa molto forte che ha fatto sollevare indecentemente il kilt di quell’anziano signore. Tutto d’un colpo ho potuto verificare che il detto sulla ehmm..diciamo libertà di costumi (anzi mancanza di indumenti intimi) degli uomini scozzesi in kilt, in quel caso corrispondeva al vero. Per la sorpresa ho fatto un salto indietro, facendo pericolosamente aprire ancor di più la borsa e cozzare le uova! “Oh my god, eggs!” ha esclamato lo scozzese! Anche io volevo dire “oh my god” ma mi son trattenuta perché non avrei certo nominato le uova ma ben altro. Le uova erano ancora lì e ho deciso di non rischiare ulteriormente e di tuffarmi nella metro.
Ovviamente, mai vista tanta gente! Tutti accalcati e io che portavo questa borsa con le uova come un carico prezioso! Ho avuto un attimo di panico all’avvicinarmi ai tornelli, perché già pregustavo la scena del dover prendere l’abbonamento, infilarlo nella malefica macchinetta, riprenderlo e via..tutto con una mano sola…ma il destino ha voluto che proprio quel giorno il controllore fosse lì, vicinissimo all’ingresso. Il solerte funzionario, insospettito dalla mia borsa, mi ha tolto dall’imbarazzo di prendere l’abbonamento perché mi ha guardato e mi ha detto “Signorina, venga un po’ qui” . E ti pareva, ho pensato. “cosa porta in quella brosa?” “ehmm..uova” . Non ho avuto di meglio da dirgli e in fondo era la verità. “Signorina, lei ha voglia di scherzare a quest’ora?” “no no..io ho veramente uova, guardi” …e ha guardato. Al che ha sollevato gli occhi dalle uova scuotendo la testa ” questa poi non m’era successa mai …. vada, signorina, vada” E non me lo sono fatta ripetere due volte. Tra l’altro la metro è passata subito. La fortuna ha voluto che trovassi subito un posto a sedere! “evvai” ho pensato, poggiando la borsa sulla gambe. Chiaramente avevo gli occhi dei passeggeri intorno a me piantati sulle uova. O meglio prima guardavano le uova, poi guardavano me, poi si guardavano fra loro! Dopo un viaggio che mi è sembrato interminabile, giunta al capolinea sono entrata in macchina e ho delicatamente posato la borsa sul sedile! Durante il viaggio verso casa le uova avevano vita propria. Sono uscite dalla borsa, sono scivolate più volte sul sedile seguendo le curve dolcemente, sono andate a sbattere l’una contro l’altra… Un inferno, quel viaggio! Fortunatamente sono arrivata a casa, ho aperto la porta e..bum..Gatto mi è saltato in braccio, anzi sulla borsa! Fortunatamente per la sua incolumità, le uova non si sono rotte, altrimenti avrei commesso un gatticidio. Solo Albertino, vedendomi arrivare con la borsa gonfia e aperta in maniera strana (era a terra quindi non poteva vedere il contenuto) mi ha guardato quasi con indifferenza e mi ha detto “che cibo hai in borsa mamma?” Ecco, quando si dice la perspicacia…
Che ci si fa con delle uova fresche? Io ci ho fatto una torta della nonna, non una nonna qualunque..ma la nonna mia!!!! Lei di dolci ne faceva tantissimi
(e ne ho già parlato qui e qui) e questo era uno di quelli semplici ma golosissimi!
Per rifarla però, nonna mi perdonerà, ho usato la Pasta frolla di Santin, presa dal suo libro”pasticceria: le mie ricette di base”. Che quel libro mi piaccia si sa e pian paino me le sto provando tutte! Le dosi sono sempre esatte: questo secondo me è uno dei meriti maggiori di questo libro! Non si sbaglia mai!. Anche questa frolla non mi ha dato problemi, anzi l’ho trovata facilmente lavorabile! La torta è farcita con crema al caffè e amaretti indecentemente inzuppati nel liquore al caffè ….. I colleghi ringraziano!!!!
Di seguito lascio due ricette distinte: una per la frolla di Santin e l’altra per la torta!
