Scusate..ma io questa ve la devo far vedere! indovinate che cos’è questa cosa qui sotto?? E’ un’immagine che ha postato Ste in questo post su gennarino chiedendoci di indovinare cosa fosse! beh…io ho pensato a un vaso futuristico..e voi?
Pensateci tutto il tempo che volete…ma non venitemi a dire che avete capito che è una stampante molecolare di cibo!!!!! Questa poi! Potete verificarlo sul sito http://www.futurix.it/2009/11/gli-elettrodomestici-fra-90-anni.html, dove dice che fra 90 anni useremo una cosa simile in cucina! E no, io non ci sto! Voi capite che un’affare simile io lo voglio adesso! Praticamente, da quando l’ho visto sta combattendo testa testa con la crema da 150 euro per il posto in graduatoria nella mia lista della spesa! In ogni caso, hanno entrambi superato il pane e sono al secondo posto parimerito, subito dopo il latte (e solo perchè la Pasionaria ne è una consumatrice industriale e se non trova il suo lattuscio sono guai!). Voi vi chiederete che potrei farci con un aggegio simile. Suvvia, disegno una forma qualsiasi, una sfera, un parallelepido, la piramide d’egitto…e quella stampante mi fa uscire un pezzo di pollo sferico, un panino a parallelepipedo o una fetta torta a piramide! Io ci andrei fuori di testa, lo so! E poi volete mettere la comodità? Se dovete andare fuori a fare un pic nic, e volete portarvi un dolce, ma quanto sarebbe più comodo avere dei pezzi di torta che sono perfettamente incastrabili in un contenitore? Prendete questo rotolo ai lamponi e limone…se avete un contenitore quadrato, allora tanti cubi del rotolo faranno al caso vostro! Se il contenitore è cilindrico, ecco tanti piccoli cilindri, o sfere che si inseriranno perfettamente all’interno! E finalmente potrete offrire delle fette di torta originali, senza neanche dovervi portar dietro un coltello!
Non ho idea di quanto possa costare questa stampante ma, se qualcuno dovesse averne notizia, lo prego di segnalarmelo, perchè in quanto caccavella inutile-addicted, io sarei la prima acquirente! Se poi non dovesse piacermi come stampante, la potrei sempre utilizzare come vaso portafiori!!!!
Nel frattempo, accontentatevi del mio rotolo ai lamponi e limone, dalla banilissima forma!
Ho preso ispirazione da lei, modificando un pò una sua ricetta!
RICETTA: ROTOLO AI LAMPONI E LIMONE
Ingredienti
Per la crema al limone
Per il rotolo
Procedimento
Mettere il foglio di gelatina in acqua fredda e lasciarlo ammorbidire. Mescolare il latte con il succo di limone e portare ad ebollizione per un minuto. Sbattere i tuorli con lo zucchero e aggiungere la maizena. Aggiungere il composto di latte e limon, mettere sulla fiamma e mescolare fino a ispessimento della crema. Aggiungere il foglio di gelatina e far raffreddare.
Per il biscotto, sbattere i tuorli con lo zucchero, aggiungere la maizena, il lievito e metà dei lamponi ben frullati. A parte, montare i bianchi a neve ed aggiungerli delicamente al composto, mescolando dal basso verso l’alto. Versare il composto su di una teglia ricoperta da carta forno e mettere in forno per 10 minuti a 180° (col mio forno ce ne sono voluti 15).
Togliere il rotolo dal forno e capovolgerlo su un altro foglio di carta forno. Togliere il foglio di carta forno rimasto attaccato alla base e arrotolare il biscotto. Lasciarlo raffreddare. Srotolare delicamente il biscotto, versare sopra la crema al limone espargere i lamponi interi rimasti. Riarrotolare e tenere in frigo fino al momento di servirlo. Per decorarlo, ho preso della gelatina di albicocche, ne ho passato sopra un velo e l’ho ricoperto con delle perline di zucchero.
