Il rosso è un bellissimo colore. Rosso come l’amore, come una rosa, come una mela, come un cuore che batte. Rosso che sa di passione e di vita..e profuma di allegria e intensità. Rosso come una fragola che, con la sua bellezza, ci colpisce ogni volta che arriva la primavera. Rosso, come Qualcosa di rosso, un blog che, mio malgrado, ho scoperto da poco e che ha lanciato un’iniziativa che mi ha fatto molto pensare. Il 12 giugno si vota per esprimere il proprio parere su un tema difficile: il nucleare. Istintivamente mi attrae e mi fa paura. Mi attrae come ingegnere, come amante della scienza e delle scoperte, come capacità dell’uomo di riuscire a capire i meccanismi di una natura così straordinaria ma sconosciuta. Mi fa paura. Perchè io Chernobyl me la ricordo. Perchè ora vedo quello che succede in Giappone. Il nucleare è un tema che, per forza di cose crea un dibattito: anche nella mia famiglia ci dividiamo fra sostenitori e non. Ognuno con le sue ragioni. Come spesso accade, non c’è mai una verità assoluta ma solo dei ragionamenti. Io posso esprimere i miei, fallaci, incompleti ma miei. Voterò sì al referendum perchè non la voglio una centrale nucleare e per diversi motivi.
Una classe politica ha, fra i suoi compiti, quello di cercare di risolvere i problemi di un paese. Per fare questo bisogna partire dall’analisi dei problemi stessi, dalla completa conoscenza del territorio e della struttura sociale e civile di un paese. Bisogna essere consapevoli dei propri limiti, per poi in futuro superarli. La nostra classe politica ne è cosciente? L’Italia è uno dei paesi a più alto rischio sismico del mondo. Anche se non fosse così, siamo in grado di gestire una crisi nucleare? Non siamo riusciti a risolvere i problemi dei rifuti e della differenziazione, che dovrebbe essere, sulla carta, un’emergenza più semplice del nucleare! Non siamo riusciti a gestire i problemi di una città colpita da un terremoto, di grado inferiore a quello di Fukushima: l’Aquila è lì, che giace distrutta. Siamo in grado di smaltire rifiuti nucleari, impedendono che le mafie organizzate si approprino di questo traffico? Francamente non lo so. La parte favorevole dice che abbiamo il nucleare in Francia. Se vogliono convincermi che avere delle radiazioni a 3000 km di distanza è la stessa cosa che averne a 100…no, direi che possono dire altro. Paragonare la struttura francese a quella italiana è un’assurdità. Mi chiedo e vi chiedo, se il disastro giapponese fosse successo a noi, come l’avremmo affrontato?? Saremmo stati pronti nello stesso modo? Ho molte domande e pochissime risposte e spero di fare il meglio il giorno del referendum.
Ho deciso di unire una cosa al no contest:il 12 giugno mi vestirò di rosso e bianco, l’idea mi è venuta guardando il banner del no-contest, tanto per ricordare che tutti insieme le cose possono cambiare. E’ solo un segno ma potrò mostrarlo dovunque sarò! Se vi va, perchè non vi unite a me?
Potete prelevare questo piccolo banner e scrivere “il 12 giugno in bianco e rosso”. Tutto qui.
La ricetta di oggi è semplicissima, spero adatta al no-contest: è rossa e bianca, veloce e gustosa.
RICETTA: INSALATA DI FRAGOLE MOZZARELLE E CETRIOLI
Ingredienti
Procedimento
Tagliare tutto a dadini, condire e mescolare. Si impiega più tempo a togliere i piccioli che a fare l’insalata..ma è buonissima.
mi sembra una bella ricetta da ricordare e, come sempre, la invio ad Ornella
Dopo due post un pò…”sopra le righe” che ne dite di tornare a parlare di cucina e, perchè no, di mise en place?
L’altro giorno finalmente era spuntato un bellissimo sole, faceva anche caldo e il cinguettio degli uccellini era esplosivo..vi pare che tutto questo scenario idilliaco non ispirasse la mia voglia di cucinare???? Vi dirò di più: in un momento in cui, per non so quale strana congiunzione astrale, mi trovavo da sola a casa, calma e tranquilla senza le mie piccole pesti a interrompermi ogni 3 secondi dall’esatto momento in cui prendo un cucchiaio in mano, ho deciso di provare un’altra ricetta di Antonello Colonna (dato che la prima aveva passato l’esame a pieni voti) e di apparecchiarmi di tutto punto (non ci crederete..ma era tutto per me). Il tema della mia tavola? Ma il verde naturalmente! Più in tono con la primavera di così..si muore!
