Ho visto questa ricetta di Iginio Massari in una puntata di “Dolcemente con…”, trasmissione condotta dal nostro Black Santin. Amore a prima vista. Sarà per la descrizione di Massari, che la presentava come il dolce della nonna (o della mamma) da mangiare la Domenica, con quel sapore antico che non è facile ritrovare oggi, che ho pensato subito di inserirla di diritto fra i dolci per le feste.
E, credetemi, è da far festa ovunque e comunque, con un dolce così.
Ho scoperto la meringata relativamente da poco tempo, ovvero da quando, due anni fa, sono andata al raduno del fan club di Massari. Durante la cena come dolce ne venne servito uno candido come la neve, la meringata di Iginio Massari: shock.
E dire che me ne avevano sempre parlato. Io lo snobbavo un po’ e non riesco a capirne il motivo.
Errori di gioventù, non può esserci altra spiegazione. Comunque, dopo quella sera, la meringata è entrata di diritto nei miei dieci dolci preferiti. Il giorno dopo poi, eravamo in Pasticceria Veneto, e mi ricordo lo sguardo di tenerezza che lanciavo alle meringate sparse nel locale.
Sono tornata a casa con la voglia di provare a rifarla, perché non poteva essere che non la provassi
La tartelletta non è per tutti. E’ la verità.
Di tartellette, variamente farcite, potrei fare scorta. E’ quel tipo di dolce consolatorio di cui non posso fare a meno e per questo motivo mi trattengo dal prepararne quanti tipi vorrei, capitemi.
E’ il concetto espresso da questo tipo di dolce, che mi fa impazzire: il segreto. Il fatto di nascondere, di celare qualcosa che però intravedi e che intuisci possa essere gustoso. Per questo dico che non è per tutti. C’è chi vuole un dolce che si veda subito, che si capisca, che si esponga prima di essere morso. C’è chi apprezza un dolce che è un rischio perché devi assaggiarlo per capire com’è.
Ho pensato molto sul fatto di scrivere questo post o meno.
La paura era, ed è, di poter in qualche modo deludere. Ho visto, nella pagina degli sfidanti dell’mtc, molte versione del cheesecake salato e di quella dolce, con tanti abbinamenti, fantasia alle stelle e decorazioni sempre in primo piano (perché, se non lo sapeste, questo mese l’MTc è tutta sul cheesecake di Anna Lou e Fabio). Che poi a me piace molto (certe volte sono spericolata, lo so), pensare a abbinamenti particolari e decorazioni varie.
La prima torta fatta al mio compleanno e quella glassa green di Antonio Bachour, ve l’ho già mostrata.
Potevo non mostrarvi la seconda torta, quella per cui ho addirittura usato lo stampo con cui i campioni del mondo hanno vinto? Sembra facile usare questi stampi e invece Dio solo sa la fatica per essere precisi..e ancora devo lavorarci un bel po’!
Comunque, a parte la forma, questo vortice di cioccolato e lampone mi è piaciuto molto!
La mousse al cioccolato al latte è la stessa che avevo usato qui! La mousse al lampone invece l’ho preparata seguendo la ricetta della mousse alla fragola di Leonardo Di Carlo dal libro Tradizione in Evoluzione (detto amichevolmente , fra i membri del fan club, La Bibbia).
Buona da morire. Le indicazioni parlano di una mousse delicata alla frutta, in cui le fragole possono essere sostituite da mela, pera, albicocca, etc.. Io, che amo i lamponi, ho usato quelli! Ha una consistenza ottima per questo tipo di dolci ma va benissimo anche in un bicchierino, per esempio, decorata con cubetti di frutta fresca. Immaginate un buffet con bicchierini di questo tipo e la gioia dei vostri ospiti incorporata!
Ecco qui, allora, la mousse al lampone!
Ingredienti
Procedimento
E’ passato il mio compleanno. Da ricordare? In un certo senso sì, anche se non nel senso che vorrei.
Avete presente quando avete delle aspettative, ci contate, ci sognate su e poi vengono tutte deluse? Ecco.
Io con i compleanni non vado d’accordo. In effetti l’anno scorso la festa era stata piuttosto piacevole ed evidentemente deve solo aver interrotto la serie.
Siamo a più di metà Marzo, fra poco è Pasqua e subito dopo è anche il mio compleanno. La primavera che arriva e una Comunione da preparare: il mio primogenito, che chiameremo convenzionalmente Albertino, a Maggio fa la Prima Comunione e quindi mi sono lanciata nei preparativi, nella lista del buffet, nelle partecipazioni, nelle decorazioni … cose da far impallidire un wedding planner, insomma.
Da un’idea di Salvatore De Riso, in particolare una foto che ho visto in giro su fb negli scorsi giorni.
Una di quelle cose che ho guardato con velocità ma che si è fatta strada pian piano. E quando sono arrivata al weekend, in cui almeno un dolce dovevo farlo, non c’è stata storia: ha scalato le classifiche e ho scelto lui.
Avevo in testa questa combinazione da non so quanto. E volevo proprio farci una torta di stampo moderno. Ma, come sempre succede, non ero mai riuscita a realizzarla, per molli motivi, probabilmente tutti non importanti.
Poi sono arrivati loro, Eleonora e Michael, che hanno vinto l’ultimo MTC e che hanno proposto una sfida basata su un solo ingrediente: il miele. Solo un’altra volta era successo, con la castagna e mi ero divertita moltissimo. Anche se affronto questa sfida con un sentimento particolare perché amo molto il miele e mi ispira sempre una sensazione di intimità e calore. Sarà che uno dei miei confort food preferiti, quando fuori si scatena il freddo, è e sempre sarà il latte con il miele. Ma a parte questo amore dichiarato per il miele, io volevo proprio farla, questa torta e il caso (il caso?) vuole che sia capitata questa sfida.
Non avevo calcolato di scrivere un altro post.
Però.
Non mi piace scrivere un post più velocemente di quanto non faccia di solito.
Però.
Sta per finire Carnevale e c’è solo un paio di giorni per friggere.
Però.
Fateli.