La pasta reale di Grazia
Grazia era una persona speciale, oltre che una cuoca eccezionale. Di piatti superbi ne faceva tanti anche se i dolci erano il suo fiore all’occhiello, quello che la rendeva famosa in tutto il paese e oltre.Ma era brava in tutto. Non credo di aver mai mangiato una cosa che le fosse venuta male. Poi era così precisa e appassionata della presentazione di un piatto, in tempi non sospetti, quando anche una famiglia medio borghesia non andava al ristorante abitualmente, come capita oggi, e quindi non aveva la fortuna di vedere e capire come uno chef impattasse ad arte. Riusciva lo stesso a stupire tutti, fosse solo anche nel modo di apparecchiare la tavola. Tanti anni fa mi raccontò di un piatto particolare, uno di quei piatti che si faceva nelle occasioni speciali e nei giorni di festa perché troppo costoso da fare abitualmente. Lei infatti, ricordava di averlo preparato quando i genitori della fidanzata del figlio andarono per la prima volta a casa sua. La pasta reale.
Credo che la pasta reale sia diffusa un po’ ovunque, dall’Emilia alle Marche, dalla Campania alla Calabria. Di ricette in rete ne ho trovate tante, con differenze negli ingredienti anche se l’idea era quella. Una pasta a base di uova, cotta, tagliata in quadretti e servita in un ottimo brodo. C’è una cosa però che non mi è capitato di aver trovato: il metodo di cottura. Non dubito che altre persone lo usino ma mi fa piacere citarlo perché io sono abituata a quella tradizione e perderla mi spiace.
Ottimo brodo, dicevamo. Su quello non si discuteva. Per Grazia doveva essere di pollo ruspante, non c’era via di scampo. Doveva cuocere a fiamma bassa e a lungo, senza avere fretta. La sua pasta reale poi era fatta solo di tre cose: uova, parmigiano e burro. La dose era quella di un uovo a persona per 3 cucchiai di parmigiano ben colmi e 40 g di burro. E poi c’era la cottura della pasta reale. Le ricette trovate indicano la cottura in forno. Per lei non era così: bisognava prendere una fodera di cuscino di lino bianca (usata solo per questo scopo), versarvi il composto, chiuderlo bene e metterlo a cuocere per lungo tempo nel brodo bollente, finché anche il cuore non si fosse solidificato. Devo ammettere che questa procedura mi aveva sempre affascinato. La stoffa proteggeva l’impasto ma permetteva al brodo di permeare e fondersi al contenuto. In cottura tutti gli aromi andavano a finire dentro la pasta reale e non restavano confinati al solo brodo.
Inoltre la pasta rimaneva sempre molto morbida, con una consistenza vellutata, sia all’interno che all’esterno. C’erano un paio di fodere del corredo destinate esplicitamente a quest’uso.
Non posso dire che sia Il metodo migliore in assoluto: posso solo dire che è quello valido per me, perché legato alla sua pasta reale. Grazie per avermelo fatto conoscere, nonna.
E’ un piatto della mia tradizione ma anche della tradizione italiana, così mi è venuto in mente quando ho letto questo post di Tery. Un po’ perché non avevo mai mangiato i formaggi svizzeri, pur avendone tanto sentito parlare, un po’ perché mi piaceva l’idea di rinnovare una tradizione familiare, ho deciso
di partecipare al contest La Svizzera nel piatto usando lo Sbrinz (scelto fra i vari formaggi svizzeri presenti)al posto del parmigiano, dato che avevo l’idea che potesse essere un’ottima alternativa. E devo dire che così è stato. Ho deciso di preparare quindi la pasta reale con lo Sbrinz e ne sono stata contenta perché aveva un sapore ottimo e intenso e mi ha riportato a tanti anni fa.
Per le dosi, considerate sempre un uovo a persona. Più saranno le uova maggiore dovrà essere la dimensione della fodera o del telo bianco che conterrà la pasta reale. Io ho usato solo due uova quindi ho utilizzato un grande fazzoletto. Vi lascio la dose per un uovo, da moltiplicare per il numero di commensali.
Ingredienti
- 1 uovo medio
- 40 g di burro sciolto
- 80 g di parmigiano o 70 g di sbrinz (era bello saporito e ne sarebbe bastato un po’ meno) grattugiato
- Sale q.b
- Brodo di pollo ruspante
Procedimento
- In una ciotola, sbattere le uova per qualche minuto fino ad amalgamarle bene. Aggiungere il formaggio grattugiato e mescolare. Aggiungere il burro poco per volta, facendolo assorbire.
