Coffee cake al dulce de leche
Sarà pur vero che l’abito non fa il monaco ma certamente lo chef sì. La saggia considerazione nasce dal fatto che, dopo anni e anni di onorato spignattamento, ancora riesco a sporcarmi di farina, impasti & co. che neanche se mi avessero messo all’interno della ciotola della Planetaria a girare insieme all’impasto.E questo accade solo se faccio un normalissimo impasto. Se per caso devo usare il matterello, tagliare delle strisce di pasta, usare la pasta di zucchero e colorarla, succede il finimondo. Ogni volta mi dico: “fai una cosa e metti subito in ordine”..per poi finire che sono curiosa del risultato, non mi va di interrompermi e quindi accumulo padelle, cucchiai, pennelli e roba varia da lavare.
Fosse solo questione di stoviglie ci passerei anche sopra; il guaio è come mi concio io. Non basta un normale grembiule da cucina. Non so come, finisce che la macchia va a capitare dove non c’è il grembiule. Ho preso allora la storica decisione: cercarmi un vestito completo per cucinare! Qualcosa che anche se lo sporcassi, saprei di poterlo fare senza preoccuparmi degli improperi della lavatrice. Sono capitata così su un sito molto carino di forniture alberghiere, la Vega. Neanche a dirlo,sulla pagina di abbigliamento professionale ho visto 3 ragazzi vestiti di bianco e azzurro, che avevano l’aspetto non solo professionale ma anche sereno e felice. Faceva al caso mio .. e infatti: tadaann ho trovato la giacca della mia vita (o almeno della mia vita in cucina)e riconosco che l’abbigliamento professionale non è più anonimo e noiosetto come una volta! La giacca è colorata, a maniche lunghe e di cotone! E con tanti tanti colori! Roba che se indosso quella non devo neanche cambiarmi se viene qualcuno a cena! Passo dalla cucina alla sala con tranquillità!!! Devo decidere il colore: consigli please?
Almeno la finiamo di rovinare tute, magliette e affini, che per carità, saranno solo abiti-da-casa ma ormai hanno una loro dignità!!! “Quella giacca la dovrò prendere”, frase che ho detto stamattina mentre infornavo la dulce de letche coffee cake e mi guardavo sconsolata!
Ma veniamo a noi: questa torta prende ispirazione da qui! E’ una coffe cake e per coffe cake gli americani non intendono una torta al caffè ma una torta, un dolce, uno sfizio da mangiare nel momento del break mattutino, insieme al caffè appunto. Siccome però non mi dispiaceva affatto l’idea dell’abbinamento, io il caffè l’ho messo davvero e, dopo alcune modifiche, ho ottenuto la mia, torta al dulce de letche e caffè (che va bene in qualsiasi momento della giornata,credetemi)!
Ingredienti
- per la torta
- 120 g di burro
- 250 g di farina 00
- 1 cucchiaino di baking powder (l’ho trovato da Castroni a Roma..se non l’avete mettete il lievito per dolci)
- 1/2 cucchiaino di sale
- 200 g di zucchero
- 2 uova grandi
- 3 cucchiaini di caffè solubile da sciogliere in una tazzina di caffè espresso
- 1 yogurt bianco (ni sono scordata di metterlo ma secondo me migliora la torta)
- Per lo streusel
- 150 g di farina 00
- 100 g di zucchero di canna
- 90 g di burro a temperatura ambiente
- ½ cucchiaino di sale
- Cannella
- Dulce de leche a piacere (io ne ho usati circa 200 g; regolatevi in base al vostro gusto)
Procedimento
- Riscaldare il forno a 180°.
- In una ciotola, mischiate la farina (setacciata), il baking powder e il sale.
- In un’altra terrina, montare il burro morbido con lo zucchero, incorporare le uova e il caffè solubile, precedentemente sciolto in una tazzina di caffè espresso caldo. Aggiungere la farina e mescolare con delicatezza per poco tempo.
- Per lo streusel, mettere in una ciotola il burro, lo zucchero, la cannella, il sale e lavorare con le punte della dita fino ad ottenere delle grosse briciole. Mi raccomando a non scaldare troppo l’impasto!