Ingredienti
- 500 gr di farina (io 00)
- 285 g di burro morbido
- 140 g di zucchero a velo
- 50 g di farina di mandorle
- 2 uova
- ½ baccello di vaniglia (io un cucchiaino di estratto homemade)
- ½ cucchiaino di sale (Santin dice fior di Sale o Sale Maldon)
Procedimento
- Setacciate 250 g di farina nella ciotola dell’impastatrice o nella planetaria;aggiungete il sale, lo zucchero, il burro a pezzetti, i semini del baccello di vaniglia,, le uova e la farina di mandorle. Cominciate a lavorare a bassa velocità fino a ottenere un composto quasi omogeneo. Incorporate quindi il resto della farina setacciata e lavorate finché il composto non sarà omogeneo. Formare un panetto rettangolare e avvolgetelo nella pellicola alimentare; lasciate riposare la pasta frolla in frigorifero almeno 12 oreprima di utilizzarla.
Notes
Quando si lascia una pasta a riposare è sempre bene assicurarsi di darle una forma quanto più possibile bassa. In questo modo il raffreddamento del composto sarà più veloce; analogamente, al momento di riportarla alla temperatura adatta per la successiva lavorazione, si eviterà il rischio che si rammollisca esternamente, rimanendo dura e non lavorabile all’interno.
Ingredienti
- 600 gr di pasta frolla (io di Santin)
- 400 gr di latte
- 100 gr di panna fresca
- 4 tuorli
- 150 gr di zucchero
- 50 gr di amido di mais
- 2 cucchiaini di caffè solubile (abbondanti)
- 200 g amaretti secchi
- Liquore al caffè (io usato quello che usava mia nonna..cioè il Borsci)
- Caffè espresso
- Acqua
Procedimento
- Preparare la crema: sbattere i tuorli con lo zucchero, aggiungere la vaniglia, il pizzico di sale, l’amido. Scaldare quasi a bollore il latte e la panna e mescolare il caffè solubile; aggiungere a filo al composto di uova . Cuocere a fiamma bassa finché non si rapprende e far raffreddare.
- Stendere la pasta frolla e ricoprire una teglia da 24/26 cm imburrata e infarinata. Stendere la crema pasticcera al caffè. In una tazza versare il liquore Borsci, il caffè espresso e allungarlo con un pochino di acqua (le proporzioni vanno a seconda del vostro gusto personale). Immergere gli amaretti secchi nella bagna e posizionarli sopra la lo strato di crema fino a coprirlo completamente. Ricoprire con la pasta frolla avanzata. Cuocere in forno già caldo a 170° per circa 50/60 minuti.
Notes
va aggiunto il tempo di raffreddamento della crema
LE VOSTRE FOTO:
La magnifica torta decorata, che ha per base questa torta, di Donatella
La torta di Daniel
27 Comments
pasqualina
10 Apr 2012 11:04 pm
Non so se farti prima i complimenti per la ricetta che è goduriosissima (ho preso nota), per la foto che nella sua semplicità è bellissima, per la cottura della frolla da 110 e lode o per il racconto simpaticissimo della tua “avventura”…… insomma BRAVA BRAVA BRAVA! Mi piace!
Caris
ma grazieeeeeee!!! ma sai che io ho rischiato 10 anni di vita per quelle uova???e anche una mutal in metro! comunque, guarda..torta della nonna senza pretese..ma taaanto buona!!!!!
patriziamiceli
10 Apr 2012 11:04 pm
meraviglia!!!! tutto, anche quelle uova che pagherei oro per averle :-)
Caris
Credimi...ho visto la differenza con quelle comprate..e purtroppo devo dire che è enorme! solo il colore....!! Bacio!!!
Valentina
11 Apr 2012 08:04 am
mi hai davvero fatto sorridere con la tua avventura!ma sai che ho scoperto che il mio capo è un food blogger…com’è vario il mondo!e quella torta….che sfizio!!
Caris
eheh..allora pensa che ora scatteranno post a conduzione familiare col tuo capo!!! Pensa se partecipate a qualche contest insieme :))))) fantastico!!!
elena
11 Apr 2012 09:04 am
il racconto è bellissimo, caris! mentre leggevo, mi sembrava di vederti :)
e pure il dolce è molto bello, con quel guscio perfetto di frolla!
Caris
infatti chi mi conosce sa che queste sono le classiche cose che a me succedono sempre! neanche se mi ci mettesi con tutta la fatasia riuscirei ad invertamele!!:)))) Ma grazie Elena..è bello averti qui!!!!