Fra le tante proposte di Colonna, lui stesso nell’introdozione aveva citato degli” sformatini di verza e patate con lardo e caciottina fresca”. Mi intrigavano e non poco! Non avevo proprio tutti i suoi ingredienti ma una variazione sul tema ci stava benissimo! Così sono venuti fuori questi sformatini di verza e patate con pancetta arrotolata e canestrato: un piatto che riesce a essere allo stesso tempo delicato e saporito, avvolgente e stuzzicante e può essere servito come antipasto ma anche come secondo.
Vi lascio la mia versione ma fra parentesi vi metto quella di Colonna perchè credo che valga veramente la pena provarla.
RICETTA: SFORMATINI DI VERZA E PATATE CON PANCETTA ARROTOLATA E CANESTRATO MOLITERNO
Ingredienti (per 2 persone)
Procedimento
Lavare la verza e le patate pelate, mondarle e tagliarle a julienne (per le patate ho usato la grattugia a fori larghi). Stufare i filetti così ottenuti con l’aglio, l’olio e il sale (aggiungere il peperoncino se piace..io non l’ho messo). procedere con la cottura fino a quando sia le patate che la verza non saranno abbastanza morbide da essere schiacciate con una forchetta (una ventina di minuti e ho aggiunto una volta un pochino di acqua). regolare di sale e togliere dal fuoco. Utilizzando deu cucchiai, comporre delle chenelle e adagiarle nel piatto. Grattuguarvi sopra un pò di canestrato e disporre sopra una fetta di pancetta arrotolata. Qualche altre scaglia di Moliterno e un filo di olio a crudo a completare il piatto.
Ho pensato che questo post fosse adatto e quindi lo mando ad Ambra per il suo “mise en place”
In questi giorni di magra dal punto di vista della fantasia, avere dei contest a cui partecipare è una vera liberazione! Sì, perchè mi danno l’illusione di partecipare a quei giochi per cui hai 20 minuti e una serie di ingredienti stabiliti e bisogna cucinare qualcosa che sia decente! Quindi andrò a caccia di tutti i contest possibile e immaginabili e a casa dovranno sperare che i gli argomenti siano abbastanza normali …oppure si rtroveranno a dover gustare il vitello della Papuasia (causa contest “ma la carne no”) oppure il bambù ucraino con ghiaccia di limone (causa contest “se non son vegani non li vogliamo”) e via dicendo! Lo confesso: non so più se cucino perchè ci sono i contest o se partecipo ai contest perchè cucino..fatto sta che mi diverto molto!
Ne ho già adocchiati 4-5 a cui non so resistere!!!! :))))
Per esempio, oggi scade il contest di About the food che ha come argomento “fave e piselli”. Che dentro la mia cambusa ci siano fave, è quasi impossibile perchè non siamo amanti dell’articolo ma per i piselli è un’altra storia! Non mancano quasi mai! Poi mi ricordano tanto la primavera (sarà il colore..mah), fatto sta che l’altra sera ne avevo 250 gr già cotti, allora ho pensato di preparare al volo, prima del solito ovetto con mozzarella e prosciutto, una piccola entrée. Ecco la ricetta che ovviamente, spedisco ad about the food
RICETTA: ZABAIONE DI PISELLI E NOCCIOLE CON CIALDINE DI PARMIGIANO E PISTACCHI
Ingredienti
Procedimento
In un tegame mettere 3 cucchiai di olio evo e la cipolla a soffriggere. Aggiungere i piselli e coprire con il latte (superare di un dito l’altezza dei piselli). Cuocere fino a far assorbire un pò il latte (ne ho lasciato la giusta quantità per poterlo poi frullare). Frullare col mini piemer. Aggiungere il tuorlo e rimettere sul fuoco. Con la frusta girare bene per un minuto o due e regolare di sale. In un pentolino antiaderente spolverare con del parmigiano e della farina di pistacchi. Aspettare che si fonda, poi togliere il composto a poogiarlo sul fondo di un bicchiere. Io ho vouto creare delle forme non regolari (ero in stato artistico..) ma volendo si possono creare dei piccolo cestini. Mettere lo zabaione in un piatto fondo, spargere un pò di nocciole spezzettate e decorare con le cialdine.
