Una certa signora, che ora sta affrontando una nuova vita, due nuove cucine e svariati animaletti tropicali, oltre che unaefficientissima metro, compie gli anni.
Auguri di cuore, cara la mia Alessandra. Fortunatamente esiste la rete, che mi impedisce di frignare col fazzoletto bianco della nonna, dato che comunque riesco a sempre a vedere cosa scrivi e non mi fa sentire la distanza di quei tanti, ma tanti, chilometri.
Non sono riuscita a ripetere una ricetta del tuo blog, causa cronica mancanza di tempo. Ovvero, la scelta era di rinunciare alla gara sui canederli e mi sono detta (o autoconvinta) che tu avresti preferito che partecipassi.
Quindi, prima che l’emozione prenda il sopravvento, ti auguro di festeggiare alle grande quei 20 anni che ti porti dentro, data l’energia con cui riesci a far tutto. Che son sempre quelli, i tuoi anni. O no?
E la saluto, pensando al suo blog, al fatto che rimandi al libro della Alcott, e a quanto “fuori moda” è bello, con questa signora.
Giusto in corner, questo mese. Siamo praticamente agli sgoccioli e riesco solo ora a pubblicare la ricetta per l’mt challenge, dedicato ai canederli proposti da Monica.
Intanto, fresca di un viaggio in Alto Adige, i canederli sono cose per noi provate di recente. Però, c’è un però, erano almeno un paio di anni che non li cucinavo io. E questo è male! Decisamente male. Quindi grazie a Monica per avermeli fatti ricordare.
E’ di questi giorni una notizia che mi riempie di gioia: il maestro Massari offrirà al suo fan club un giorno di corso gratuito, in quel di Brescia. Se tutto va come deve (e gli scongiuri li faccio da ora), a Marzo parto e insieme a qualche amica e tantissime altre persone, conoscerò il maestro e passerò una bella giornata a Brescia, con annessa visita alla pasticceria Veneto: devo aggiungere altro?
La Pasionaria cresce, questa è la notizia. Cresce più in fretta di quello che riesco ad accorgermi. Succede che ogni tanto mi fermi all’improvviso a guardarla mentre cammina per strada. Di solito balla e saltella, perché il suo camminare coincide con quello: fa giravolte, mi mostra le cose imparate a danza, incurante dei sorrisi della gente o forse curante proprio di questo. E mi dice mamma, guarda come sono brava. Puntualmente mi viene da chiedermi: ma quella ragazzina alta e magra, è lei? Troppo alta e un filo troppo magra, nonostante l’appetito non le manchi. Ma è proprio lei? Mi chiedo mentre la vedo che si specchia nelle vetrine e mi indica tutte le insegne, perché ormai sappiamo leggere.
Prima o poi finirò per provarlo tutto, il Libro di Ottolenghi-Tamini. Ho già postato diverse ricette del loro libro (per esempio qui e qui), Jerusalem; continuo però a sfogliarlo e a trovare cose per le quali il primo pensiero è: accipicchia, devo farla! E il secondo è: nel weekend vado a comprare tutto e provo.
Sono troppo belle, pur con i loro ingredienti non sempre semplici da reperire, pur con la commistione di gusti che per noi non è immediata. Ma poi le mangi e ogni volta ti innamori di più di questo libro splendido.
Mia suocera, il giorno della Befana, è arrivata a casa e mentre agli altri distribuiva calze e dolcetti, a me ha detto: “questo è per te. Quando l’ho visto ti ho pensato”.
Un cavolfiore viola. Nella busta, c’era proprio un cavolfiore viola. Prima che vi lanciate in battute tipo “uh, un regalo del cavolo” sappiate che è stato graditissimo! Io, un cavolfiore viola, non l’avevo mai trovato! Non dubito che il sapore sia simile a quello classico ma il fascino del colore mi colpisce sempre. Il viola in cucina poi, lo trovo particolarmente chic, se non fosse per l’invasione di patate viola e carote viola dell’ultimo anno nei vari blog in rete.
Pepe: Nome comune delle spezie ottenute dai frutti delle piante del pepe, e in partic. della specie Piper nigrum, che fornisce sia il p. nero, una delle spezie più usate e conosciute sin dall’antichità greco-romana, costituito dai frutti immaturi disseccati, in forma di granelli di 3-6 mm di diametro, con superficie rugosa e sapore e odore acri caratteristici, sia il p. bianco, ottenuto dai frutti maturi privati del pericarpo dopo macerazione in acqua (cit. La treccani).
Pepe in grani: sinonimo di Pizza. Quella con la p maiuscola, fatta con passione e dedizione senza risparmiare nulla, ma proprio nulla, sugli ingredienti. Pepe in grani, oltre che di pizza, è anche sinonimo di Franco Pepe, ovvero colui che, recentemente, mi ha fatto emozionare col suo mondo.
Natale è passato velocemente quindi approfitto di questo post per fare un augurio cumulativo: Buon Natale, Buon Capodanno, Buone Feste!
Natale è passato veloce, lasciando un carico di doni fra cui un bel cesto con dentro tante cose. Un pacchetto in particolare mi ha incuriosito: I Biscotti di Sassuolo, della Buratti e Milano. Sassuolo mi scuserà, ma non sapevo che esistessero dei biscotti tipici. Ho rimediato subito facendo onore e finendo la scatola.
In pratica, sono delle margheritine molto simili, ma molto, ai canestrelli.
Eravamo rimasti al mio primo piatto essenziale per Le Strade della mozzarella, ovvero la minestrina, con tutto quello che si portava dietro a corredo (e parmigiano, mozzarella di bufala e corbarino non erano poco). D’altre parte, dato il tema de Le strade della mozzarella, non è stato difficile individuare un piatto che, per me, fosse l’essenza delle cose, come la minestrina.
Ma c’è un altro piatto altrettanto essenziale ed è la pasta al burro.
L’essenziale dunque. Il tema de Le strade della mozzarella di quest’anno.
Questa manifestazione che ogni anno, grazie all’opera di Barbara Guerra e Albert Sapere insieme al Consorzio della Mozzarella di Bufala Campana, porta in scena i sapori della Campania, conquista ogni volta, grazie ai prodotti, agli chef e all’atmosfera. E, per me, è sempre un piacere partecipare. Quest’anno poi, avevamo a disposizione, oltre all’imprescindibile mozzarella di bufala, dei pomodori di varie tipologie, di cui vorrei farvi sentire il profumo ( mi dispiace che non posso) e la pasta del Pastificio dei Campi.