Assunta
11 Apr 2012 10:04 am
La crostata è spettacolare, da provare senza ombra di dubbio!!! :-)
Per quanto riguarda il simpaticissimo racconto….ma perchè non mi stupisco? :D :D :D
Caris
:DDDDDD ahahah mi hai fatto troppo ridere! mi verrebbe da dire...chi mi conosce lo sa...e immagina anche altro!!!!
Che bello vedersi giù! speriamo di ripetere presto!!!
Angela
11 Apr 2012 05:04 pm
Uova fresche e biologiche uguale torta! E’ inevitabile :)
Splendidi i dettagli perfetti della tua crostata, sembra una coroncina reale.
Caris
:D grazie Angela!!! Una coroncina reale è un'espressione che non aveva detto nessuno..ma quella teglia un po' quell'effetto lo fa!!!!
Gio
11 Apr 2012 07:04 pm
delle uova avventurose :D
ma l’incontro con lo scozzese… ah ah ah
ottima la torta della TUA nonna!
Caris
Lo scozzese resterà nella mia memoria..moooolto impresso credimi!!! pure troppo!!! :DDDDD
tinny
11 Apr 2012 09:04 pm
Mamma mia signorina che fatica. Ma possibile che per portar a spasso 6 ovinchie devi vivere un’avventura??…A che ora inizia il documentario sul viaggio avventuroso delle uova fresche?? Come l’hanno cancellato dai palinsesti??…Ma si sono mica rotte??? Ahhh, meno male, va!…Un bacioneeeee!!!
Caris
se si rompevano, dopo quello che avevo visto e passato..stvao ancora a piangere!!!!! Ecco, di fronte allo scozzese ci volevi tu! proprio tu :DDD
Federica
11 Apr 2012 10:04 pm
Le peripezie delle tua uova mi fanno venire in mente quelle della mia colomba di Pasqua! Non so se è stata peggio la folata di vento sul kilt dello scozzese o la bocchetta sputata come un missile dal sac à poche sulla pasta lievitata! Però preparati, ho la sensazione che la fornitura di uova bio da parte del collega si ripeterà dopo aver goduto della fine che gli hai fatto fare :)) Un bacione bimba, buona serata
P.S. il tuo input è finito così ^_^
Caris
Ma vaaaaa!! L'hai già fatto??E brava la mia pulcina ora vado a vedere!!!! Bacio grossissimo!
Dony
12 Apr 2012 02:04 pm
ciao Caris, mi puoi dire quanto viene alta questa crostata, poi ti dirò cosa ci voglio fare :))
Caris
Doni..ho lo stampo classico col fondo Amovibile 8se vuoi quando tornoa casa lo misuro) ma sarà stata sui 4 cm(calcola che gli amaretti fanno fare dei bozzetti quindi la superifice non è proprio liscia!)!!!! poi mi dici eh, che sono curiosa! :)
Silvia-La gelida anolina
13 Apr 2012 07:04 pm
Ti capisco…cosa non si fa per delle uova!? :) e che bel risultato, direi che valeva la pena di affrontare questo viaggio imbarazzante ;)
Caris
Eheh..per quelle uova, questo e altro!!!! Benvenuta Silvia! (troooppo bello il tuo blog!)
susanna
15 Apr 2012 04:04 pm
questa torta deve essere davvero sublime! in binomio cioccolato, caffè poi mi piace davvero tanto…
Caris
Grazie Susanna! La cosa bella è che golosa ma semplice!! quindi un bel mix!!! Un bacio!!!
Dony
17 Apr 2012 03:04 pm
eccomi, questa crostata favolosa l’ho usata come base per la torta di compleanno della mia nipotina, ricoperta di pasta di zucchero. Ho ovviato ai bozzi creati dagli amaretti sbriciolandone un pò nei vuoti che si formano tra l’uno e l’altro e poi ho livellato superficie e bordi con della panna montata prima di stendere la pdz. Ho rialzato la torta appoggiandola su un disco di polistirolo di 3 cm. E’ stata molto apprezzata dagli adulti, ai bimbi era destinata la parte superiore, senza liquore e creme, la foto del tutto la puoi vedere su gennarino
Caris
ho visto Dony!! E? stratosferica! Complimenti davvero perchè sei stata bravissima!!!
Come le ciliegie Cooking Planner
21 Mag 2012 10:05 pm
[…] mangiato delle ciliegie (sempre frutto della passione per la coltivazione del famoso collega delle uova fresche) che erano da svenimento! E allora non potevo una provare una ricetta vista sul libro Tea with Bea […]
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