Il pollo peri peri per l’mtc n. 63!
Intenzioni e coincidenze.
L’intenzione era quello di fare il pollo fritto per la gara proposta da Silvia, questo mese nell’mtc. Con tutto che amo il fritto, tanto da ripetere spesso che il fritto è la risposta, il pollo fritto non l’avevo mai cucinato.
Così ho anche imparato che prima va marinato e per un certo tempo, come è spiegato qui, poi va impanato e ci sono varie possibilità e infine va fritto.
La coincidenza è stato l’arrivo dell’ultimo libro di Donna Hay, Life in Balance. Bello, anzi bellissimo e per tanti motivi, foto meravigliose comprese.
Due avvenimenti quasi contemporanei e volete che non li abbia in qualche modo uniti? D’altra parte nel libro della Hay c’era un pollo marinato che mi ispirava molto, La Hay poi lo ha grigliato ma io ci ho visto la marinatura perfetta per il mio pollo fritto. Del resto, si chiamava Pollo peri peri e in particolare marinatura peri peri.
PeriPeri. Nome evocativo. Ho pensato ad una città dell’estremo oriente del pianeta, magari vicino a una come Bora Bora. Sì certo, il nome ci stava tutto. E poi, peri peri, chissà che città meravigliosa, probabilmente come la compagna dal nome simile, messa su un’isola, circondata dal mare e dalla foresta. Insomma, Peri peri evocava spezie, solo, umidità e posti lontani. Un sogno di marinatura, insomma.
A guardare gli ingredienti, ce li avevo tutti, quindi sono partita con la marinatura del mio pollo, con la voglia di andarmi poi a cercare le immagini di quella che certamente doveva essere una bellissima città.
Marino, impano e friggo. E mentre friggo, con aria sognante vado dal mio primogenito undicenne, impegnato a giocare alla play station e noto amante di KFC, dichiarando esultando “oggi ti faccio il pollo fritto!”
“Hu humm” risponde lui, senza spostare gli occhi dallo schermo.
“ Però avrà un sapore particolare, perché ho scelto una ricetta tipica della città di Peri Peri!” dico io, orgogliosa di quell’accenno, di fronte a colui che prende costamtemente 10 in geografia da quando va a scuola e che si guarda i migliori documentari del National Geographic.
Gira la testa di pochi gradi, mi guarda fisso e dice “Peri Peri non è una città” e poi ritorna con la testa sullo schermo del gioco.
“Ma cosa dici, certo che sì”
“Ti dico di no.”
“E cosa dovrebbe essere, secondo te.”
“Guarda su google, vedrai che lo trovi”
Oltraggio, mi ruba anche le battute.
Come osava mettere indubbio l’esistenza di Peri Peri? Vado su google e digito.
“da Wikipedia: Piri piri è un nome per alcune varietà di peperoncino, note anche come Piri piri, Peri peri e Pili pili e anche dette diavolo africano; in inglese è anche noto come African Birds Eye Chili (peperoncino occhio d’uccelli). Alcune varietà appartengono alla specie C. frutescens, mentre altre a C. annuum. Alcune potrebbero essere un ibrido tra le due[1]. Sono tra le più piccanti che non appartengano alla specie C. chinense.”
Deglutisco. Torno a friggere. Del resto, era o no tanto simile a Bora Bora?
Per la gara di Silvia, ho scelto il suo pollo marinato nel latticello e infarinato, come ricetta da eseguire pedissequamente. Poi ho scelto un pollo con la marinatura di Donna Hay, la peri peri appunto, e impanatura classica, tutto servito con cipolle in agrodolce (da una ricetta imbattibile di mia zia Anna!), una salsa ottenuta con yogurt greco, aglio, senape, un goccio d’olio, un pizzico di curcuma e di timo.
Per il pollo impanato con la sola farina, ho seguito la ricetta e il procedimento di Silvia.
Ingredienti
- 4 fusi di pollo (o sovra cosce)
- Tre uova
- Due pugni di farina 00
- Pan grattato
- Sale
- Olio extra vergine d’oliva di gusto leggero per friggere
- 60 g di olio extravergine d’oliva
- 3 spicchi d’aglio schiacciati
- 1 cucchiaino di paprika affumicata
- 2 cucchiai di timo tritato
- 3 peperoncini rossi piccoli tritati (doveste trovare i peri peri, sarebbe il massimo..)
- 2 cucchiai di aceto di vino rosso
- Un cucchiaino di sale.
- 250 g di yogurt greco
- Un cucchiaino di senape
- Un pizzico di curcuma
- Due cucchiaini di olio
- Due pizzichi di sale
- Un pizzico di timo
- 1 kg di cipolle di Tropea
- 100 g di sale grosso
- 300 g di zucchero
- 1 litro di aceto
Procedimento
- Per le cipolle in agrodolce, tagliare le cipolle a fettine sottilissime e disporle in un grosso barattolo. Aggiungere il sale, lo zucchero e l’aceto e lasciarle riposare per tre giorni.
- Sgocciolare per bene e mettere in barattoli sterilizzati e coprire con olio di oliva. Potrebbero utilizzarsi anche dopo tre giorni ma io preferisco aspettare un mese circa.
- Per la marinatura peri peri, mettere l’olio, l’aglio schiacciato, la paprika, il timo, i peperoncini, l’aceto e il sale in un robot da cucina e azionatelo fin quando è tutto ben mescolato (va benissimo anche il minipiemer). Versatela sulle cosce di pollo, copirte con la pellicola e mettete in frigorifero per quattro ore.
- Scolare bene il pollo e lasciarlo 30 minuti circa su una grata,poi passarlo nella farina, nell’uovo sbattuto con il sale e infine nel pan grattato.