Tornare a casa tardi la sera, dopo un’ora e più passata nel traffico e nella pioggia non è il massimo. Certo è che quando si ha Albertino dentro casa, è difficile non farsi scappare un sorriso. Erano le 19-e-un-bel-pò-di-minuti quando varco la porta di casa dei miei e mi vedo questa scena: Albertino steso sul tappeto, completamente arrotolato nella carta igienica (viso compreso) con le mani incrociate sul petto e una “croce” vera egiziana (ricordo che mio padre portò dal Cairo) stretta fra le dita. Vi avevo già raccontato della sua passione per l’Egitto..certo è che trovarsi all’improvviso una mummia sul tappeto di casa è stato sconcertante e comico. Mia madre mi ha guardato, alzando le spalle e dicendomi sottovoce, tanto per giustificarsi, che le aveva chiesto di farlo diventare una mummia ( e si poteva forse dire no?????) e io ho ovviamente deciso di stare al gioco dicendo, con la solita voce scema ed esagerata di ogni adulto che pensa che i bambini scherzino, “ohhhh…guarda che c’è qui? una mummia” (Che originalità!!! Ripensandoci: ma quale persona normale avrebbe esclamato questo vedendo una vera mummia sul tappeto???) Mimì si mette a ridere un pò, poi si calma, si scopre gli occhi e mi dice: “Da grande, voglio fare il Faraone“. Beh, il ragazzo sta migliorando le sue idee sul futuro e sta facendo carriera: siamo passati dall’insegnante di nuoto, al dirigente, al Farone! Non male, per uno di 5 anni! mi chiedo quale sarà la sua prossima professione! Quando siamo tornati a casa nostra, gli ho detto che mi sarei messa a prepare dei dolcetti per la festa di carnevale con i suoi compagni che l’indomani si sarebbe tenuta a casa nostra e lui mi ha chiesto una cosa che mi ha gettata un pò nel panico: ” E che si mangiavano i Faroni???” Temendo che mi chiedesse di cucinare cibi degni di Tutankamon & Co. gli ho risposto che non ne avevo idea ma che era ora di andare a dormire, dato che avevo taaanto da fare!
Per la festicciola ho preparato questi piccoli dessert, provando una crema e un impasto che non avevo mai fatto: un curd di more (avevo le more…che farne???) e un impasto al mascarpone, preso da paul.&.young. Ho trovato molto buoni entrambi: sono semplici da fare e veloci (due belle caratteristiche!).
RICETTA: TARTELLETTE AL MASCARPONE CON CURD DI MORE, LAMPONI E CIOCCOLATO
Ingredienti
per le tartellette:
per il curd di more:
Per la guarnizione:
Procedimento
Per le tartellette, lavorare con un cucchiaio di legno il mascarpone, il burro e la vaniglia fino ad ottenere una crema liscia. Aggiungere a poco a poco la farina setacciata (io ho fatto queste operazioni con la planetaria, usando la foglia). Avvolgere la pasta in un foglio di pellicola e mettetela in frigo per almeno 2 ore (io l’ho fatto la sera prima..).
Per il curd di more, mettere zucchero e maizena setacciati in un pentolino, aggiungere l’uovo e frustare bene fino ad ottenere un composto schiumoso e chiaro. Aggiungere, sempre mescolando con la frusta, la polpa di mora e, per ultimo, il burro a pezzetti.
Accendere il fuoco a fiamma bassa e mescolare fino a bollore. Appena raggiunge il bollore rassoda nel giro di qualche istante. io non ho setaccaito il frullato di more, perchè i semini mi piacciono. Vi assicuro che il colore di questo curd è davvero molto bello! Fate raffreddare il curd prima di utilizarlo.
Infarinate la superficie di lavoro e create un cilindro di circa 7/8 cm di diametro. Tagliate delle fette di un cm circa, infarinate la superficie della fetta, se dovesse essere troppo appiccicoso, e passate leggermente il matterello fino a dare una forma circolare e uno spessore di 5 mm. Con un coppapasta della giusta dimensione, tagliare tanti dischi e procedere fino ad esaurimento dell’impasto, recuperando gli scarti dopo l’uso dello stampino. per la formatura, paul.6.young suggerisce di arrotolare un poco verso l’interno ogni disco in modo da ottenere una tartelletta triangolare con le punte arrotondate. Spennellare le tartellette con il tuorlo e riscaldare il forno a 180° . Mettere le tartellette su una teglia ricoperta di carta da forno e cuocere per 15-20 minuti.
Una volta cotte e raffreddate, mettere il curd in un sac a poche e creare delle “rose” sulla base al mascarpone. Aggiungere un lampone sulla cima della rosa e far colare con un cucchiaino del cioccolato fondente fatto fondere a bagnomaria col burro.
