I tortelli alla ricotta di Iginio Massari
Non avevo calcolato di scrivere un altro post.
Però.
Non mi piace scrivere un post più velocemente di quanto non faccia di solito.
Però.
Sta per finire Carnevale e c’è solo un paio di giorni per friggere.
Però.
Fateli.
Perché questi tortelli alla ricotta di Iginio Massari sono stati la parte golosa della giornata, presa a preparare cose per la festa di carnevale di quei due irriducibili che sono i miei figli, presa a friggere, a confezionare, a preparare i bimbi per la festa e a portarceli. Ma poi ho assaggiato loro e ho capito che avevo appena fatto the best tortelli alla ricotta ever. Ma buoni buoni.
Mi sono procurata una ricotta di pecora dal mio spacciatore di fiducia che era commovente, questo è vero. Posso solo mangiarla con lo zucchero ed è già festa..ma i tortelli compariranno spesso sulle mie tavole. Perché non li ho fatti prima? Perché?
Non lo so.
Festeggiate degnamente Carnevale e seguite la ricetta di IginioSantoSubito.
Ingredienti
- Acqua 500 g
- Zucchero 25 g
- Sale 9 g
- Burro 250 g
- Farina 00 (io W 260) g 450
- Scorza di limone grattugiata 1
- Uova 600 g
- ricotta di pecora 600 g
- zucchero semolato 200 g (o 180 se la volete meno dolce)
Procedimento
- In un tegame fate bollire l’acqua con lo zucchero, il sale, il burro. Raggiunta l’ebollizione incorporare la farina precedentemente setacciata mescolandola in continuazione fino ad ottenere una polenta da cuocere per circa due minuti.
- Trasferire la polenta in una planetaria con lo scudo e incorporare la buccia di limone grattugiata e, una alla volta, anche le uova, fino ad ottenere una pasta liscia, lucida, e omogenea.
- Una volta che l’impasto avrà raggiunto la densità ideale, modellare su carta da forno della grandezza della pentola dove andrete a friggere ; io ho tagliato dei quadrati di carta forno, modellato con la sac a poche cinque o sei palline e rovesciato sull’olio bollente a 170°C, facendo in modo che i bignè fossero tutti sommersi nell’olio. Quando la carta si staccherà, eliminarla e continuare la frittura, facendo in modo che i bignè restino più immersi possibili (non ho l’apposita caccavella ma sarà il prossimo acquisto).
- Togliere i bignè, scolare e lasciar freddare.
- Farcire con la crema alla ricotta che avrete preparato prima mescolando zucchero e ricotta con un frullatore o con la crema pasticcera e spolverare di zucchero a velo. Anche senza farcitura e passati nello zucchero sono ottimi e dato che con questa dose ne farete a volontà, lo consiglio: metà li ho farciti e metà li ho lasciati semplici.
13 Comments
Alice
07 Feb 2016 11:02 pm
Eccoli,sono loro! Li avevo visti su Facebook e non capivo bene cosa fossero. A vedersi sono strepitosi, sembrano soffici, morbidi, con la crema di ricotta dentro… Anche senza la tua descrizione mi avrebbero conquistata! Splendidi.
Caris
eh guarda..ancora ci penso.. e sono finiti da un bel po'!
lagaiaceliaca
08 Feb 2016 12:02 am
e oggi ce lo dici? io non volevo friggere ancora in questi giorni, ma adesso come si fa ad esimersi, dopo un endorsement simile???
Caris
lo so..ma io ieri li ho provati. Potevo non dirlo??? E pensa che ne ho vista una...che proverò anche se carnevale è finita, ecco.
Carlo
08 Feb 2016 02:02 am
Bellissimi e buonissimi credo….non mi è molto chiaro il procedimento di frittura con la carta da forno….e poi quale olio hai usato per friggere?? Grazie Carlo
Caris
Allora Carlo, a meno di allergie particolari, friggo in olio di arachidi. Altrimenti olio extravergine di oliva molto delicato.