- Friggere in olio ben caldo a 160 ° finché la temperatura al cuore non sarà fra il 68 e i 72 gradi 8 (per le cosce c’è voluto fra i 12 e i 15 minuti, a seconda della grandezza, molto meno per le parti del petto, volesse friggere anche quelle tipo nuggets)
24 Comments
Giulietta
19 Feb 2017 10:02 am
Il pollo fritto é buonissimo e già lo conoscevo, quelle cipolle in agrodolce senza cottura, sono uno sballo che finirà quanto prima nella mia dispensa/frigorifero, tuo figlio è un mito :D
Caris
Grazie, presenterò:DDD
chiara
19 Feb 2017 12:02 pm
Per qualche minuto mi hai fatto sognare un viaggetto a Peri Peri ! Mi consolerò alla grande con la” ricetta imbattibile della zia Anna ” ! Da provare assolutamente .
Caris
se posso permettermi, quelle sono buonissime!
Flavia ( Elisa Baker)
19 Feb 2017 04:02 pm
vado ” peri peri ” a ct significa” vado a zonzo!” ..peri a ct sono i ” piedi”….. una città?! Tsè… ho detto tutto! Il pollo chapeau
Caris
niente , la mia ignoranza è sempre più abissale:DDD
Gaia
19 Feb 2017 11:02 pm
Peri Peri, me lo facevo in zona Thailandia… Hai googlato bene?
:-D
Caris
ma che davvero??
lisa
20 Feb 2017 03:02 pm
Fantastica!! dai ora sappiamo entrambe che Peri peri non è una città :D
Caris
icrocio le dita..se qualcuno sa dirmi che esiste, io festeggio:DD
Patty
20 Feb 2017 05:02 pm
Senti Peri Peri, tuo figlio ne sa una più di te e però mi sorprendo che ti sia fatta cogliere in difetto sull’argomento. D’ora in poi stai bene attenta a cosa dici quando parli di cibo perché mi pare che dall’altra parte ci siano un paio di personaggini di tutto rispetto.
Ed in ogni caso questa tua versione creativa è straordinaria ed invogliante a ‘ffoco, come tutte le cose che fai, ovviamente.
Ti abbraccio forte ed un bacio al Peri Peri boy!
Pat
Caris
zitta patty che forse esiste una città..e se esiste...
Fabio
21 Feb 2017 11:02 am
Secondo me l’importante è lasciarsi guidare dalla fantasia! Che poi sia peperoncino o africano o un’isola tropicale, cambia poco. L’importante è che le stesse ricette facciano sognare.
Caris
be, diciamo che per me peri peri resta una città vicino Bora Bora:DDD
Marianna
21 Feb 2017 05:02 pm
Maria Grazia, perdonami, ma una risata me la sono fatta… Certo che le tue foto sono meravigliose e parlano da se. La salsa e la cipolla di Tropea in agrodolce mi hanno rapita… mamma mia dovrò farla sicuramente e sia quel che sia… Sei bravissima. Marianna
Caris
ma io ne sono felice, della risata, almeno condivido un momento drammatico (mio) con gli altri:DDD
francesca
22 Feb 2017 12:02 pm
anche mio papa’ diceva peri peri per dire a piedi, a zonzo… comunque questo peperoncino peri peri lo conoscevo grazie al giornalino Topolino…in un fumetto Zio Paperone porta Paperino e i nipoti in giro per il mondo alla ricerca di cibi particolari da servire al suo ristorante e in Messico assaggiano un piatto simile, se non erro era proprio pollo peri peri. sono passati tanti anni da allora…
alessandra
23 Feb 2017 03:02 pm
ci ho appena prenotato una vacanza in una spa, a peri peri..
fanno i massaggi col latticello, le sottocutanee al pep-ulino, il linfodranggio alla cipolla (che i liquidi li perdi dagli occhi, una roba nuovissima che in Italia non e’ ancora arrivata), lo scrub al pan grattato (che come gratta quello etc etc)
Anche la Donna Hay c’e’stata, me lo ha detto mentre mi chiedeva consigli per questo suo ultimo libro qui. Anzi, ho giusto un buono sconto da booking, che mi offre un 2×1… ci vieni con me? :)
silvia
24 Feb 2017 06:02 pm
Dunque: la spiaggia di Acquadolce Cirenaica a Maruggio in provincia di Taranto è detta “Piri Piri” per la presenza di un lido balneare con lo stesso nome….che ne dici è abbastanza tropicale per il tuo pollo?
Molto elegante la tua preparazione, del resto le tue sono sempre molto eleganti.
Hai seguito tutte le indicazioni dalla marinatura alla frittura e il tuo pollo mi sembra ben riuscito. La prossima volta potresti provare a friggere ad una temperatura leggermente più bassa per raggiungere una colorazione più dorata.
Con la prossima ricetta in quale parte del mondo approderemo? :-)
Caris
ehehe, potrebbe andare bene! proverò SIlvia, anche se avevo cotto a 160!
tritabiscotti
24 Feb 2017 11:02 pm
Qualcuno vuole mica rivincere?!?!?
Che fame queste foto!!! (Da quanto sbavo manco riesco a coniugare i verbi e far una frase di senso compiuto!)
;P
Caris
ma va là, figurati, mai come questa volta!!!:*
Micaela De Rosaria
09 Mag 2017 03:05 pm
Ricetta molto gustosa e facile da preparare, i procedimenti da seguire passo passo sono davvero chiari. La marinatura per il pollo è stata davvero squisita, anche se mi è venuta un po piccante (forse avrò sesso un po di più di paprica e peperoncini). Per il resto un piatto davvero buono!
Caris
bene, ne sono contenta! molto dipende dal peperoncino che hai usato ma sicuramente la prossima volta potrai regolarti!
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