Uno strudel da costiera per l’MTC
E dire che lo strudel lo aspettavo.
Mi piaceva proprio l’idea. Sarà che mi ricorda una passeggiata fatta ai tempi dell’adolescenza (più o meno nel giurassico) con tutta la famiglia a Brunico, o anche una discesa sulle piste con neve fresca e fermata al rifugio verso i 20 anni (siamo verso la fondazione di Roma) o semplicemente il dessert preso anni fa nell’ennesimo viaggio di lavoro in Germania (alle idi di Marzo, insomma) ma lo strudel proprio lo amo.
Forse perché è tanto diverso dalla maggioranza dei dolci meridionali a cui sono abituata, non so, è che resta uno di quei dolci che mi infondono golosità. Non di pasta sfoglia, per cortesia, quello no. Che la pasta sfoglia è buonissima ma non è roba da confondere con la pasta da strudel.
Quindi quando ho visto la ricetta della Mari Lasagnapazza, con la sua pasta matta, ho avuto un moto di esultanza misto a tenerezza misto a disperazione, per non avere tutto il tempo per far le prove che vorrei.
Comunque, qualcosa di veloce e facile volevo realizzarlo, fosse altro per gli occhi a forma di cuore che sono spuntati quando ho visto il post della sfida dell’MT challenge di questo mese.
Primo tentativo dunque: è vero che è un dolce nordico per definizione ma il caso ha voluto che, mentre usciva il bando di concorso dell’mtc di questo mese, io stessi preparando una bella torta ricotta e pere (quella che ha la scritta “più campana di così si muore”) e allora è stato un attimo pensare ad uno strudel con suggestioni della costiera amalfitana: con pere e limoni, marmellata di limoni della costiera, precisamente.
E la daquise di nocciole? Ecco, quella ho pensato di ricordarla facendo un composto di bianco d’uovo, zucchero e nocciole, che il croccantino ci sta bene.
E la protagonista della torta ricotta e pere? Quella farcia morbida e candida? Ecco appunto l’accompagnamento per lo strudel.
Per la pasta e la procedura per stenderla, prendo direttamente dalla Mari.
Ingredienti
- Per la sfoglia
- 150 g di farina 00 o manitoba (io ho usato la manitoba)
- 100 ml di acqua
- 1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva
- 1 pizzico di sale
- Per il ripieno
- 600 g di pere
- Due cucchiai di marmellata di limoni
- 70 g di zucchero
- 180 g di albume (per me, tre albumi)
- 150 g di granella di nocciola
- 200 g di zucchero
- Un cucchiaino di miele
- Per la mousse
- 150 g di ricotta di pecora
- 150 di panna fresca
- 50 g di zucchero
Procedimento
- Scaldate l’acqua, deve essere abbastanza calda ma non bollente. Setacciate la farina in un recipiente, aggiungete il sale e l’olio e versate a mano a mano l’acqua calda mescolando. Quando la farina avrà assorbito tutta l’acqua, togliete l’impasto dal recipiente e cominciate a lavorarlo con le mani su una spianatoia per un paio di minuti, fino ad ottenere un impasto morbido, quasi appiccicoso ma che comunque non resta attaccato alla spianatoia o alle dita. Mettete l’impasto a riposare, coperto da un panno umido o da una pellicola, per circa mezz’ora. Nel frattempo accendete il forno e portatelo alla temperatura di 180°C, modalità statica.
- Mescolare la granella, i tre albumi, lo zucchero e il cucchiaino di miele e far riposare (utilizzare il tempo di riposo della pasta).
- Tagliare le pere a dadini e mescolarli con lo zucchero e la marmellata di limone.
- Mettete una tovaglia pulita (possibilmente lavata con sapone neutro e ben sciacquata), di lino o di cotone, sopra a un tavolo. Infarinate leggermente la tovaglia, prendete l’impasto e cominciate ad appiattirlo con le mani sopra alla tovaglia, quindi spianatelo aiutandovi con un mattarello. Quando la sfoglia comincerà ad essere abbastanza sottile mettete da parte il mattarello, sollevate la sfoglia dal tavolo aiutandovi con le mani e, tenendola con le nocche nella parte sottostante, cominciate a tirarla verso l’esterno facendola girare ogni tanto e facendo attenzione che non si rompa. La sfoglia deve diventare praticamente trasparente. Riponetela nuovamente sulla tovaglia, dovreste aver ottenuto una sfoglia quadrata di circa cinquanta centimetri per lato. Siccome i bordi saranno rimasti un po’ più spessi, passate con le dita lungo tutta l’estremità della sfoglia tirando la pasta per assottigliarla.
- Spalmate sulla sfoglia il composto di granella di nocciole, lasciando liberi un paio di cm di bordo, lungo tutto il quadrato. Distribuite i quadratini di pere.