Con questa ricetta partecipo ad about the food, ricette per un pic nic
Capita spesso di avere un cibo, un piatto, un dolce che si è mangiato una volta e che per anni resta lì, nei tuoi ricordi. E tu continui a chiederti “come si chiamava quel coso buonissimo? dove posso recuperare la ricetta?”. In tempi di internet e di foodblogger, capita altrettanto spesso di vedere una foto e dire “ahhh..eccolo qui, è lui. Ora lo rifaccio”. E’ capitato quindi, che una certa food blogger abbia visto da Lui una certa foto e abbia scoperto i Lamington. Sì, erano proprio loro…li aveva mangiati tanti anni prima ma ne aveva perso le tracce e ora, con piacere, riusciva ad averne notizia e, con una certa aria di superiorità tipica del food blogger europeo nei confronti di quello americano, aveva studiato la ricetta e per giunta, l’aveva giudicata semplice! In fondo, era nata nella terra che aveva dato i natali al babà, alle sfogliatelle e al panettone, che difficoltà ci poteva essere nel ripetere una sponge cake (gli americani non hanno neanche il vero corrispondente del pan di spagna), con una copertura al cacao amaro e cocco? Insomma, la ingenua blogger si era stampata la ricetta,e ora la guardava bonariamente, decidendo di farla la sera stessa. Per la precisione, la divise in due giorni: la prima sera la sponge cake e la sera successiva la copertura. Sulla sponge cake, effettivamente non trovò grandi difficoltà (ovvio..sangue italiano pasticcero scorre nelle sue vene). Sulla copertura però, qualche dubbio cominciò a insinuarsi nella sua testa. Dovendo togliere tutti i bordi e la crosta della sponge cake, l’aveva lasciata scoperta sul tavolo: tutto sommato una buona idea, perchè la parte superiore si era seccata ed era più semplice tagliarla. Sì, anche se non sarebbe stato male averla cotta addirittura due giorni prima, così i quadratini sarebbero venuti più precisi e si sarebbe evitato anche qualche spezzettamento di troppo..ma andava bene, essere troppo pignoli non conviene mai. Leggendo il procedimento per la glassatura, venne fuori che Mowie aveva previsto 400 gr di zucchero a velo (più tutto il resto): sicuramente troppo, sentenziò la italica blogger, i soliti spreconi…
E con una decisione che la riempì di orgoglio per il risparmio fatto, decise di farne esattamente la metà (sarebbero bastati 200 gr di zucchero e velo, no?). Poi aggiunse allo zucchero il cacao e il burro. Infine l’acqua..la scaldò un pò al microonde. Hummmm..bella densa questa copertura, molto densa. E pure buona (la prova era d’obbligo per dovere di cronaca). Cominciò a mettere quei quadrati di pan di spagna nella glassa, rendendosi subito conto che c’era grosso conflitto fra la morbidezza dell’impasto e la compattezza della glassa: alcuni pezzi dei cubi, data la loro morbidezza, restarono lì, a galleggiare! Certo, Mowie avrebbe dovuto specificare che era meglio cuocere la base un paio di giorni prima..ma in fondo, sarebbe andato meglio con gli altri. Con la glassa un bel pò densa (forse era meglio prendere alla lettera la dicitura “hot water” e far scaldare l’acqua un pò di più) non era proprio banalissimo passare il quadrotto da una mano all’altra, considerando poi che la cioccolata restava ben avvinghiata al dolce, creando forme che tutto erano tranne che parallelepipedi. Hummm…certo che questo Mowie un pochino bravo doveva pur essere, per farsi venire delle forme così precise, pensò la blogger, le cui dita erano ormai coperte di uno strato di mezzo cm di cioccolato. Cavoli, esclamò, è finito il cocco…quindi con le mani sporche cercò di arraffare la busta del cocco disidratato e di versarlo nel piatto…lasciando sciee di cioccolato per tutta la busta di plastica e riuscendo a versarlo con improponibili torsioni del polso. Ok, il cocco era di nuovo presente, anche se mischiato a pezzi di glassa rimasti là e coperti anch’essi di cocco..(ma tanto che differenza poteva fare, se non quella di sprecare glassa?). Mentre continuava l’opera, la blogger cominciò a guardare con angoscia alla quantità di glassa..era quasi terminata, rispetto alla montagna di pan di spagna ancora da glassare. Mentre borbottava parole incomprensibili, fu costretta a lavarsi le mani per rifare l’altra metà della glassa (e contemporanemanete decise di far salire la stima per Mowie, che aveva correttamente calcolato le dosi). Nel rifare la glassa però, fece attenzione e riscaldò l’acqua molto più di prima: meglio, la glassa era decisamente più trattabile. Continuò l’immersione ( ma a questo punto vari pezzi di sponge cake galleggiavano e parallelepipedi un pò informi ricoperti di cocco spuntavano dal vassoio) e la blogger capì che, forse, avrebbe dovuto tagliare i quadratini un pò più piccoli di quello che aveva fatto…ma non bisognava essere troppo pignoli. Mentre le dita erano non solo ricoperte di glassa al cacao ma anche di un potente strato di cocco, la blogger si rammaricava della diversa grandezza dei vari pezzi e guardava con invida la perfezione dei Lamington di Mowieliscious, continuando a fare sempre più fatica, quando terminò la scatola di cocco ( ne aveva presa una più piccola di quello indicato nella ricetta). Fortunatamente in dispensa ce n’era un’altra e provò a prenderela senza lavarsi le mani…inutile tentativo. Si tolse la scorza dei Lamington per l’ennesima volta, prese il cocco e ne versò in quantità industriale sul piatto, (facendo assurgere Mowie all’olimpo dei grandi pasticceri), meditando sulla correttissima ricetta indicata dal blogger americano (il quale però doveva avere sicuramente sangue italiano nelle vene). Finito di glassare e rotolare nel cocco i dannatissimi Lamington (ma poi..erano davvero così buoni??mah), decise che era giunto il momento di fare le foto..e qui soccombette alla nuda verità: i blogger maericani erano bravi, dato che erano riusciti pure a infiocchettare il benedetto dolce di origine australiana e a fare delle foto bellissime..mentre i suoi se ne stavano lì, infingardi e traditori, con la faccia tosta di non lasciarsi nemmeno fotografare bene, dopo aver causato un cataclisma in cucina che neanche la sette veli!!!!
