Chiacchiere a Venezia

Feb 5th

Vorrei essere a Venezia. Con la sua pioggia, la sua umidità, i suoi canali, la difficoltà negli spostamenti, la gente, i turisti e il suo meraviglioso, unico carnevale.

“C’est Venice pour l’eternite’
Venice qui meurt jamais
Comme l’amour dans tout le monde entier “

..diceva una vecchia canzone e io amo Venezia in maniera incondizionata. Ora poi la voglia di essere lì è più forte che mai. Davvero vorrei essere fra tutte quelle maschere, anzi vorrei potermi confondere fra di esse. Per quest’anno devo accontentarmi di uno splendido paio ricevuto in dono ma magari l’anno prossimo, chissà..

Carnevale dicevamo, e se anche i romani sostenevano che una volta all’anno era lecito insanire a maggior ragione questo vale per la cucina carnascialesca: frappe, castagnole, creme fritte, bugie, fritole, tortelli..un turbinio di dolcezze e di fritti. Lo dico subito: io sono del partito della frappa (perché a Roma si chiama frappa, ma potete sostituirla col nome in uso nella vostra regione) fritta. Il forno lo lasciamo ai periodi di Quaresima, che tra l’altro stanno per arrivare. Il mio partito inoltre, prevede la frappa molto sottile, chiara di colore e senza lievito. Su quest’ultimo punto so che ci sono diverse scuole..ma col lievito proprio non mi piace. Frappa sottile, bollosa e croccante e per me il Carnevale è nel pieno dei festeggiamenti. Nota del tutto personale: non amo le frappe rigorosamente della stessa forma, perfette e tutte uguali: le faccio apposta di varie forme e misure, e anche poco regolari..a Carnevale mi piacciono così!

Finora sono rimasta fedele alle frappe di Magnolia ma quest’anno ho voluto fare un piccolo atto di ribellione (Magnolia non me ne vorrà, le sue le faccio continuamente :D): sul Libro di Leonardo DI Carlo ho trovato, nel capitolo dei fritti, le Chiacchiere Fritte 2. L’idea di una ricetta di DI Carlo, per lo più nella versione enhanced mi attirava non poco, anche per il procedimento diverso da quelli incontrati finora: qui per prima cosa si montavano uova e zucchero, poi si aggiungeva prosecco frizzante..tanto è bastato per farmele provare. Ottima versione anche questa! Il sapore soprattutto mi ha conquistato! Un aroma davvero delizioso e una croccantezza che va a finire nella “scioglievolezza” che una buona chiacchiera deve avere.

Approvate insomma e da quel che mi è parso, anche la maschera di Arlecchino e di Colombina hanno appoggiato la scelta….

Chiacchiere fritte

Prep Time: 20 minutes

Cook Time: 20 minutes

Total Time: 37 minutes

Chiacchiere fritte

Ingredienti

  • Chiacchiere fritte 2 di L. Di Carlo
  • Uova intere 285 g
  • Tuorli 100 g
  • Zucchero semolato 85 g
  • Prosecco frizzante (che può sostituirsi con vino bianco, Marsala, birra…) 100 g
  • Burro fuso caldo 100 g
  • Bacche di vaniglia (io essenza di vaniglia) n.1
  • Buccia di limone grattugiata fine 8 g
  • Grappa 40° vol. 30 g
  • Sale fino 3 g
  • Farina forte 1 kg (io non l’avevo e ho usato una 00)

Procedimento

  1. Montare leggermente le uova e i tuorli con lo zucchero, unire il prosecco, il burro fuso con gli aromi,mil sale e la grappa, terminare con la farina. Impastare fino ad avere un impasto liscio e sodo. Far riposare ben coperto a temperatura ambiente per almeno un’ora (io due).
  2. Stendere ad uno spessore di a.5 1 mm (io sono arrivata fino al penultimo buco dell’Imperia e poi ho ripassato col mattarello), bucare a tagliare della forma desiderata. Cuocere volta per volta (non fatele tutte per poi cuocerle alla fine), in olio di arachidi a 175°. Sgocciolare bene su carta assorbente e poi spolverare con zucchero a velo. La buona notizia è che il girono dopo, e il girono dopo ancora sono apià buone. La cattiva è che spesso non ci arrivano!

Notes

al tempo totale va aggiunto il tempo di riposo dell'impasto

http://www.cookingplanner.it/2013/02/05/chiacchiere-fritte/

 

About the Author,

Maria Grazia Viscito, alias Caris, 39 anni, ingegnere, di Roma, con una grande passione per il cibo e la fotografia, cucina "per legittima difesa"