Fatta la piadina salata, volevo fare il crescione di Tiziana, sempre per la sfida dell‘MTC di queto mese.
Il fascino della piadina dolce e ripiena, il tema del cibo nautrale, fatto in casa, mi hanno sedotta e non abbandonata.
Ed è arrivato. L’ormeggio al porto dell’mtc è stato fatto con maestria ma ha portato lo steso un carico di scombussolamento. Sì, perché il Babà fa questo effetto. Quello di fartelo prima contemplare con rispetto. Quello di farti prima immaginare quanto sarà inzuppato. Quello che ti fa venire voglia di mettere un dito sopra per vedere quanto e come affonda. Quello che poi prendi il babà in mano, non curante del vestito nuovo né tantomeno della probabile goccia di bagna che ci finirà sopra.
Dov’ero ve lo dico fra un po’ di tempo. Con chi, lo saprete nella stessa occasione. A far cosa, ne parleremo sicuramente in maniera molto approfondita e questa è una minaccia!
E dopo questa aura di mistero e curiosità instillata in maniera subdola nella vostra testa (e non dite di no, che non accetto niente di meno che folle curiosità da trattenere per un mesetto o poco più), parliamo di quello di cui vi posso raccontare, ovvero dei dolcetti preparati per quella occasione: dolcetti di frolla ripieni di confettura, con la frolla di nientepopodimenoche Iginio Massari.
Pasta fredda…. Non ci vado matta, dico la verità. Sarà che spesso ti presentano qualcosa che se infili la forchetta e tiri su, si muove un blocco unico. Sarà che la pasta risulta collosa, nella migliora delle ipotesi e, come se non bastasse, scivolosa. E diciamolo, queste non sono premesse che mi rendono un piatto attraente. Poi normalmente il condimento è a base di pomodori, mozzarella e tonno, tutto rigorosamente gelato. Perché la pasta fredda è fredda sul serio. Gengive sensibili astenersi.
Oggi, ricetta per un contest interessante: “dolcemente salato” di Emanuela di Arricciaspiccia, in collaborazione con l’azienda agricola Mariangela Prunotto e con Claudio Sadler come “Giudice Supremo”.
Mi piaceva l’idea di assaggiare, in particolare la gelatina di Dolcetto e la gelatina di balsamico (sarà che amo entrambi..) e poi dovevo creare una ricetta salata.
I souvenir … ne ho di tutti i tipi: le calamite per il frigorifero, le tegole variamente dipinte, i quadretti in plastica, i piattini con la scritta “ciao da…” e i portachiavi! Come non citare i portachiavi? Queste erano le cose che mi portavano fino a qualche anno fa. Da un po’ di tempo le cose sono cambiate: o mi portano roba da mangiare tipica del posto o libri di ricette, sempre tipiche del posti! Che vorrà dire???? Ne sono contenta … mi piace approfondire il cibo di paesi che nella maggior parte dei casi non conosco..anche se ogni tanto ti portano dei libri tipo : “come fare dei dolci con alla base il preparato taldeitali”! La sorellina, dall’America, mi portò 300 pagine di un libro fatto così!!!! Che la possino! Però ultimamente si è fatta perdonare, in merito ai souvenir: è stata a Vienna e mi ha portato un libricino con le ricette preferite da Sissi.
La colpa è tutta sua, diciamolo! Da quando Pasqualina ha postato la confettura col metodo Ferber, mi è venuta voglia di provare quel metodo. Come se non bastasse, quando quest’estate ho passato un pomeriggio divertentissimo con buona parte delle mie compagne di blogger (sono riuscita ad incontrare, in quel del Cilento, Pasqualina, Tinuccia, Assunta e Daniela) la voglia è diventata ardente desiderio, considerando che Pasqualina mi ha regalato ben due sue confetture, fatte con quel metodo, e pure con un packaging da urlo (è avanti..non c’è niente da fare).
La devo smettere. Non si può andare avanti così. E’ già la terza volta in una settimana e sono solo al primo capitolo. Il problema è che devo andare a lavoro e, come la maggior parte dei pendolari (dico pendolari perché tanto muoversi dentro Roma corrisponde ad una viaggio in piena regola), passo il tempo sulla metro leggendo. C’è chi legge i giornali distribuiti gratuitamente, chi i quotidiani nazionali, chi i giornali di gossip, chi ancora qualche libro … io in questi giorni sto leggendo un libro di Massari(tanto per cambiare), “Non solo zucchero” , I volume (perché c’è anche il secondo e si dà il caso che io lo possieda!).
Dopo un post canterino di una certa rilevanza, volete che non vi aggiorni sulle ultime novità in fatto di musica, dettate direttamente dall’esperta di casa, sempre più brava nello scovare pezzi d’autore? In realtà sto cominciando seriamente a preoccuparmi, stavolta l’ho scampata bella ma non credo che potrò resistere a lungo. Scena solita (ormai ce l’avete stampata nella memoria): io che mi accingo a scrivere qualcosa al pc (tanto per cambiare, una ricetta) e la Pasionaria che, neanche faccio in tempo a sedermi che subito mi fa la sua prima richiesta musicale (per lei, pc = jukebox):” Mamma, mi metti PEIPON?”
Giuro che dopo queste la smetto. A me poi in genere le mandorle non fanno neanche impazzire nei dolci … le mangio ma non ci faccio follie. E invece questo mese giù a cucinare frangipane (qui e qui). Giro per i blog e trovo frangipane ovunque. Secondo me, un qualsiasi avventore della rete non vorrà più sentir nominare una frangipane per i prossimi anni. Ma ha ragione! E poi tutti a raccontare di questo fantomatico gruppo su FB in cui sarebbero presenti delle pazze scatenate che istigano alla preparazione delle frangipane per l’MT challenge di questo mese. Non sarà esagerato? Inoltre, da chi sarà composto questo gruppo? Da donne che non hanno un tubo da fare tutto il santo giorno e che si intrattengono con la cucina, neanche le peggiori puntate di Desperate Housewives???