Per chi suona la lussazione
“Ciao, come va?”
“ Senti, devo lussare un’anca”
“Che cosa??”
“ Devo lussare un’anca”
“ Ma stai scherzando? Che dici?”
“ Di un pollo. Devo lussare un’anca di un pollo. Ho bisogno del tuo aiuto”.
“Tu non stai bene. Sul serio. Io non ci posso credere che mi chieda una cosa così. Ti ricordo che sono un ortopedico”.
“Appunto, ho bisogno del tuo sostegno. Tu sai cosa ho passato”.
“va be, non ti mando a quel paese per decenza. Vado a lavorare”.
A essere proprio precisi, mia sorella, l’ortopedico, a quel paese mi ci ha mandato eccome, ma il mio subconscio rifiuta qualsiasi cosa che offenda il mio stato in quella situazione incresciosa.
Capiamoci: la Patty questo mese ha proposto, come sfida dell’MTC n. 51, il pollo disossato e farcito. Dice, la Patty, che da questo momento cresceranno i peli sul petto al nostro blog e che basta con ninnoli e leziosità. Ha tutta la mia approvazione, che di cose leziose è pieno il mondo del web. E fosse solo per l’uso del coltello, trinciapolli, costole e tagli vari, non avrei fatto una piega ma quando ho letto le sue spiegazioni, ad un certo punto mi è preso un colpo: “Prendete il vostro busto di pollo eviscerato, pulito e fiammato per eliminare eventuali residui di piume. Rinfreschiamo subito un po’ di anatomia andando a lussare entrambe le cosce. Con il busto del pollo dritto di fronte a voi, dovrete infilare il pollice della mano sinistra (se non siete mancini) nella cavità intestinale fino a toccare l’articolazione dell’anca. Con l’altra mano tirate indietro la coscia rompendo l’articolazione. Il femore deve uscire dalla cavità dell’anca. Fate la stessa cosa con l’altra coscia. “ Dovevo lussare un’anca e la cosa mi ha fatto ingoiare lacrime amare da subito. Senza andare a scomodare Frued e Jung, vi dico subito che a cinque anni, mentre dormivo, mi si è lussata l’anca. Non chiedetemi come, ma è successo. La cosa drammatica è che io ricordo perfettamente il momento, il croc, il dolore, le lacrime e i giorni successivi passati a non muoversi. Fu terribile. E ora dovevo infliggere, e volontariamente, questo dolore a qualcun’altro. Si va bene, il pollo era senza vita: e allora? Io pensavo solo a quel movimento spiegato con così tanta naturale indifferenza dalla Patty.
Mia sorella è arrivata. Io stavo davanti alla spianatoia dove avevo lasciato il pollo. Lo guardavo.
“Faccio io?” mi ha chiesto lei, con aria fra il disgusto e la pena.
“non posso accettare. Devo farlo io” “guarda che è un attimo: un movimento ed esce dall’articolazione”.
Ed era, ovviamente, proprio la cosa da non dirmi.
“laudato sii, mi Signore, per sorella madre terra ..”
“ma che dici? Il Cantico delle Creature???”
“”.. e per tutte le sue creature..”
“Io me ne vado”
“Fa male, capisci? Male”.
“A quale limite deve giungere la mia pazienza?” Ormai era spazientita, lei, e arrivata ad un punto morto, io.
Gaurdavo il pollo; metto la mano sinistra più o meno come Patty, uso la destra e Croc.
Ho deglutito..
Ma a quel punto il più era fatto, o almeno lo pensavo. Mi sono messa di buona lena, con la pena nel cuore di aver lussato un anca, e i peli sul petto che spingevano per venire fuori. Ho continuato. Ho tolto le costole, la casa toricica, le ali (con difficoltà). Le cosce…ed una costola! E come mai? A quel punto le costole, secondo le indicazioni di Patty, avrebbero dovuto essere tutte via. Pazienza, devo averne dimenticato qualcuna, ho pensato.
Passo all’altra coscia, sto per terminare, ed ecco un’altra costola. Ma quante costole aveva, il mio pollo, rispetto a quelle di Patty? Evidentemente la maledizione dell’anca lussata faceva spuntare costole ovunque.
Ma ormai era fatta. Ho tolto tre volte le costole, ho terminato il cantico delle Creature, ed eccolo lì, il mio pollo, un po’ martoriato ma disossato.
Tralascio lo sguardo pieno di rimprovero che il polletto mi lanciava da lì e passiamo al ripieno. Tutta suggestione ottolenghiana, in questo pollo ripieno. Ho preso una ricetta di sue polpette e adatta qui per il pollo ripieno: agnello, mele, mille spezie e melassa di melograno. E’ vero, con Ottolenghi bisogna avere tante spezie a disposizione, ma il bello è che una volta acquistate, le avrete sempre a disposizione per le sue ricette, che valgono veramente la pena.