- A questo punto, aiutandovi con la tovaglia, cominciate a sollevare la sfoglia per arrotolarla sul ripieno. Fate fare un paio di giri, quindi ripiegate anche i due lembi esterni e continuate ad arrotolare fino alla fine.
- Riponete la sfoglia in una teglia precedentemente imburrata, spennellate la superficie della sfoglia con il burro fuso e mettete a cuocere.
- In questo caso, per via del composto di albumi e nocciole, la cottura è più lenta 140 fino a doratura dello strudel (anche un’ora e mezza..ma regolatevi col vostro forno)
- Per la salsa di accompagnamento, montate la panna fresca. Con uno sbattitore, mescolate bene la ricotta con lo zucchero. Aggiungete successivamente la panna montata e servite insieme ad una fetta di strudel.
39 Comments
Mariella
10 Feb 2014 08:02 pm
Caris, sto sbavando…
Caris
contenta me:D
loredana
10 Feb 2014 09:02 pm
La cosa che apprezzo di più è che ognuna di noi riesce a rendere questa ricetta (assolutamente perfetta nella versione originale) personale e da provare.
Lo strudel pere e ricotta con quel tocco di limone chiede solo di essere provato!
Caris
ho pensato esattamente la stessa cosa!!!:))) potere dell'mtc!!!
Roberta
10 Feb 2014 10:02 pm
Ma che Giurassico?…quali Idi di Marzo?!?…sei una bimba sei!! mannaggia a te…cosa dovrei dire io allora?…che meraviglia questa proposta Caris, non che sia stupita perche’ qui c’e’ sempre da rimanere a bocca aperta, quindi me lo aspettavo….Fantastica davvero. Ma il composto di albumi e granella lo mescoli solo, senza montarlo? Un abbraccio da chi ti potrebbe essere nonna!!
Caris
Grazie!! <3 Sì Roberta, mescolalo solo! va bene così, si usa in alcuni tipi di biscotti come coperuta! il meringaggio impiegherebbe veramente troppo tempo!!!
Flavia
10 Feb 2014 10:02 pm
Gurda sarà amche piuù Campana che così si muore, ma è assolutamente “dammene subito una fetta…che se no muoRo ” ahahahahah, bellissima versione, complimenti Caris, un abbraccio Flavia
Caris
no ma tu che espolsione di energia sei??a te il vuclano vicino di casa ti fa un baffo!!!!:DDD
Marina
10 Feb 2014 11:02 pm
Credo che ne vedremo delle belle questo mese. A cominciare da qui: profumo di limone, pere e ricotta, non saprei cosa chiedere di più! Ha ragione Lori, ognuna saprà regalare un tocco speciale ad una ricetta perfetta :)
A presto
Caris
MA grazie! io amo molto quel connubio e mi è piaciuto nello strudel..solo che ci sono cose davvero incredibili <3
TataNora
11 Feb 2014 01:02 am
Eccomi da te. Pere e limoni che bell’abbinamento.
Poi la mousse di ricotta è perfetta a smorzare l’aspro con la dolcezza e la cremosità.
Brava Caris,
Brava come sempre.
Nora
Caris
Uh Nora che piacere! bacio grosso!!! che poi vado a farmi un giro fra gli sfidanti eh!
Claudia
11 Feb 2014 02:02 pm
Che bello!!
Solo che, nella terra degli Strudel, da cui scrivo, sono piuttosto liberal rispetto alla pasta da utilizzare.
La pasta tirata, certo, ma anche la frolla e la sfoglia vengono ammesse.
L’accostamento che proponi è splendido, molto molto!
(son qui come un geco attaccata al monitor!!!)
Eh, geco… sta nevicando e il mio giardino è sotto un metro di neve, o quasi :-)))
Un bacione!
claudia
Claudia
11 Feb 2014 02:02 pm
per ricambiare le cose buone e gli spunti che sempre trovo da te un piccolissimo trucco fotografico.
Prendi una pila e illumina il dolce, se troppo luminosa scherma con un kleenex davanti. :-) Poi mi dici, eh?
Caris
eh, sapessi che m'è successo durante quelle foto, sapessi.... Però poi ti dirò!!!!:(((
Ho trovato: tu devi fare uno strudel con le arance et similia sennò non so più amichetta tua:DDDDD
Claudia
11 Feb 2014 02:02 pm
Nope, io ho in programma uno strudel con la pasta phyllo (trovandola) :-)
‘un me rubbbate l’idea che ve controllo :-D
Caris
nun posso: è contro il regolamento di questo mese! ma al di fuori, ti stimo e ripeto pedissequamente! ceh la pasta phyllo mi ispira le peggiori voluttà!
Mari
11 Feb 2014 07:02 pm
Cara Caris, mi ha messo allegria questo tuo percorso storico dal giurassico sino ai giorni nostri :) all’insegna dello strudel.
