Cara Mai, abbi pazienza: siccome le ricette sono belle lunghe, mi concederò solo poche parole di introduzione ed evito di dirti quando ti apprezzi e quanto sia stata felice della tua scelta (va be, non l’ho evitato).
La Mai, per questo mese dell’mt challenge, ha avuto l’idea (strepitosa) di presentare le tapas, o meglio tre tipi di quelle che noi chiamiamo tapas: tapas, pinchos e montaditos. Come se ciò non fosse sufficiente, insieme ad Alessandra ha deciso che queste tapas dovessero avere un tema, un filo conduttore a legare il tutto.
Siamo al 21 Febbraio e nel mio giardino sembra primavera. Non ricordo un febbraio così. Io, che solitamente in questa stagione giro per casa ricoperta da due o tre strati fra pile, maglioni e vestaglia, stamattina ero in giardino, con il sole in faccia e gemme dei fiori sulgi alberi. Senza andare a tentare di capire se tutto ciò sia un bene o un male, ho solo avuto voglia di sedermi lì e mangiare una cosa che si adattasse a questa primavera in anticipo. Ed ecco lì la seconda ricetta che avevo in mente per l’MTC di Eleonora e Michael, che come base aveva il miele.
Che un fratello dia dei nomignoli, nulla di strano.
Che il fratello, minore, prenda in giro la sorella, maggiore, ci sta.
Che il fratello e il cugino comune siano irriverenti, eh, con dieci anni di differenza.. son gli inconvenienti del mestiere.
Però il mio caso è leggermente diverso. Leggermente.
Secondo contest de Le Strade della Mozzarella, stavolta sui lievitati: Bufala in fermento.
Dopo il contest sulla pasta, ecco quello che ha un tema particolare: “contaminazioni”. Difficile. Non basta fare un lievitato che abbia come ingrediente la mozzarella ma bisogna giustificare la contaminazione.
Io ho “contaminato” una brioche francese, unendola a degli ingredienti tipicamente campani: la mozzarella di bufala affumicata, i fichi del Cilento e le noci di Sorrento. La brioche l’ho sfogliata, unendo in ogni di giro d sfogliatura del parmigiano grattugiato.
Un mix di dolce e salto per questa mia brioche, che presento per il contest “bufala in fermento”.
La mozzarella di bufala affumicata permette di osare in piatti dove normalmente non la si immagina, non c’è che dire.
Ingredienti
Procedimento
Che io adori i formaggi, è cosa risaputa. Mi piacciono un po’ tutte le categorie, da quelli stagionati a quelli molli, dagli erborinati alla mozzarella. Certe volte devono togliermeli dalle mane.
Per il parmigiano ho, in tutta sincerità, una passione notevole e spesso, in questo blog, si trovano ricette che lo prevedono. Quando mi hanno chiesto di partecipare a 4cooking, considerando che mandavano tre diverse tipi di stagionature del Parmigiano Reggiano, che non è semplice da reperire, ho accettato con molto piacere!
E sono tornata, finalmente. Mi è mancato gareggiare per l’mtc e questo mese sono felice di ritornare fra color che son sospesi a provare la ricetta del mese. E che ricetta. Sempre più contenta di aver scelto Paola (qui, vi ricordo la sua vittoria), considerando che ha proposto quello che per la mia famiglia resta Il primo piatto, quello con la i e la p maiuscole: lo spaghetto al pomodoro.
Humm il tempo è tiranno (e cattivo) e credo che questa è l’ultima che riesco a fare. Credo. Intendo l’ultima torta salata per l’MTC di questo mese che Flavia ha eletto a mese della brisée di Michel Roux, un argomento a mio parere bellissimo.
Il problema serio è che la Flavia mi ha fatto venire in mente tante idee su come usare la benedetta brisée di roux, sfida di questo mese dell’mtc. Torta salata o quiche, con le differenze del caso. Ma in mente ho almeno altre tre versioni. Non ho idea se riuscirò a farle tutte (ma la Flavia può tranquillamente cominciare a preoccuparsi per il proliferare di post da sorbirsi). Il progetto però c’è e le intenzioni anche!
Le voglio bene davvero, alla nostra Flavia. L’ho vista una sola volta ma ancora ho nelle orecchie la sua risata contagiosa e il modo divertente e istrionico di raccontare le cose. Stai lì con la bocca un po’ aperta ad aspettare che il racconto prosegua. E non è che lei ti faccia attendere, perché è un fiume in piena e quindi sei tu che devi fare lo sforzo di far girare il cervello velocemente, per tentare di starle dietro.
Prima o poi finirò per provarlo tutto, il Libro di Ottolenghi-Tamini. Ho già postato diverse ricette del loro libro (per esempio qui e qui), Jerusalem; continuo però a sfogliarlo e a trovare cose per le quali il primo pensiero è: accipicchia, devo farla! E il secondo è: nel weekend vado a comprare tutto e provo.
Sono troppo belle, pur con i loro ingredienti non sempre semplici da reperire, pur con la commistione di gusti che per noi non è immediata. Ma poi le mangi e ogni volta ti innamori di più di questo libro splendido.