Mi era piaciuto molto, all’epoca e mi ero sempre detta che, questo impasto, sarebbe stato un ottimo ripieno per qualcosa. Non avrei mai immaginato che quel qualcosa sarebbe stato un pollo da me lussato, ma tant’è.
Come contorno un purè di patate dolci, con qualche chicco di melagrana e burro salato e come gravy, una salsa ottenuta con melassa di melagrana, brodo e sugo di cottura del pollo.
Per il purè di patate dolci, come per tutte le cose americane, ho chiesto alla mia amica Rossana e lei mi ha consigliato di non bollirle, ma di cuocerle in forno, ottenere il purè con un goccio di panna e condirlo con un pezzetto di burro salato. Praticamente una droga.
Ingredienti
- 400 g di carne trita di agnello
- 1 spicchio d’aglio schiacciato
- 1 peperoncino rosso tagliuzzato
- 20 g di coriandolo sminuzzato (io ho usato prezzemolo)
- 50 g di pangrattato
- 1 cucchiaino di pimento
- 2 cucchiaini di zenzero grattugiato
- 1 cipolle medie sbucciata e tagliata sottile
- 1 uovo di media grandezza
- 1 piccola mela annurca
- 3 cucchiai di olio d’oliva extra vergine
- 1/2 cucchiaino di cardamomo
- 2 cucchiai di melassa di melagrana
- sale q.b.
- 1 kg di patate dolci
- una confezione da 200 g di panna fresca (da usare a seconda della consistenza voluta)
- sale e pepe q.b.
- Una cipolla media
- due mestoli di brodo vegetale
- due cucchiai di melassa di melograno
- un cucchiaio di amido di mais
Procedimento
- Disossare il pollo secondo le indicazioni della Patty.
- Preparare il ripieno: mettete in una ciotola l’agnello insieme a aglio, peperoncino, coriandolo, pangrattato, pimento, metà dello zenzero e della cipolla, uovo, tre quarti di cucchiaino di sale, un pochino di pepe.
- Tagliate la mela in piccoli quadrati e aggiungeteli al ripieno, insieme alla melassa e al prezzemolo.
- mescolate bene.
- Riempite il pollo con il ripieno ed effettuate la cucitura.
- Incrociate le cosce del pollo e serratele con un pezzo di spago.
- In una teglia antiaderente, versate l'olio evo e poggiate il pollo ripieno. Cospargete il pollo con del burro morbido, coprite con della carta argentata e mettete in forno per circa un'ora e venti minuti. girandolo un paio di volte. Dovesse essere necessario, bagnatelo con mezzo mestolo di brodo vegetale.
- Per il purè di patate dolci, cuocete le patate dolci in forno caldo per circa 30-40 minuti. ELiminate la buccia e schiacciatelo con uno schiaccia patate. Mette la purea in un pentolino, aggiungete poca panna fresca e cuocete per pochi minuti (regolate la quantità di panna fino ad avere la consistenza desiderata). Regolate di sale e pepe.
- Per il gravy, mettete un po' di liquido di cottura in un pentolino antiaderente (eventualmente aggiungete qualche d'olio) e rosolate lentamente la cipolla tagliata sottile. Aggiungete la melassa di melagrana e il brodo. Passate bene con il minipiemer e aggiungete l'amido.
- Fate restringere fino ad ottenere una salsa abbastanza morbida.
- Per servire, affettate il pollo e poggiatelo nel piatto, nappatelo con un paio di cucchiai di salsa, mettete delle chenelle di purè, con sopra un pezzetto di burro salato e qualche chicco di melagrana (a piacere).
34 Comments
Manu
17 Ott 2015 05:10 pm
Per te è stata una sfida nella sfida causa i brutti ricordi affiorati, per il tuo pollo hai creato un ripieno molto particolare, ma veramente interessante e sicuramente gustosissimo !!!
Buona domenica
Caris
eh, è stata dura ma lo rifarei:D
Susy may
18 Ott 2015 10:10 am
Un post incredibile ed immagino le difficoltà ma tu sei una grande e lo dimostri ogni sacrosanta volta!!! Questo pollo è il migliore e secondo me il ripieno è da leccarsi i baffi mi sa tanto che mi segno la ricetta e lo proveró perchè dev’essere speciale! Che altro aggiungere che mi hai conquistata e sono già innamorata di te! Bacio
Caris
eheheheh grazie! a prescindere dalle disavventure, era buonissimo, lo dichiaro per iscritto:D
Flavia
18 Ott 2015 04:10 pm
Guarda… immagino il trauma…ma immagino pure tua sorella ahahahahahahahah…dai che forse dopo aver mangiato questa meraviglia, spero ti sia anche passato il trauma….