Hai perfettamente ragione, i dolci del sud sono molto diversi da quelli del nord, ma lo strudel è talmente buono e leggero che mette d’accordo proprio tutti :)
Sono prorpio contenta di aver esaudito i tuoi desideri per quanto riguarda la ricetta di questo mese e si vede che questo dolce ti ispira particolarmente visto il fantastico ripieno che hai ideato. L’idea di bilanciare la dolcezza delle pere con la marmellata di limoni mi sembra ottima, tocco da maestro poi la dacquoise alle nocciole, non solo per il sapore ma anche per la croccantezza, e la leggerezza della mousse alla ricotta. Uno strudel da re!
Grazie mille per questa tua proposta.
Mari
Caris
Grazie Mari, soprattutto a te di averla proposta!:)))
stefania
12 Feb 2014 10:02 pm
Invidio un pò i ricordi di chi, come te, ha avuto modo di visitare i luoghi dello strudel, artistici o alpestri che siano. Adoro il tuo strudel della costiera, equilibrato e profumato! Brava!
Caris
sono anni e anni che non vado ma mi mancano molto! se puoi, vale la pena...:)
Lidia – The Spicy Note
13 Feb 2014 10:02 am
Ciao Caris,
bellissimi accostamenti di sapore, mi piace quando i piatti del nord incontrano i sapori del sud, e viceversa. niente di meglio che mescolare un po’ colori, temperature e ricordi.
A presto
Lidia
Caris
grazie mille! io spesso accosto le due cucine..piace anche a me!!!
alessandra
14 Feb 2014 09:02 am
Come sempre, mi sorprendi. leggo “ricotta e pere” e penso alla prima e- fino a poco fa- unica immagine che questo binomio evoca, in una fimmina del nord come la sottoscritta, vale a dire la torta di sal de riso- e te la trovo destrutturata, ma con il quid in più della marmellata di limoni- che, a memoria, non ricordo. E non è neppure una destrutturazione “abbordabile”, che sarebbe stato troppo semplice, metter la granella di nocciole e le pere nello strudel e la ricotta fuori: no: qui si fa la daquoise e come se non bastasse la si arrotola, da semiliquida, sul velo di sfoglia dello strudel. Roba da giurassico, naturalmente. Però, almeno dicci in quale galassia…
Caris, seriamente, son basita. Perchè un conto è avere idee geniali: ma possedere una tecnica tale da poter essere asservita anche all’impossibile, credimi, è roba da lasciar senza parole. E detto da me, vale decuplo. Standing ovation,in religioso silenzio.
Stre-pi-to-sa!
Caris
eh, il solito commento della Ale da mettere nella lista "cose-che-tirano-su"!!! grazie <3
Caris
P.S.: i limoni nella ricotta e pera ci vanno sotto forma di limoncello che condisce le pere! alcune ricette lo prevedono!!!
Valeria
14 Feb 2014 08:02 pm
Ecco, ora ho voglia di una ricotta e pere
Caris
:DDD quello sempre!
daniela
16 Feb 2014 06:02 pm
Questo tuo strudel è una meraviglia MariaGrazia.. Mi piacciono tutti gli ingredienti che hai adoperato e l’insieme lo trovo spettacolare!
Caris
Grazie Dani!!! un abbraccio grosso!
I topinambur e torture di oggi | Cooking Planner
16 Feb 2014 10:02 pm
[…] i costi è solo che, volendo provare lo strudel salato per l’MTC di questo mese (dopo quello dolce) e non avendo grandissime idee, avevo deciso di andare dalla mai fruttivendola (aka spacciatrice) […]
Eleonora – Zeta come.. Zenzero
17 Feb 2014 10:02 am
Ecco cos’era quella nuvola bianca nella prima foto: mousse di ricotta! Potrei mangiarla tutta senza colpo ferire… anche se poi il colpo mi verrebbe a salire sulla bilancia!
Il tuo strudel è una vera delizia!
Caris
Guarda, io mi dcio sempre che dove c'è ricotta ci sono meno calorie. Poi lascia stare che c'è la panna :DD
Elena
19 Feb 2014 12:02 pm
Ciao Caris, bentrovata! Complimenti per la tua versione, mi piace molto. Baci
Caris
Ciao Elena! grazie e un bacio anche a te!!!
Antonella
27 Feb 2014 07:02 pm
Tutti chi piu’ chi meno ha mangiato questo dolce in quel del Tirolo o trentino o in qualche baita di montagna…..bellissima versione,complimenti!!
Caris
vero..che bei momenti:)))
lagaiaceliaca
27 Feb 2014 07:02 pm
non c’è volta, caris, che tu non ci dia un’intepretazione eccezionale della ricetta della sfida.
e questa volta non ti smentisci! buonissima in questa versione amalfitana.
ma quand’è che vinci?
Caris
nono, ho perso le speranze.....partecipo ad honorem!
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