P.S.: questo impasto è particolarmente versatile, come la pasta sfoglia, quindi ho fatto una preparazione dolce e una salata…sotto vi mostro delle pizzette!
Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Aria: sua morbidezza il MASCARPONE
Avviso: il Post di oggi è di argomento tecnico informatico. Persone serie astenersi!
Un collega mi mostrato una richiesta di aiuto tecnica (trovata casualmente in rete) e la relativa risposta data dalla software house. Tali problemi sono, secondo lui, talmente comuni nell’uso quotidiano che gli sembrava giusto rendere tutti noi partecipi. Riporto da questo indirizzo :
Fidanzata 7.0 e moglie 1.0 ROTOLOL
C’è qualcuno esperto di software che è in grado di aiutarmi ?
Il mio problema è il seguente : Un anno fa ho cambiato l’applicazione
FIDANZATA 7.0 per l’applicazione MOGLIE 1.0 che ha generato subito
l’applicazione BIMBO 1.0 che occupa tantissimo spazio sul disco.
Le istruzioni non dicono niente di questo fatto. Ma ciò che più mi
preoccupa è che l’applicazione MOGLIE 1.0 si autoinstalla su tutte le altre
mie applicazioni e in più si lancia automaticamente quando apro un’altra applicazione fermandola. Quindi applicazioni come: BIRRA_CON_GLI_AMICI 10.3 e CALCIO_DOMENICA 5.0
non funzionano più.
Qualche volta compare un virus che si fa chiamare SUOCERA 1.0 che blocca il sistema oppure fa si che l’applicazione MOGLIE 1.0 si comporti in modo molto preoccupante.
Ancora più grave è che non riesco più a lanciare l’applicazione
DOMENICA_NOTTE_DI_SESSO 3.0 e sembra che anche dei files come
SESSO_SABATO_MATTINA.EXE abbiano diversi virus perché non rispondono più.
Vorrei disinstallare MOGLIE 1.0 e reinstallare FIDANZATA 7.0 o magari
un’altra versione più avanzata,ma mi sembra troppo complicato e non vorrei rischiare tanto anche perché BIMBO 1.0 mi piace molto. Sono disperato !
Aiutatemi !!!
RISPOSTA SOFTWARE HOUSE:
Gentile Cliente,
il suo problema è frequente tra gli utenti.
Ma il manuale d’istruzioni avvisa ( sull’ultima pagina) che passare da
FIDANZATA X.0 a MOGLIE 1.0 comporta dei rischi:
MOGLIE 1.0 non è più un’applicazione di divertimento come FIDANZATA X.0, ma è un Sistema Operativo Completo fatto per controllare tutte le altre applicazioni. Non è più possibile tornare alla FIDANZATA X.0 perché è stato cancellato definitivamente.
Lo stesso vale per il virus SUOCERA 1.0 che comporta problemi di
compatibilità con tutti i sistemi ( è stato verificato!).
Quindi disinstallarla significa disinstallare MOGLIE 1.0 (che tra l’altro è
nata da SUOCERA 1.0). E’ sempre meglio aspettare che SUOCERA 1.0 si
disinstalli da sola tra qualche anno.
Diversi utenti hanno provato ad installare AMANTE 1.0 ma i rischi sono
enormi: se, per caso, in quel preciso istante si autolancia MOGLIE 1.0 il
sistema andrà in tilt creando i virus: REDDITO_ALIMENTARE_BIMBO e
ROVINA_SICURA.
Se arrivi a questo punto e installi AMANTE 2.0 non provare più a passare a
MOGLIE 2.0 perché i problemi saranno maggiori.
Raccomandiamo CELIBATO 2.0 e tutte le versioni FIDANZATE X.0. Se non
l’avete fatto DOVRETE ESSERE PREPARATI a lanciare in ogni momento SCUSE.EXE combinato con FIORI.EXE.
Le consigliamo di acquistare il pacchetto GIOIELLI con tutte le sue
versioni più costose, il pacchetto VESTITI_NUOVI ma soltanto le ultime
versioni e VACANZE_LUSSUOSE perché aiutano a far funzionare meglio MOGLIE 1.0. Ad ogni intervento di MOGLIE 1.0 lanciare SI_AMORE.EXE e
HAI_RAGIONE_AMORE.EXE.
Fare attenzione ad un eventuale lancio di SEGRETARIA BIONDA_IN_MINIGONNA e NON_RISPONDERE_AL _TELEFONO perché sono incompatibili con MOGLIE 1.0 e possono causare danni irreparabili.
