A casa nostra, Marzo e Aprile sono due mesi ricchi di compleanni.
Feste di qua e di là, una dietro l’altra. Tutti parenti stretti, sembra abbiamo deciso di concentrare gli stravizi in questi due mesi. Una pausa a maggio e giugno (quando notoriamente le comunioni e i matrimoni la fanno dai padroni) per poi riprendere con i mesi estivi che, per me, hanno il culmine in Agosto, dove si concentrano i tre compleanni degli altri appartenenti di questa famiglia (marito e due figli) e, come se non bastasse, anche il compleanno del cane e il gatto, ai quali non faccio una torta solo perché non possono mangiarla. Poi mi chiedete perché faccio sempre dolci!
Ogni tanto qualcuno mi ricorda tutto quello che abbiamo fatto, che avete fatto, ai tempi della protesta per il Santa Lucia, la Fondazione dove da tanti anni Albertino (come convenzionalmente chiamo il mio bandito di nove anni), svolge la sua fisioterapia, unico centro qui a Roma in grado di aiutarlo.
Avevo voglia di una torta fresca e di frutta. Che per me non è che sia una cosa scontata, considerando che potrei campare di dolci al cioccolato e nocciole e mandorle, etc etc. Ma stavolta ha vinto il potente richiamo di primavera che sta circolando in questi giorni a casa mia. In effetti ci sto poco, ma l’altro giorno ero lì, nel giardino, vicino al mio albicocco in fiore, con un sole incredibile che dai fiori si rifletteva sul viso.
Alla faccia della crostata campagnola. Gianluca Fusto ha scelto questo nome per una crostata con tanti sapori del sud e dell’estate: pasta di mandorle, mandorle, pistacchi, albicocche, limoni.
Ok, le albicocche non sono proprio di stagione e non ho potuto eseguirne la composta ma ho optato per una confettura di albicocche metodo Ferber e via. Mi sembra che la sostituzione sia stata degna.
Domenica a pranzo da mamma, ma pranzo un po’ speciale, causa presenza di suo nipote (mio cugino) con la figlioletta al seguito. Era tanto che non veniva, quindi l’ansia di mia madre, nella preparazione del pranzo, era direttamente proporzionale a quella leggera pressione che le fa mio padre quando ha ospiti, fosse pure un parente, uno di casa insomma.
Presa dalla gioia generale dell’occasione propizia per preparare qualcosa, telefono a mamma e le dico: porto il dolce. Eh, risponde lei, anche io ne faccio uno. papà vuole un pan di spagna con la crema e il cioccolato, un dolce normale insomma.
Un dolce normale.
Arriva l’autunno e la voglia di mele si fa sentire. Alzi la mano chi non desidera ardentemente un ciambellone con le mele, una crostata che mostri orgogliosa tutti gli spicchi, una tarte tatin da far resuscitare i morti. E’ così, non c’è nulla da fare.
Le mele fanno sempre dolce: da quello più semplice a quello più complesso.
La Pasionaria balla. Balla per casa, balla quando siamo in macchina, balla nei negozi, balla quando camminiamo per strada. Insomma, lei balla, e non da sola, perché quando posso la seguo (limiti di decenza permettendo). Passione che aveva fin da piccola, mi ero ripromessa di segnarla ad un corso di danza appena l’età avesse permesso, e così è andata.
E’ scoppiata l’estate. Non so se in anticipo o in ritardo. Sta di fatto che due settimane fa c’era un fresco inimmaginabile, qui a Roma, in pieno maggio. E oggi La Pasionaria ha appassionatamente (nomen omen) sguazzato nell’acqua della nuova piscina gonfiabile. Immaginavo che sarebbe passato un bel po’ di tempo prima di inaugurarla, invece lei, proprio oggi, ci ha tenuto a mostrarmi, in ricordo dei bei vecchi tempi estivi, il “tuffo a bomba, mamma, il tuffo a bomba”, con tanto di spruzzata sulla maglia. E che dire del “ ti faccio ciao con la mano, mentre vado giù”? Roba estiva che di più non si può!
Pistaaaa! Fatemi largo!!!
Ecco, in questo periodo non riesco a far più nulla, specie col blog (lo so, bastonatemi, la cucina è nei ritagli di tempo) specie partecipare a contest!
Ma questo non potevo perderlo! Lo fa lei, la donna nata col tacco, la bomba sexy sicula, di fronte alla quale si può solo tacere e ascoltare il fiume dei suoi racconti (perché se c’è un racconto, con Stefania, è fiume..ed è un fiume di lacrime, perché si piange dal troppo ridere: la simpatia fatta persona, quella donna là).
Dunque, venuta a sapere in zona Cesarini del suo contest con le mandorle e rigorosamente gluten free, ho preparato questo dessert veloce e facile (sì è facile, fidatevi!). Con un fondo di lime e basilico, base di mandorle e glace di latte di mandorle /un po’ gelato, un po’ sorbetto, ispirato dalla buon anima di Felder), partecipo al contest di Stefania Per un pugno di mandorle!
Ingredienti
Procedimento
Messaggio per la Alessandra e la Antonietta: no, non è quello della figura il dolce in concorso per l’MTC di questo mese, perché so che sarebbe stato rigorosamente sbattuto fuori, data la forma non canonica. Però quello è il dolce che mi era venuto in mente, devo dirvelo; mi ci ero affezionata e ho voluto mostrarvelo.