- Passare al montaggio del dolce: in una teglia di 16 cm, imburrata e infarinata, versare la base della torta. Spargere sulla superficie la prima metà dello streusel, Scaldare il dulce di lecite per farlo sciogliere un po’ e versarlo a filo sulla torta. Ricoprire con la metà di streusel messa da parte e infornare per 60 minuti (dopo questo tempo vale la prova stecchino!). Nota: ho messo la torta in uno stampo da 18 cm di diamtero, per ottenerla bella alta. Volendo potete anche usarne uno un pochino più grande, per ottenerla più bassa. In questo caso, regolatevi con i tempi di cottura perché dovrebbe metterci di meno.
18 Comments
la signorina pici e castagne
13 Set 2012 09:09 am
bè, io mi aggiro per la cucina col mio bel grembiule.. ok ok sono una nonna inside, che vuoi fare? :O) e siccome sono anche un po’ signorina Organizzetti io metto r-i-g-o-r-o-s-a-m-e-n-t-e a posto tutto quello che utilizzo :OS tuttavia non è una cosa sana, perchè mi è capitato di lavare cose già pulite che ancora dovevo utilizzare solo per l’ ansia di avere tutto in ordine…….
meglio pensare al risultato finale, questa torta è una di quelle robe goduriose che mi viene da fare nel weekend.. colazione, merenda, dopo pranzo, dopo cena, all’ ora del tè… sai quanto durerà a casa mia???
bacioooo
Caris
te beata! se viene da me afine spignattamento tu svieni :DDDD
sara
13 Set 2012 10:09 am
giallo o blu
Caris
erano nella mia lista :)
arabafelice
13 Set 2012 11:09 am
Ma lo sai che dovrei farlo anche io? Mi sono appena macchiata in modo indelebile una maglietta carina….forse dovrei procurarmi qualcosa di adatto al macello che faccio ogni volta.
Ah, e in cucina da me ti metti le mani nei capelli, se capiti in corso d’opera…:-)
Torta da dipendenza, manco lo dico!
Caris
ormai non si contano le magliette rovinate....prima o poi devo smettere di cucinare vestita normalmente o non mi ritroverò più nulla!!!:)meno male che non sono l'unica ;)
carmine
13 Set 2012 12:09 pm
giallo mi sembra troppo buffo in verità, un bell’arancio mattone o pesca da donna forte e gioiosa, un lilla ciclamino che dona femminilità, un blu cobalto da seriosa e impegnata, un azzurro carta da zucchero da impegnata… torta da sballo..buona scelta
Caris
però così non mi aiuti!!:D e quanti colori hai messo:) grazie!
carmine
13 Set 2012 01:09 pm
penso che le giacche non dovrebbero costare tanto, quindi a scelta si possono prendere anche di diversi colori da utilizzare secondo le circostanze e l’umore del giorno…. poi le donne sono maestre in questo, ossia nel valorizzare la loro fantasia e dulcis in fundo la propria femminilità… il che non guasta anche in cucina..PS mia moglie in cucina è adorabile e la riempirei di baci ogni volta che ne capita l’occasione..
Caris
humm, ci penserò, a prenderne più di una! :) tua moglie sarà felice di cucinare allora!
Valentina
13 Set 2012 02:09 pm
oh ma pazzesco…enytrambe col dulce de leche!!! quanto lo adoro! e col caffe’ lo devo provare!
Caris
allora vengo subito a vedere!!!
pasqualina
13 Set 2012 10:09 pm
L’immagine di te che giri nella ciotola della planetaria è qualcosa di incredibilmente divertente!! Beh, ti dirò, io non metto sempre un grembiule quando sono in cucina. Sta di fatto che mi sporco solo quando non lo metto! Per non parlare di quando mi è cascato il caramello sulle scarpe bianche di camoscio…lacrime furono…..! Però se i risultati sono buoni, la sacrifichiamo qualche maglietta…vero?? (le scarpe no, quelle le piango ancora!) Questa torta mi sa di un buonoooo….
Caris
il caramello sulle scarpe bianche di camoscio....fa star male anche me!!!! sigh! ti sono vicinaaa!
sandra bardi
15 Set 2012 04:09 pm
Che bello! Non solo io quando finisco di cucinare sono da lavare da capo a piedi: pensavo di essere solo una gran pasticciona. Fa vo lo sa la torta. Da fare subitissimo. Buon week end.
Caris
Ah no! sicuramente sei in buonissima compagnia!!! ;) baci e buon weekend anche a te!
tinny
16 Set 2012 11:09 am
Uno scafandro rosa fucsia, signorina.
Caris
per te o per me??:DDD...hummmm ma non è che tu sei super ordinata??
Leave a Comment