L’applicazione SESSO_SABATO_MATTINA X.0 si lancia soltanto insieme a
DIAMANTI X.0 ogni volta con un’altra versione.
Grazie per aver scelto il nostro prodotto e Le auguriamo buon divertimento.
Dato il periodo, diciamo che la cosa mi ha fatto fare due sane risate e, si sa, ogni tanto ci vuole! ho però avuto la malaugurata idea di inviare il link a mio marito, chiedendogli a che versione fosse! Pensavo, ingenuamente che lo scherzo sarebbe finito lì…invece lui ha pensato bene di aderire all’iniziativa dello sconosciuto scrittore e mi ha risposto con questa mail (per cercare di renderla il più comprensibile possibile, devo prima specificare che:
RISPOSTA DI MIO MARITO:
Io sono passato da quasi tre anni a MOGLIE 2.0 a causa dell’aggiornamento PASIONARIA 1.0…devo dire che problemi con il virus SUOCERA 1.0 non ne ho mai avuti, forse merito dell’applicazione BRAVO GENERO.EXE in esecuzione in background, ormai giunta alla versione 6.8… I problemi si verificano al lancio delle applicazioni del pacchetto SEX 1.1 PROFESSIONAL, che ogni tanto crashano da soli bloccando tutto il sistema. Alcune volte mi è passato in mente di installare il software AMANTE 1.0 unito al firewall ZITTO_QUATTO 9.2, ma ho desistito visto che grazie all’antivirus MUTI 3.0 sono riuscito a far eliminare il virus MORBIDONA.EXE, anche se in background mi rimane comunque attivo il PORTAEREI ROGER 1.1.BAT e il pacchetto SEX di cui sopra ogni tanto si riattiva da solo… mah!!
Oltre a questo ultimamente sto avendo problemi con l’istallazione del programma CASA 2.0 e LAVORO 3.2, che mi portano qualche notte insonne, ma i continui aggiornamenti di ALBERTINO 5.x mi sono di grande aiuto…
Nel prossimo futuro ho intenzione di acquistare e installare:
Casetta di legno 1.0
Fuoristrada 1.0
MACCHINA MODELLANTE PER TE 2.5
Giardino 10.3, unito al backup su mio hard disk dell’applicazione BARCHETTA_SAPRI 2.1
Speriamo bene!!!
Voi capite che , di fronte a tale problematica tecnica, non ho potuto fare altro che cercare dei libretti di istruzioni per la cena di ieri. Purtroppo, il sistema operativo MOGLIE 2:0, presenta un mancato aggiornamento della memoria che ha portato all’erroneo utilizzo del libro “Madeleines” di Guido Tommasi editori (erroneo perchè mio marito odia tutte le madeleines…proprio non gli piacciono) provocando l’attivazione Preparazione Cena.exe con un menu totalmente a base di madeleines: madeleines per antipasto, madeleines per secondo, madeleines per dolce. D’altra parte, se per Albertino c’era stata la vellutata della protesta, per mio marito non si prospettava altro che Menu della Vendetta.bat, che consiste nel lancio di:
Io, che adoro le madeleines, l’ho trovata una cena deliziosa…LUI si accinge a scrivere alla software house per ulteriori problemi di aggiornamento RAM!
Vi lascio le ricette! (tenete presente che non ho a disposizione le vere e proprie forme per le madeleines..ma ingredienti, procedimento e passaggio in frigo per creare lo chock termico e la famosa gobbetta..sono proprio quelli indicati dal libro)
RICETTE:
MADELEINES AI GAMBERETTI ROSA E CURRY
Ingredienti
Procedimento
Sguscuate i gamberetti, tagliateli a pezzetti, poi fateli saltare in una cucchiaiata di oilio con lo spicchio di aglio schiacciato. Aggiungete il curry, mescolato, spegnete e togliete lo spicchio d’aglio. Passate al setaccio la farina e il lievito. Sbattete le uova con il parmigiano, aggiungete la farina e il lievito setacciati, i gamberetti, l’olio rimasto, il sale e il pepe. Mescolate fino a ottenere un composto liscio e omogeneo. LASCIATE RIPOSARE IN FRIGO PER ALMENO UN’ORA (importante per ottenere la gobbetta!). Scaldate il forno a 270°. Riempite gli stampini imburrati e infarinati le madeleines per 4 minuti. abbassate la temperatura a 210° e continuate la cottura per 4/6 minuti finchè risulteranno dorate (i tempi si allungano se usate gli stampi da cupcakes come i miei). Sfornatele e gustatele ancora tiepide.