Caris
ecco, no, ma sarei disposta a rifarlo:DDD
gaia
18 Ott 2015 10:10 pm
Si, devo ammettere che anche io mi son sentita male al pensiero di lussare, ma ora, a operazione fatta, mi verrebbe voglia di rifarlo subito, visto cosa ne è venuto fuori. E son sicura che anche anche il tuo pollo agnellato sia riuscito alla grande!
.. e poi Ottolenghi, è sempre Yotam!
:-)
Caris
tu sai bene quanto lo amiamo:DDD
e comunque, con disperazione ma lo rifarei, l'ho detto!
Fabiana
19 Ott 2015 10:10 am
La prima cosa incredibile è che tu ti sia lussata un’anca nel sonno, da bimba:((((
Che brutta, inevitabilmente “memorabile”, esperienza!!!!
Quando leggevo il tuo post ho pensato:” …ma il giorno che si dovrà ammazzare un’aragosta, oppure un bel granchio??”
Purtroppo in cucina la sensibilità e l’emotività devono proprio essere tenute sotto controllo.
Pensa che io ho una figlia vegana e praticamente non mangio carne nemmeno io.
In quanto cuoca mi sono chiesta se cambiare strada e cercare lavoro in un ristorante vegetariano( ed avrei davvero moltissimo da imparare) oppure continuare ad affrontare di petto e di pinna tutti gli animali che prima finiscono sul mio banco e poi nel piatto.
Per ora va ancora così!!
Del tuo ripieno mi piacciono moltissimo i dettagli; la spinta pungente dello zenzero, il profumo intenso e fruttato del cardamomo, la melassa di melograno con la quale, se mi permetti un consiglio viaggiano d’incanto i semi di finocchio!!!
Intervento meravigliosamente concluso, zero dolore per il pollo, grande soddisfazione dei commensali!!:))
Caris
ecco, quel che si dice qualcuno che conosce i sapori, ovvero te. Non avresti potuto descrivere meglio. del resto stiamo parlando della Del nero, signori:)Quindi grazie di cuore.
E sappi che il mio primo pensiero è stato: che ne sarà di me, allo strillo dell'aragosta??:D
TataNora
19 Ott 2015 12:10 pm
Non so se ridere o piangere al pensiero di te e di tua sorella in equipe per lussare l’anca del pollo.
Direi che sei sufficientemente fortunata a non essere stata ricoverata con la camicia di forza!
Scherzi a parte della tua proposta mi piace tutto, dalla melagrana, all’agnello …. insomma: tutto!
Bravissima!
Nora
Caris
eheheheh posso dire che mi ha mandato a quel paese più e più volte?? no?? non lo dico!:D
e grazie Nora!
Giulietta | Alterkitchen
19 Ott 2015 05:10 pm
Adoro Ottolenghi, e la sua suggestione infilata (è il caso di dirlo) in un pollo è pura poesia per il palato. Adoro tutto di questa tua creatura, e nonostante la tua sofferenza nel lussare ciò che ti era stato lussato, hai agito con coraggio :)
Bravissima!
Caris
eh, diciamo che ho utilizzato la proprietà transitiva della lussazione: ingegnere sono :*
Lidia – The Spicy Note
19 Ott 2015 06:10 pm
Il trauma della tua infanzia devo dire che non ti ha ostacolato per niente, perchè il tuo pollo è delizioso. Un insieme di sapori ottolenghiani che mi pare di sentire in bocca… complimenti davvero.
Lidia
Caris
con il nome del blog che ti ritrovi, non puoi non amare ottolenghi:), lo so!
Patty
19 Ott 2015 08:10 pm
Credo che alla fine di questo MTC dovrò farmi una serie di sedute psico-terapeutiche per rimuovere il senso di colpa. Quello provocato dal tuo post sarà uno di quelli predominanti perché l’idea di aver risvegliato uno dei tuoi peggiori incubi da bambina, mi annichilisce. Non posso immaginare la tua esperienza e credimi, nonostante legga l’ironia e l’intelligenza attraverso le tue parole, credo che un fatto del genere possa davvero trasformarsi in peso. E nonostante tutto non solo ti sono nati i peli sul petto, ma hai tirato fuori dei muscoli niente male. Questo pollo con ripieno mediorientale mi intriga assai, così come l’uso sapiente delle spezie e l’utilizzo di un ingrediente che io amo e uso spessissimo, la melassa di melograno il cui sapore acidulo dal fondo dolce amaro, adora ed esalta la carne di pollo e le carni bianche in generale. Anche la scelta dell’agnello caratterizza definitivamente il tuo piatto.
L’idea del puré di patate dolci te la rubo non appena riuscirò a trovare l’ingrediente.
