La torta salata ligure-pugliese
Confesso che alla stesura della prima sfoglia ho provato due diversi tipi di sentimenti: grande ammirazione per le massaie liguri e voglia di iscrivere la Ale nella seconda posizione della mia agendina nera, perché le voglio bene e quindi il primo posto potevo risparmiaglielo. Certo è che non avevo ben capito questo movimento dei pugni, col risultato di aver bucato inesorabilmente la prima sfoglia.
Alla stesura della seconda, mentre riuscivo a bucare la sfoglia con le nocche e i pollici, l’ammirazione per le massaie liguri è diventata vera e propria adorazione mistica e, nonostante il bene che le voglio, la Ale è riuscita a scalare la vetta della mia black list (tanto che, dopo Gustavo Lima e Michel Telo, meditavo di andare a trovare i nuovi successi sud americani per la stagione autunno inverno 2012-2013 e confezionarle apposito cd).
Non sapendo come riuscire a non bucare le rimanenti 3 sfoglie, ho provato a fare qualche scongiuro, a pregare le 3 palline di pasta rimaste, a togliere smalto e qualsiasi segno di unghia dalle mie dita (sommo fioretto fatto per l’MTC di questo mese, che si sappia).
Evidentemente questi rimedi hanno funzionato, o molto più verosimilmente, ho capito la tecnica dei pugni: fatto sta che le rimanenti palline di impasto sono state stese con i pugni e senza buchi inguardabili (la Ale è riscesa alle seconda, e anche alla terza posizione va).
Sto ovviamente parlando della stesura e formatura della torta Pasqualina, indicata dalla Vitto, torta assoluta protagonista di questo nuovo inizio dopo il riposo estivo. Si vede che hanno avuto molto tempo per pensarci! Devo essere sincera: dopo i due primi fallimenti, mi sono divertita a stendere le altre 3 sfoglie! Ci avevo preso gusto. Ma la cosa in assoluto più emozionante è stata gonfiare con la cannuccia l’ultimo strato di pasta! Tanto era il timore di bucare ciò che ero riuscita a tenere intatto che ho il mio palloncino non era teso al massimo. Mi sono fermata prima, troppo prudentemente, perché sono certa che avrebbe tenuto di più! In ogni caso, la bolla d’aria fra il penultimo e l’ultimo strato di torta è stata fonte di grande orgoglio! Ho portato tutta la famiglia a vedere il risultato!
E, con sorpresa e soddisfazione posso dire che la pasta della torta Pasqualina è buonissima e versatile! Mi è piaciuta molto e la proverò spesso anche in futuro!
Non avendo neanche minimamente degli ingredienti che potessero avvinarci alla Pasqualina originale, ho deciso di fare una torta salata alternativa. Per il ripieno, ho pensato ad un commento che aveva fatto la Ale e cioè che era felice di rivedere protagonista quella torta ritenuta tanto umile quanto buona. Non conosco ahimè la cucina ligure, ma di piatti umili e saporiti sì, perché mi basta pensare alle tradizioni contadine della Puglia e ai racconti di mia nonna. Per questo ho deciso di fare un gemellaggio fra la torta Pasqualina e la focaccia con cipolle e ricotta forte Cegliese. La ricotta forte, in dialetto cegliese “ricotta asquanta”, come avevo già raccontato, era una ricotta di pecora conservata in un vaso di vetro con del sale, sbattuta ogni giorno con una paletta per almeno 20 giorni e destinata ad insaporire il ripieno della focaccia di patate. Ebbene, quella sarebbe stato il ripieno della torta salata: strato di ricotta di pecora con sopra un altro strato di cipolle, pomodorini e ricotta forte! Semplice… ma dal sapore unico e intenso.
Per la ricetta della pasta, ho seguito le indicazioni della Vitto, che riporto qui per comodità e che si rifà alla anziana tata di famiglia, la Milia.
Ingredienti
- Per la sfoglia
- 300 g di farina 0 (o di manitoba, come consiglia Vitto: io ho usato la manitoba perché la 0 non l’avevo)
- 30 g di olio
- ½ bicchiere di vino bianco secco
- ½ bicchiere di acqua
- Per il ripieno
- 400 g di ricotta di pecora
- 5 cipolle
- 250 g di pomodorini (io ho usato i Piccadilly)
- 2 cucchiai di ricotta forte (la ricotta “asquanta”)
- Sale q.b
- Olio evo
Procedimento
- Impastare 300 gr di farina “0” (meglio manitoba regge meglio quando si tira sottile) con sale, 30 gr di olio, ½ bicchiere di vino bianco secco e circa ½ bicchiere di acqua bastante per una pasta morbida (circa 150 gr di liquidi), ma non appiccicosa. Dividere in 5 palline e fare riposare coperta almeno 1 ora, meglio 2.
- Mentre la pasta riposa, tagliate a fettine sottili le cipolle e fatele cuocere a fiamma bassa per 40 minuti in una padella con un po’ di olio evo. A circa 10 minuti dalla fine della cottura, aggiungere i pomodorini tagliati in pezzi. Regolare di sale, mettere nell’impasto i due cucchiai di ricotta forte, mescolare bene per far sciogliere la crema e spegnere la fiamma.