MADELEINES AI PEPERONI CRUSCHI E MOZZARELLA
Ingredienti
Procedimento
Mettete i peperoni cruschi in acqua tiepida per circa un’ora. Tritateli a pezzettini. tagliate a dadini la mozzarella. Passate al setaccio la farina e il lievito. Sbattete le uova con il parmigiano, aggiungete la farina e il lievito setacciati, i peperoni,,la mozzarella, l’olio, il sale e il pepe. Mescolate fino a ottenere un composto liscio e omogeneo. LASCIATE RIPOSARE IN FRIGO PER ALMENO UN’ORA (importante per ottenere la gobbetta!). Scaldate il forno a 270°. Riempite gli stampini imburrati e infarinati le madeleines per 4 minuti. abbassate la temperatura a 210° e continuate la cottura per 4/6 minuti finchè risulteranno dorate (i tempi si allungano se usate gli stampi da cupcakes come i miei). Sfornatele e gustatele ancora tiepide.
MADELEINES AL CIOCCOLATO CON CUORE PRALINATO
Ingredienti
Procedimento
Passate al setaccio la farina e il lievito insieme. Fate sciogliere il cioccolato a bagnomaria. Sbattete le uova con la vaniglia e lo zucchero fino a ottenere un composto spumoso. Incorporate la farina e il lievito setacciati, il cioccolato fuso e infine il burro. Mescolate fino ad ottenere un impasto liscio e omogeneo. LASCIATE RIPOSARE IN FRIGO PER ALMENO UN’ORA (importante per ottenere la gobbetta!). Scaldate il forno a 270°. Riempite gli stampini imburrati e infarinati le madeleines per 4 minuti. abbassate la temperatura a 210° e continuate la cottura per 4/6 minuti finchè risulteranno dorate (i tempi si allungano se usate gli stampi da cupcakes come i miei).
Questo menu delle madeleines partecipa al contest
“Uffa mamma!”. Ecco qui. Lo sapevo, in qualche modo doveva essere colpa mia.
Mimì ed io stavamo tornando a casa, dopo la solita intensa giornata di lavoro per me e scuola per lui. Eravamo in macchina ad ascoltare la radio ed ero sovrappensiero…quando il suo “atto di accusa” mi riportò al presente. Non avevo idea di cosa fosse successe ad Albertino ma, dal suo tono, era sicuramente colpa mia. “Io volevo un fratellino maschio, tu invece mi hai fatto un fratellino femmina!”. Sì, indubbiamente ero chiamata in causa e dovevo avere anche una grande responsabilità dato che ci aveva pensato per ben 2 anni e mezzo di vita di Cocò per giungere a questa conclusione. “Amore, e mica potevo scegliere. E’ capitata una femmina..e poi scusa, tu mi hai chiesto tante volte un fratellino” “Sì ma un maschio, non una femmina“. In effetti dal suo punto di vista, filava tutto. “Va bene ma ora che facciamo? “. “La buttiamo e me ne fai un altro” “Come la buttiamo, ma che dici? E poi, se viene un’altra femmina?” “Buttiamo pure quella”La faccenda era grave! “Scusa ma che ti ha fatto di male?”Doveva darmi delle motivazioni valide.”Mi disturba mentre guardo la televisione, mentre gioco a videogiochi, vuole i miei giocattoli…..Io voglio due figli maschi. Le femmine mi danno il nervoso. Lei mi fa andare in bestia”. Albertino era lì, che si lamentava della ingombrante presenza della sorellina nella sua vita e io giunsi a una conclusione tremenda: seduto accanto a me, non c’era più il mio bambino. Albertino era di diritto passato dalla parte dei MASCHI. Come era potuto accadere? Quando era successo? Intendiamoci, non che la Pasionaria sia uno stinco di Santo: è molto dispettosa ed effettivamente litiga spesso col fratellino…ma questo capita a tutti i fratelli! E poi lei adora Mimì sotto tutti i punti di vista e, bisogna rendergliene atto, si è sempre dimostrata una vera femmina fin da piccola: nessuna sorpresa! Albertino invece mi stava tirando un colpo basso! Fino a 10 minuti prima lo consideravo il mio piccolo, dolce e birbante cucciolo..mentre ora stava lì a parlar male dell’universo femminile! Avrei forse dovuto accorgermi delle avvisaglie? Che so, dare più peso a schermaglie del tipo “giochiamo che io sono in piscina e ti affogo”?