Sono ammirata e grata per questo tuo metterti in gioco, nonostante tutto. Un forte abbraccio Pat
Caris
ma grazie Patty! ho detto, ridetto e sottoscrivo: lo rifarei. E lo rifarò!
lisa
20 Ott 2015 12:10 pm
Io non conoscevo proprio la melassa di melograno, ma la devo provare.
Leggendo il tuo post e partendo dal titolo all’inizio credevo che stessi scherzando e ho iniziato a leggere con il sorriso sulle labbra,piano piano mi è morto sulle labbra quel sorriso e ho pensato a quanto male avessi sentito allora.
Complimenti per la ricetta e per aver superato (almeno sul pollo) quel trauma!
Un abbraccio
Caris
be sì, ha fatto male ma è passata:D e ora il pollo è stato battuto:D
Marina
20 Ott 2015 07:10 pm
Beh…un post di certo fra dramma e farsa…quindi per noi che lo abbiamo letto davvero avvincente..ma per te che hai vissuto direttamente entrambe le esperienze davvero una gran prova! Eppure tutto ciò non ti ha bloccata ed è venuto fuori un signor volatile! Complimenti!!
Caris
un signor volatile:DDD
FrancyBurroeZucchero
21 Ott 2015 02:10 pm
Allora sei stata doppiamente coraggiosa! Mi hai sempre dato l’impressione che dietro al tuo viso, dolce e bellissimo, si nascondesse un carattere forte e deciso, e mi sembra che tu l’abbia ampiamente dimostrato! brava bravissima per questa tua interpretazione raffinatissima, un ripieno strepitoso fra l’agnello e tutte le sspezie avrà dato un sapore meraviglioso al pollo!! grandissima, come sempre!
Caris
io penso che se non ci foste voi, ecco, ...
Saparunda
22 Ott 2015 11:10 am
Vorrei stamparmi questo post e leggerlo e rileggerlo quando mi sento triste. Ho riso fino alla fine gustandomi nel frattempo la ricetta. Perché se la carne del pollo dopo un po’ mi stanca, ripiena di agnello la mangerei anche tutti i giorni. Santo agnello!
E se ero giudice… rischiavi nuovamente la vittoria…. agnello…agnello forever!!!!
Caris
no senti, fila di corsa a vincere dopo quel popò di meraviglia che hai sfornato, posso solo andarmi a nascondere:DDD
Mai
25 Ott 2015 08:10 pm
Nell’MTC non poteva mancare una donna come te! Intelligente, simpatica, ironica, ma anche forte come pochi! E sopratutto di una finezza ed eleganza che rimane impressa in ogni tuo post, questa è una ricetta sublime!
Vorrei assaporare in un solo boccone tutti questi sapori e consistenze…. mammaria mi pare un sogno!!!
wowwww…. wow…. wooowwww!
Caris
io ti lovvo. Moltissimo.
Mapi
26 Ott 2015 02:10 pm
Oh povera, proprio a te doveva capitare di lussare le anche del pollo, dopo quello che hai passato??? Il dialogo surreale tra te e tua sorella mi ha fatto morire dal ridere, ma sono tornata subito seria quando ho letto il resto. Ripieno di Ottolenghi (hai ragione, una volta comprate le spezie sono in casa!) da urlo, gravy da urlo, purè di patate dolci da provare e sicuramente da urlo.. e la tua bravura che si riconferma ogni volta di più!!!
Caris
guarda, diciamo che dopo le tue proposte vado a nascondermi e facciamo prima!
alessandra
26 Ott 2015 02:10 pm
ho sofferto con te- perchè a me”manca l’anca” ma quanto a lussazioni ho dato ad abundantiam e non avevo ancora guardato la sfida in questa prospettiva.
Quindi grazie, perchè mi mancano solo 100 ricette precise dopo questa- e lo so che già dalla prossima niente sarà più come prima :-)
Seriamente: ogni parola del commento di Mai, qui sopra, è la mia. Mettili fra parentesi, aggiungici una “n” piccolina,in alto a destra e avrai solo una vaga idea dell’ammirazione sconfinata che provo per te. E che diventa incontenibile, in quella mirabile intersezione fra Caris-persona e Caris-blogger, quando ci regali ricette e post di questo genere. E, davvero, le parole non bastano…
Caris
devo decidermi a stamparli e raccoglierli, i tuoi commenti. Devo, per autostima, mica per altro.
Giulietta
26 Ott 2015 09:10 pm
Questa è una ricetta ricca di sapori e di aromi. Le spezie insieme alla melassa di melagrana le donano un sapore davvero particolare che bilancia la dolcezza della carne di agnello.
Davvero è una ricetta complessa non tanto per l’esecuzione quanto per l’usa e l’equilibrio degli ingredienti che è davvero sapiente.
Ma tu sei…una maestra in tutto ciò che fai :-*
Caris
grazie <3
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