- Stendete una pallina in una sfoglia sottile e foderate il fondo e le pareti di una teglia tonda (diametro 22-24) unta d’olio facendola un poco debordare (ungete anche il bordo della teglia altrimenti la pasta si strapperà quando dovrete arrotolarla). Ungete la pasta di olio con il pennello, stendete la seconda sfoglia. Lavorate la ricotta di pecora con il sale, fino a renderla abbastanza cremosa e stendetela sopra le due sfoglie!
- Versate sopra il composto di cipolle, pomodorini e ricotta forte. Le altre 3 sfoglie devono essere tirate sottilissime e non devono assolutamente avere buchi; io le tiro prima con il matterello e poi mi aiuto allargando la sfoglia con i pugni infarinati e ruotandola (non è facile farlo senza bucare la sfoglia). Tirare la prima delle tre sfoglie e coprire il ripieno facendo debordare la sfoglia di lato. Ungere bene la superficie con un pennello o con le dita delicatamente. Appoggiare la seconda sfoglia, ungere bene, appoggiare al bordo una cannuccia per soffiare aria fra uno strato e l’altro di pasta del coperchio, appoggiare l’ultima sfoglia e ungete anche questa molto bene. A questo punto arrotolare il bordo a cordoncino (se è troppo tagliarne una parte con le forbici).
- Se usate una cannuccia con il gomito non ci sarà rischio che qualche micro goccia di saliva arrivi alla torta, terrore di molti!!! Una volta si usava un maccherone lungo!
- Quando è ben gonfia come un palloncino togliete rapidissime la cannuccia e sigillate l’apertura.
- Infornare a 180° per 40-50 minuti o fino a doratura della pasta.
- Appena tolta dal forno spennellate delicatissimamente di olio. Raffreddandosi la pasta si ammorbidirà e, se l’avrete fatta abbastanza sottile, scenderà come un velo!
LE VOSTRE PROVE:
La focaccia tipo Recco di ANTO
31 Comments
lagaiaceliaca
16 Set 2012 07:09 pm
mi hai fatto morire caris, alla fine di questo post, a furia di salire e scendere, alla ale sarà venuto il mal di mare!
ma ne valeva la pena, questa torta è bellissima, e posso immaginarne il sapore, quanto sarà squisito!
p.s. io non mi sono ancora cimentata, speriamo di farcela…
Caris
Vai tranquilla!!! Togliti smalti e butta le unghie (che non dovrebbero servire ma tant'è :D), fai una rgehierina alla pasta e vai di polso..e sarà stupenda :)))))
valentina
16 Set 2012 08:09 pm
caspita non credevo fosse una tecnica così complessa! ma il risultato ha dello spettacolare!
Caris
grazie Vale! diciamo che solo alla prime due sfoglie ti impegno a capire come fare! poi scorre tutto più veloce!!! :)
Giulia – ParoleDiZucchero.com
16 Set 2012 08:09 pm
mamma mia, che lavorone! pero’ guarda che bel risultato goloso! questa tecnica della cannuccia proprio non la conoscevo, che soddisfazione deve essere stato!
Caris
ah giulia, la cosa più bella!! la voglio rifare solo èper la soddisfazione del palloncino!
pasqualina
16 Set 2012 10:09 pm
Oh mamma! Ti ci vedo alle prese con quella pasta maledetta! No…non ci provo…non me la sento! Però accetto volentieri un assaggio della tua! ;-)
Caris
Senti, con la mualità che hai tu, questa la fai con una mano solo e legata dietro la schiena!!!! :D
Stefania O
17 Set 2012 06:09 am
Non oso immaginare a qual posizione manderei io Ale e Vitto, e dove sarei disposta ad arrivare pur di vederle soffrire… Cioè oltre alle difficoltà normali, ho pure il senza glutine… Meglio che non mi cimenti, così le nostre amiche staranno ben tranquille! ;)
Caris
nooooo..se manchi tu non è MTC!!!! non ho idea di come si possa aggirare il fatto del glutine..davvero non ti viene in mente nulla?????
Vitto
19 Set 2012 11:09 am
non valeeeeee
Vitto
19 Set 2012 11:09 am
Caris sto sbavando per la tua interpretazione!!!!
Immagino il sapore e voglio capire meglio la storia della ricotta sbattuta per 20 giorni! Ora vado a cercare qui nel tuo blog stupendo, sono sicura che trovo!
Immagino anche le maledizioni per le sfoglie che si bucano, ma è solo questione di .....polso!
...e di tirare con fermezza e delicatezza.
Se la pasta ha riposato bene è docilissima.
A proposito ho 4 kg di cipolle di Giarratana portate dalla sicilia (sono 3 cipolle...piccoline no?). Mi sa che finiranno in una torta.