Volete la prova inconfutabile che Albertino sia ora uno dei maschi della famiglia? Ebbene, provate a dargli una zuppa, minestra vellutata etc e guardate la sua faccia. A casa mia, una vellutata viene sempre guardata da mio marito come se fosse l’ultimo piatto sulla faccia della terra…per mio fratello invece nemmeno quello! Mio padre le ama molto ma credo sia merito della saggezza raggiunta (il che non mi consola affatto). Io per protesta e solidarietà femminile con Cocò, ho deciso di cucinare una vellutata e di presentarla pure in modo vezzoso: la vellutata di zucca, porro e arancio in una tazzina di porcellana bianchissima della Frantz collection! Ebbene, Albertino la vede, io provo a fargliela assaggiare e lui mi dice “No mamma, grazie” e fa una faccia un pò schifata, mentre si butta con entusiasmo su un piatto di penne, guanciale e pecorino, già ampiamente attaccato dal padre…tradimento! Venga fuori il colpevole, colui che è responsabile dell’entrata di Albertino nel partito del “so maschio e me ne vanto”
Siccome però questa vellutata, femminile o meno, è buona davvero, vi lascio la ricetta (presa da un vecchio numero di Sale&Pepe), sperando che sia apprezzata anche dalla parte maschile dell’universo!
RICETTA:VELLUTATA DI ZUCCA E PORRI ALL’ARANCIA CON LE NOCI English version
Ingredienti
Procedimento
Private il porro delle foglie verdi più dure, lavatelo e asciugatelo; prelevate un tronchetto di 10 cm circa della parte bianca e tagliatelo a julienne, il resto del porro invece, riducetelo a fettine. Controllate che la zucca sia priva di filamenti e semi, quindi tagliatela a tocchetti; lavate e asciugate l’arancia e prelevate la metà della scorza, tralasciando la parte bianca amarognola. Scaldate l’olio evo in una casseruola, unite il porro a fettine, la salvia spezzata, la scorza d’arancia e la zucca e lasciate rosolare il tutto per 2-3 minuti, mescolando spesso. Spolverizzate con la farina, unite a filo il latte, mescolando continuamente per evitare la formazione di grumi, quindi salate e cuocete la zuppa coperta, a fiamma bassa, per circa 30 minuti. Friggete la julienne di porro per mezzo minuto, scolatela e asciugatela su carta assorbente. Eliminate la scorza d’arancio dalla zuppa, frullate quest’ultima nel mixer fino a ottenere una crema omogenea, regolata di sale e suddividete la vellutata in 4 piccole zucche ornamentali (se le avete!) o in piatti(o tazzine!). Completate con gherigli di noci spezzettati e con ciuffetti di porro fritto. Portate subito in tavola. Se vi piace (io l’ho fatto) potete cospargere la vellutata con un pizzico di scorzetta di arancia grattugiata e accompagnarla con crostini.
Questa ricetta partecipa all’appuntamento mensile di Ornella e alla raccolta di Cinzia:
Ieri sera eravamo a cena dai miei, per quella che si potrebbe, o meglio dovrebbe, definire una tranquilla e classica serata in famiglia. Mancava poco alla messa in tavola, quando Albertino-mimì ha manifestato l’improvviso bisogno del bagno. L’ho aiutato nella “sistemazione”, comprensiva dell’avvicinamento del cesto della baincheria usato come supporto per il posizionamento del libro-con-tutti-gli-animali, da sfogliare con calma e concentrazione durante la “seduta di gabinetto” (mai espressione fu più appropriata!).
La Pasionaria-cocò era abbastanza su di giri per il nuovo arrivo a casa dei nonni (arrivo ahimè, travagliatissimo): Oscar.
Oscar è la tartaruga di mia sorella, (la famosa zia d’america!) affidata dalla fuggitiva padrona a mio padre. Il povero Oscar, ha passato un brutto periodo: dato che non si decideva ad andare in letargo, mio padre l’ha portato dal veterinario, il quale ha non solo dato una cattiva diagnosi sulle condizioni di salute del malato, ma l’ha addirittura trattenuto in ospedale (!). Oscar è stato ricoverato 10 giorni, sotto flebo intensiva (ed io continuo a chiedermi dove diamine infileranno l’ago di una flebo ad una tartaruga di terra di 5-6 cm..mah!). Da quando oscar è tornato a casa, riceve le amorevoli cure del suo tutore legale (mio padre mi ha anche telefonato per chiedermi il vecchio termometro per misurare la temperatura dell’acqua del bagnetto dei bambini, perchè il dottore è stato inflessibile sulla necessità di immergere il convalescente in acqua a 38° e papà non aveva mezzi sufficienti per misurare la temperatura con precisione..”Sai, è una responsabilità“).