- Versare l’impasto in una fodera di cuscino di lino bianco (NON colorata) o in un fazzoletto largo, se la quantità fosse poca, e chiudere bene con un nastro o con lo spago. Immergere in una pentola abbastanza larga con una parte del brodo di pollo bollente e abbassare la fiamma. Far cuocere per almeno 50 minuti. Va da sé che maggiore è il numero delle uova, maggiore è il tempo necessario.
- Una volto cotto, tirare fuori dal brodo, rovesciarlo delicatamente sulla spianatoia e lasciar freddare.
- Tagliare la pasta reale a dadini e servirla con il brodo di pollo rimasto e filtrato.
15 Comments
pasqualina
09 Ott 2012 05:10 pm
Ma che bel piatto!! Non conoscevo la pasta reale. Mi ha incuriosito molto il procedimento di formatura e cottura della pasta. Sarà un piatto perfetto per le giornate invernali! Un bacio
Caris
sììììì! è vero! giustissimo per le giornate fredde! baciiii!
Gio
09 Ott 2012 07:10 pm
che bella idea sfiziosa che hai avuto! brava a te e a Grazia ;D
Caris
Grazie gio!! ;)))
valentina
09 Ott 2012 10:10 pm
sai che non l’avevo mai sentito?affascinante questa preparazione
Caris
sì..è particolare!!! è l'unica ricetta con cui faccio così!!!!:)
Tery
09 Ott 2012 10:10 pm
Ciao Caris, oltre al fatto che la pasta reale mi sembra un piatto della tradizione italiana bellissimo, da riscoprire e riportare alla luce, ho letto il tuo post con emozione. La nonna Grazia doveva essere una grande donna e lasciare ricordi così vividi nella tua memoria non fa altro che confermarlo.
Grazie per aver condiviso con noi questi ricordi!
Ricetta splendida!
Caris
Gazie Tery!!!!soprattutto per aver ideato questo contest!!!!!:)
Giulia – ParoleDiZucchero.com
09 Ott 2012 11:10 pm
Fantastica ricetta, che ricordi che mi fai tornare in mente, anche a me quelli di mia nonna. Questa pasta l’adoro! Queste foto sono fantastiche!
Brava Maria Grazia!
Giulia
Caris
Grazie Giulia, sei gentilissima (troppo perchè le foto sono abbastanza oscene fatte di fretta..ma grazie lo stesso) Baci!
mari
10 Ott 2012 12:10 am
Una ricetta del genere, con pochissimi ingredienti, ma la cui selezione è fondamentale, deve essere – concedimelo – una bella spina nel fianco da realizzare. Non ci dormirei, credimi. Dovrei avere la fortuna di assaggiarne una versione come la tua, per pensare di poterla riprodurre. Il rammarico peggiore è che io, un pollo ruspante (a parte il mio fidanzato) non saprei proprio dove trovarlo.
I miei complimenti, originale, ma tradizionale.
Cmq la salvo, sperando di aver occasione… senza bollire il mio compagno per fare il brodo, ovviamente.
Mari
Caris
Sembra semplice... in realtà è esattamente come dici tu: molto delicata da realizzare! ma ce la faresti senz'altro! senza poi considerare che lameno un aiuto sui polli rupsonti ce lo avresti qualificatissimo :)) (m'hai fatto morire!)
Baci mari
Federica
11 Ott 2012 03:10 pm
Leggere la preparazione di questa pasta reale è stato come leggere poesia, con i tuoi ricordi mi hai trasportata fuori del tempo, in un’altra dimensione. Credo sia la prova che la “semplicità” spesso è tutt’altro che “semplice”. Questo piatto, con i suoi profumi e i suoi ricordi, scalda il cuore. Un bacione, buona serata
Caris
Grazie Fede! ma che bello il tuo commento! un bacione grosso grosso!!!!
Croissant..svizzeri, ovvero allo Sbrinz | Cooking Planner
20 Ott 2013 04:10 pm
[…] per il concorso Swiss Cheese Parade, avevo cominciato una liason intensa, ufficializzata con la pasta reale di mia nonna e finita, ahimè, con le ultime briciole di formaggio rimaste. Quest’anno allora, ho voluto […]
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