Vitto
chiarina-ina
17 Set 2012 09:09 am
*_*
Caris
:)
Federica
17 Set 2012 10:09 pm
Gaia m’ha tolto le parole di bocca col saliscendi della Ale nella tua agendina nera! M’è sembrato di vederti a fare gli scongiuri con le palline di pasta davanti :)) Però dai che il sommo fioretto delle unghie è valsa la pena. Guarda che po’ po’ di meraviglia sei riuscita a sfornare con questo matrimonio nord-sud :) Un bacione, buona settimana
Caris
:D ...tocca sentire che ne pensa la chiamata in causa! io dico che mi banna dall'MTC! :D bacioni cara!
TataNora
17 Set 2012 10:09 pm
Riprovo ad inviare il commento.
Bellissimo il tuo post, le classifiche scalate da Ale, le tue sfoglie sottilissime e il gioco dei pugni… e la torta salata splendida!
Bravissima… non mi bastano i punti… e nemmeno le parole!
Nora
Caris
ma sei troppo carina Nora! davvero!!Baci!
rosaria
17 Set 2012 10:09 pm
ahahahahahaah…è bellissimo il tuo racconto….bellissimo l’abbinamento ligure/pugliese e lo sai?? mi hai ispirato…
Caris
ma dai, ti ho ispirato???E sono contentissima! voglio vedere che tiri fuori allora:)
Gio
17 Set 2012 10:09 pm
come stai mia cara maria grazia? spero tutto bene!
non c’erano dubbi sulla riuscita di questa torta
che bontà!
buona settimana
Caris
Giooo ma èp una vita che vado sul tuo blog e cerco tue notizie!!! quando torni???:D finita questa lughissima e scatenata estate??lo sai che ci manchi eh!!!!
alessandra
18 Set 2012 06:09 am
:-D
a scanso di equivoci: rido solo perchè mi sgravo dalla preoccupazione di aver di nuovo la labirintite: due giorni che vado a zig zag (unica parte raccontabile, del’argomento altrimenti tabu dei ‘postumi da montagne russe’) e che mi fischiano le orecchie in modo impressionante :-)) e tutto perchè mi vuoi bene :-))))
A queste lacune sulla cucina ligure bisogna rimediare quanto prima, con un’esperienza in loco che consiglio da un po’ e che ora rinnovo, specie dopo una simile dichiarazione d’amore :-)
Per altro, so poco o nulla di cucina pugliese: per cui, ho letto con grande attenzione questo ripieno, cercando di immaginarmelo all’interno di una pasta come la nostra. Per inciso, noi abbiamo la torta di cipolle (e la Vitto, in origine, aveva pensato di proporvi anche quella), sempre con la prescinseua, a cui si aggiunge del parmigiano: ma sempre più spesso mi capita di mangiarla con la ricotta, anche da noi, con la piccola differenza che la nostra ricotta non ha nulla a che vedere con le vostre, purtroppo (il purtroppo è sottolineato 3 volte). Quindi, senza volerlo, ti sei avvicinata moltissimo ad un’altra torta tipica della nostra tradizione: come dire che la cucina povera spesso parla lo stesso linguaggio. E ora che ci penso, sarebbe interessantissima una raccolta di ricette di questo genere, espressione di un ingegno popolare capace di dar vita a piatti che non hanno nulla da invidiare ad altri, più elaborati e più ricchi- e che, a ben guardare, è il vero filo rosso che unisce la nostra gastronomia e il nostro Paese.
Grazie ancora
ale
Caris
tu non puoi sapere quanto io ti stia pensando in questo periodo! E? tutta la mattina che medito!!! vediamo se riesco a concretizzare in un post l risultato della mia meditazione :DDDDDD
Elena
21 Set 2012 03:09 pm
Caris è bellissima la tua torta!
Le cose semplici sono le migliori ;)
Caris
Grazie davvero. Avevo tanti dubbi!!!!! Baci
Anto
08 Feb 2013 09:02 pm
Caris, vedo solo ora questo post. Sei davvero troppo modesta, le sfoglie sono tirate alla perfezione, e non hanno nulla da invidiare a quelle che tirano le provette massaie da queste parti (non io, eh!)! Azzardo che la ricetta della sfoglia mi sembra simile a quella che si usa per la focaccia al formaggio…vedessi come la tirano, la strappano e la riattaccano con disinvoltura, i focacciari di qui! non farti problemi…se farò la focaccia con questa sfoglia ti interesserebbero i risultati, se non faccio disastri? così mi cimento anch’io con la sfoglia tirata con le nocche…
Caris
Ma certo ANto, con vero piacere! fammi sapere! poi lo sai che se fai una foto io l'aggiungo in fondo al post no?:DDDD
Anto
15 Feb 2013 02:02 pm
Le pallette sono in frigo a riposare, stasera mi lancio, anche se temo assai la stenditura…ti farò sapere! (se sparisco è perchè ho fatto i disastri!)
Caris
ma noo!! mai sparire per disastri! anzi, sempre bene raccontare! però son sicura che andrà tutto bene!:)
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