Il malato, dopo 10 giorni di ricovero ospedaliero costati 200 euro, sembra essersi ripreso: si muove nel suo tarta-village e mangia erba medica e mandarini. La pasionaria quindi, era tutta interessata ma sapeva di non dover toccare la “tattuga” quindi ha passato buoni 10 minuti a tentare di convicermi a mettere il mio dito nella bocca di Oscar (speranza vana!). Dato che mia madre apparecchiava per la cena, ho pensato che fosse il caso di ricordare ad Albertino di sbrigarsi: lui era lì, col libro aperto e lo sguardo concentrato che puntava verso l’alto e al mio brusco: “Hai finito, sì o no?” ha risposto con un “Dopo, voglio studiare Anubi”. Facendo appello al mio autocontrollo per evitare di ridere, ho risposto “Sì, dopo cena”: non credevo che una “seduta di gabinetto” potesse portare un bimbo di 5 anni a voler studiare le divinità egizie ma tanto si sa, Albertino è avanti!
In tutto questo, i miei si sono lanciati nella solita dieta post-feste natalizie e quindi, dopo essermi beccata il rimprovero di mia madre per aver visualizzato sul pc la foto della pizza croccante in teglia di Adriano, ho ricevuto anche da parte sua la gentile richiesta: ” metti qualche ricetta light sul blog, noo?”
Continuiamo quindi la light session:
-per tartarughe di terra convalescenti: mandarini (“mi ha detto il dottore che sono ricchi di calcio“..) e erba medica, associati a bagnetto a 38°
-per tutti gli altri: sformatini di melanzane e ricotta su coulis di pomodoro fresco e tortini di riso venere con zucchine e peperoni su vellutata di piselli.
RICETTA: SFORMATO DI MELANZANE CON RICOTTA, PROVOLA AFFUMICATA E COULIS DI POMODORI
Ingredienti:
Procedimento
Tagliare la melanzana a fette sottili. Qui avete due scelte: per una versione più saporita, friggere le fettine in olio evo. Per una versione totalmente light passarle sulla griglia. In una terrina, mescolare la ricotta ben scolata, la provola tagliata a cubetti e regolare di sale (chi lo gradisce, anche di pepe). Si può omettere la provola se proprio il dietologo ci perseguita :). In uno stampino di alluminio monoporzione, adagiare le fette di melanzane per coprire lo stampino, facendo in modo che parte delle fette esca da bordo, riempire con il composto di ricotta e ripiegare la parte di fette sulla base. Mettere in forno a 180° per 15 minuti. Nel frattempo sbollentare i pomodori per un minuto nell’acqua bollente. Scolarli, togliere la pelle e i semi e frullarli regolando di sale e olio. Versare il coulis di pomodoro fresco nel piatto. Togliere dal forno lo sformato di melanzane e adagiarlo sul coulis. Servire subito.
RICETTA: TORTINO DI RISO VENERE CON ZUCCHINE, PEPERONI E CREMA DI PISELLI English Version
Ingredienti:
Procedimento
Ho modificato, secondo il mio gusto, una ricetta trovata sul libro cocktail & finder food, editore Giunti. Cuocere il riso venere in acqua bollente (se usate quello del mulino la cottura è molto lunga, 45 minuti. Con quello del supermercato impiegherete i soliti 15 minuti). Nel frattempo tritare lo scalogno, stufarlo in una pentola insieme a poco olio, aggiungere i piseeli e un bicchiere acqua e portare a cottura (aggiumngere acqua se necessario). A cottura ultimata, regolare di sale e frullare il tutto. Lavare le verdure, tagliare a pezzetti i peperoni e la zucchina (io ho usato la grattugia a fori larghi). In una padella con un filo d’olio versare i peperoni e farli andare per qualche minuto. Aggiungere le zucchine e terminare la cottura regolando di sale. Spegenere il fuoco. Scolare bene il riso e aggiungerlo alle verdure. Saltare il tutto. Sistemare nei piatti la crema di piselli, poggiare un coppapasta circolare e mettere due o tre cucchiai di riso fino al bordo del coppapasta. Lasciar intiepidire un minuto o due, di modo che il riso trattenga la forma. Togliere delicamente il coppapasta e servire.