Una volta qualcuno mi chiese quale fosse la cosa che amavo di più. Io risposi che erano due: il vento e il gelato (e non necessariamente in quest’ordine!). Se c’è una cosa a cui non resisto è una coppa di gelato, morbido, fresco, vellutato! Goloso da morire! Spesso d’estate mangerei solo quello! Non so perché, ma fino ad adesso non lo avevo mai fatto.
C’è una cosa che, ogni anno, mi annuncia che l’estate sta per arrivare. Il sole? Il caldo? La luce fino a sera? No! Certo, queste cose sono attese e aspettate e indicano che la primavera è alle spalle e l’inverno è un lontano ricordo ma la cosa che, in assoluto, mi annuncia che l’estate è dietro l’angolo è un cartello. Ora vi spiego.
In primavera a Vignola nascono la Mora, o Moretta, ma anche i Duroni, l’Anella e il Ciliegione. In primavera a Vignola il momento della “festa dei Ciliegi in fiore” mentre a giugno la città si anima con “Vignola è tempo di Ciliegie”. In primavera a Vignola si può partecipare all’itinerario gastronomico di 250 chilometri fra Modena e Bologna, tra borghi storici e agriturismi. Questa primavera, a Vignola, sono tutti preoccupati e spaventati, come nel resto dell’Emilia Romagna. Come nel resto d’Italia. Un terremoto è sempre devastante e inaspettato. Ma viverlo ti fa capire quanta poco siamo.
Si sa, la giusta ambizione delle giovani generazioni va sempre incoraggiata! Specie se uno sembra avere delle idee increscendo. Albertino di idee chiare ne ha a bizzeffe, pure troppe e anche troppo increscendo se è per questo. L’anno scorso era partito con l’idea di diventare un dirigente (o un maestro di nuoto). Non male. Poi però la voglia di far carriera gli ha preso un po’ la mano e aveva deciso di fare il Faraone, con tanto di prove di mummificazione. Penserete mica che si sia fermato qui vero?
Vi prometto che prima o poi smetterò di citare le cose buone che ho assaggiato qui…ma non posso trattenermi dal citare questo dolce. Ne ho mangiato più e più volte, andando a svaligiare loro (messaggio in codice: chiunque passi da Pietro Macellaro non può non fare una piacevole sosta!!!). Sto parlando delle monoporzioni di Torta Malaga.
A volte mi capita ardentemente di desiderare, dopo cena o in sostituzione di essa, la mela cotta. Avete presente di inverno, quando fa freddo e l’unico desiderio è mandar giù qualcosa di dolce e caldo, che ci faccia riscaldare all’istante? Non c’è altro che una bella tisana..oppure la mela cotta. Non siamo più in inverno, direte voi..ma il fascino della mela cotta resta sempre (almeno per me)! Il problema è che sa sempre un po’ di ospedale. Questa povera mela, un po’ sgonfia, ammosciata, con quel colore che ha perso brillantezza, con quell’aria desolata che sembra dire “letto 3, stanza 106, reparto ortopedia” fa un pochino tristezza. Praticamente a casa eravamo rimaste solo io e mia nonna (nota frequentatrice di ospedali, ahimè) a mangiare con piacere una mela cotta.
E’ passata più di una settimana e quindi tocca pagare lo scotto: il riciclo della colomba è sempre in agguato! Un po’ come a Natale, che si parte nel tragicomico giro di ricette della serie” come ti utilizzo pandoro-panettone-cotechino-torrone avanzati”… la stessa cosa vale per Pasqua ma in dimensioni ridotte: di solito ci si concentra sugli avanzi della colomba!
E già da un po’ che pensavo che a volte i biscotti, quelli “semplici” di pasta frolla, vengono trascurati mentre le torte vengono praticamente già pensate anche in funzione dell’effetto estetico. E’ che i biscotti hanno quell’aspetto un po’ tristarello della serie “sono un biscotto non sono una torta”, a meno che non siano trasformati in possenti opere d’arte con l’aiuto della ghiaccia reale o della pasta da zucchero. Per carità, ogni tanto li faccio anche io perché mi diverte decorare, però poi va a finire che non me li mangio, perché non mi piace ne il sapore della pasta di zucchero ne quello della royal icing.
Da due anni la nostra vita non è più la stessa. E’ arrivata lei e non si vive più! E non c’è verso: sono costretta a sentirla regolarmente.“Waka waka (It’s time for Africa)”, ovviamente. Io non so chi è il genio del male che si è inventato la canzone di Shakira dei mondiali in Sudafrica..fatto sta che da quando Albertino e la Pasionaria vi ci sono imbattutti è stato amore a primo ascolto e non solo: da quel momento il ballo di gruppo è entrato di prepotenza nella nostre vite. Le mani giunte prima a destra e poi a sinistra e via: in macchina, a scuola, durante i cartoni, alle feste.. questo benedetto waka waka è onnipresente.
E’ nato un nuovo blog, elegante, colorato, ben fatto: il blog della Lube! Sissignore, la Lube, quella delle cucine-mega-galattiche, che ultimamente mi sogno anche la notte … ma non divaghiamo! La Lube mi ha chiesto di raccontare cosa significhi la Cucina per me e io l’ho fatto con piacere. Ho anche abbinato una ricetta tradizionale della mia famiglia (un dolce che mia nonna faceva sempre con amore infinito) e scattato delle foto che poi loro hanno montato in maniera davvero bellissima. Insieme a me hanno raccontato la Loro Idea di Cucina anche Tinuccia e Teresa e so che presto si aggiungeranno altri blogger.