Dopo uno stop forzato dal trasloco, ritorno in punta di piedi all’MTC, che questo mese mi ha sconcertata e non poco. E conoscendo la Cristiana, che mi sono sconcertata a fare??? Tanto di cappello a una che conosce il quinto quarto come lei.
Ne hanno parlato un po’ tutti. Articoli vari su blog, siti di enogastronomia, giornali, etc etc.
Unforketable è il nuovo progetto firmato Garofalo e Niko Romito (fresco fresco della terza stella Michelin): un corso di cucina on line, con cortometraggi che fanno invidia alle migliori produzioni cinematografiche, pulite, eleganti, ben spiegate, con belle mani e belle, bellissime pentole trasparenti, nuovo oggetto del desiderio degli appassionati di cucina.
Cannoli siciliani. Basta o no, solo il nome, a evocare mugolii di soddisfazione, occhi sognanti, e sguardo perso? Troppo poco? Forse sì.
Che poi le discussioni sono infinite: ma ci va o no la cioccolata? E l’arancia candita? E la zuccata? Vuoi dirmi che non metti il Cedro?
Un teatro pieno di gente, in rigoroso silenzio, non tanto o non solo per la capacità e bravura degli attori ma per il profumo ricco e avvolgente che proveniva dal palco. Quel profumo veniva intenzionalmente fatto volgere verso il pubblico, come esigeva Eduardo de Filippo, per far comprendere quell’unione che solo il ragù napoletano riusciva a creare nelle cucine delle famiglie napoletane.
Passato un buon Natale con famiglia, bambini, persone care a tanto buon cibo? Sì??
Bene, ne sono contenta! Qui, in casa Planner, si è festeggiato l’ultima vigilia nella vecchia casa e ora siamo entrati nel vortice del trasloco. Ebbene sì, ci si trasferisce in una nuova casa. Scelta bucolica, casa fuori città con grande giardino per vedere la piccola di casa correre stile figlia minore della sigla de “La casa nella prateria”. Scatole di varia dimensione mi aspettano a braccia aperte. Prossimamente su questi schermi.
Ci risiamo, ci sono ricascata. La ricerca di ricette a base di castagne continua. Prima un piatto salato, poi uno dolce questa volta è il turno di uno dolce-salato: il castagnaccio salato.
Sapri, ultimo paese della Campania e perla del Cilento, è un paese affacciato sullo splendido golfo di Policastro. Ne ho parlato tante volte, lo so benissimo. Ma al cuore non si comanda e quando si tratta di Sapri non ne ho mai abbastanza.
Dall’invasione di panettoni e torroni cui sono stati soggetti i supermercati vari, possiamo ufficialmente dire che i Natale sta arrivando. O almeno lo vediamo in lontananza!
Sarà che i miei figli compilano letterine per Babbo Natale da circa due settimane e che cantano Jingle Bells mentre disegnano, ma quest’anno mi sembra che l’atmosfera natalizia mi stia contagiando. Tanto che sto pensando con un pizzico di anticipo ai regali da fare a colleghi ed amici, ovvero un pacchetto di biscotti fatti in casa. E’ un classico e se lo aspettano! Fortunatamente, con piacere anche.
Lo so, da un po’ di tempo se non son titoli lunghi non li vogliamo!
Eravamo rimasti alla versione più delicata delle mie raviole del plin.
Ma non di sola delicatezza vive l’uomo, che in alcuni casi ha bisogno di quel gusto piccante in più!
A casa mia la ‘nduja non manca mai. Sarà che siamo durante le ferie siamo sempre in zone calabre o calabro-confinanti, sta di fatto che la scorta annuale non manca mai.
E l’MT challenge è tornato. E con un argomento che ho amato da subito: le raviole del plin Di Elisa.
Pensavo con soddisfazione che l’MT è un gioco e che con tale leggerezza va preso. Dargli altro valore intrinseco sarebbe fuorviante e scorretto. Però che gioco, ragazzi. Sto conoscendo piatti di cui ho sempre solo sentito raccontare o che al massimo ho vissuto da turista.