Per la procedura: ho ritagliato un pezzo di carta da forno poco più piccolo della pentoila in cui avrei fritto (pentola con bordi molto alti), ho premeto su questo foglio delle palline di impasto (considerando la mia pentola entravano 4-5 trotelli per volta, considera che in frittura si gonfiano). Poi ho preso questo foglio di carta forno con le palline e l'ho rovesciato nell'olio bollente (palline dentro l'olio e foglio in superficie) e l'ho lasciato così per un po', fin quando la carta non si è staccata da sola. a quel punto toglo la carta e continuo la frittura.
Carlo
08 Feb 2016 06:02 pm
Grazie Caris…con le dosi indicate quanti ravioli si riescono a fare???
Caris
eh tanti! una bella coppa piena di quelle dell'ikea:DD se siete in pochi, dimezza!
senta
10 Feb 2016 12:02 pm
Buon febbraio,
m’incarico dell’onorifico compito di informare i gentili lettori che nella ricetta manca l’indicazione di far freddare la patasciù prima di inserire le uova, ma è un dettaglio insignificante, quindi forse non lo dico.
Trova o non trova lei che il massariano numero due è un po’ deludente rispetto all’uno? Io troverei.
Per il trasporto, chiedo, potrebbe essere indicato un vassojone? Il timore nell’usare il coppone ikea risiede nel probabile e inviso spiaccicamento delle biglie più ime stanti.
Infine e salutandola, può gentilmente far mettere, dalla sua responsabile della comunicazione grafica, la casella dei commenti meno tor sur ton? Giacché l’età avanza e la vista non segue, sibbene indietreggia.
Totus tuus, assiduo lettore, mariano.
Caris
Sarà anche onorifico, non metto in dubbio, ma far freddare la pate a choux è un errore. O meglio, dovrebbe essere sotto i 55°C e sopra i 40° perché in un caso l'uovo cuoce, nell'altro il burro contenuto nella polentina tende a formare palline. Ancora peggio se usiamo il metodo Biasetto (prove in corso, di cui informerò gli assidui lettori). Ora, su queste quantità di impasto basta poco a far andare la pasta a quelle temperature, ovvero qualche giro in planetaria con la foglia e poi si può cominciare tranquillamemnte a mettere le uova. Diverso è il caso dei nostri mastri pasticceri che, facendone kg e kg, mettono a raffreddare su teglie ma il caso non è paragonabile alla normale produzione casalinga.
Il due deludente? Direi proprio di no ma bisogna provare le ricette! Forse il tre e il quattro sono un po' tirati nelle spiegazioni dei procedimenti ma si rivolgono, in teoria, a un pubblico di professionisti. Esistono i gruppi fb proprio per chiedere spiegazioni.
Il fatto della coppa Ikea, dove è citato nell'articolo? Cerco, ma non trovo. In compenso non mi verrebbe di portare a chicchessia un dolce in una coppa Ikea nemmeno sotto tortura. Il packaging ha fatto passi da gigante, giuro.
Riferirò, sul colore; capisco bene, l'età è un fatto.
Sempre lieta degli assidui lettori, vivo per questo, ma per Radio Maria, in fondo a destra
senta
10 Feb 2016 04:02 pm
> eh tanti! una bella coppa piena di quelle dell’ikea:DD se siete in pochi, dimezza!
Caris
eh ma doveva specificare di cercare anche nei commenti!
Comunque, coppa dell'ikea usata solo per appoggiarli e vassoio di porcellana per servirli, anche debitamente non troppo ammucchiati, va bene? cerchiamo altro? però un po' di ammucchiamento ci sta, fa bene a vedersi.
Il bignè di San Giuseppe e differenze con le zeppole | Cooking Planner
07 Mar 2016 11:03 pm
[…] In previsione della festa del papà, mi sono messa a friggere bignè con leggero anticipo. Come impasto ho usato quello, supercollaudato, dei tortelli alla ricotta di Massari. […]
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