Se mai li farete, le altre persone diranno “ehi, buono questo dolcetto, semplice come piace a me!” e voi borbotterete frasi irripetibili, inneggiando alla semplicità del panettone e cercando di ricordare perchè vi piacessero quei dannati cosi dall’aspetto così innocuo.
In effetti a mente fredda, il motivo c’è: sono davvero buoni! E facilmente trasportabili e adattissimi a una gita all’aperto, in barca, ad un pic nic…ed avendo una glassa al cioccolato molto buona, se ne vanno dritti dritti da Crysania
Inoltre, seguendo la via tracciata dall ingenua e sprovveduta italica blogger ed evitando i suoi errori, potrete farli anche con relativa velocità :))))
RICETTA: LAMINGTON English version
Ingredienti
per la sponge cake
Per la copertura
Procedimento
Riscaldare il forno a 180°. Montare le uova e lo zucchero fino ad avere un composto spumoso (10 minuti con la planetaria, circa 20 con lo sbattitore). Aggiungere il burro (non caldo) e la farina setacciata (mescolando dolcemente dall’alto verso il basso). Versare il composto in una teglia rettangolare imburrata da 30 cm e cuocere per 30-40 minuti (fare la solita prova con lo stecchino!). far raffreddare bene la torta (io l’ho cotta il giorno primo e secondo me è il minimo indispensabile!). Eliminare il bordo e la crosta e tagliare il dolce in tanti cubbi. (è più semplice effettuare questa operazione se prima si fa raffreddare il dolce un mezz’oretta in frigo). Mescolare zucchero, cacao e acqua calda in una ciotola e aggiungere il burro fuso. tenere il cubotto con due dita e passarlo prima nella glassa (fino a coprire tutta la superficie) e poi nel cocco. Far raffreddare e servire.
In un momento così particolare per me, ricco di preoccupazioni ma anche di speranza ( a proposito, grazie ancora per la vostra partecipazione e per il vostro sostegno per la raccolta) mi è stato naturale pensare ad un dolce fatto “col cuore”…nel vero senso della parola! :)
Tempo fa ho letto questo bellissimo post di Lydia. Mentre scorrevo le immagini e mi immaginavo scorrazzare per quella pasticceria facendo danni che neanche l’invasione dei Lanzichenecchi, ecco che vedo loro: i bignè perfettamente cubici! Voi capite che, per una che ama dolci dalle forme inconsuete, quella foto era un’istigazione a delinquere, non solo per la bellezza ma, soprattutto, per la tecnica di cottura! Mi sono chiesta per giorni, e per notti, come poteva aver fatto Conticini a fare dei bignè con una forma precisa e così ho deciso di provare a realizzare qualcosa di simile con i normali mezzi casalinghi (anche un pò scarsini, diciamo la verità..nonostante mio marito mi guardi insofferente ogni volta che torno a casa con un nuovo “ferro del mestiere”). Sicuramente Conticini avrà degli stampi con quella forma e con un “tappo” adeguato, ma io una cosa del genere me la sogno..come fare? pensa e ripensa sono a giunta a questa “tecnica altamente specializzata”, con cui ho sfornato un Paris brest” a forma di cuore. L’unico cruccio è che io sono dotata solo di stampini di alluminio bassi e quindi l’altezza del mio prodotto è sicuramente inadeguata! Inutile dire che la prossima missione sarà trovare uno stampino-coppa-pasta-formina etc etc..con un’altezza decente e, prima di portarlo dentro casa, mi accerterò di nasconderlo ad occhi indiscreti ;) Veniamo a noi: mi sono detta che mi serviva uno stampo (va beh..banale, ho un cuore di allumio di forma media per fare i biscotti e quindi ho usato quello), poi mi serviva un tappo e lì ho pensato di cuocere in modo da costringere il bignè a crescere come volevo io e non liberamente!
Ho preso una teglia, l’ho coperta di carta da forno, ho imburrato lo stampino (anche se ritengo la cosa un pò inutile ma non volevo rischiare!), ho messo l’impasto del Paris Brest, ho coperto con altra carta da forno e appoggiato sopra una teglia, abbstanza pesante, col doppio fondo. Ho messo a cuocere il cuore e dato che c’ero, altre 3 forme: un fiore, una stella e una stella cometa (riconosco che Natale è un pò lontano…ma la stella cometa è fantastica!). Ebbene, ho scoperto una nuova forma di energia alternativa: dopo 10 minuti, passo per curiosità a guardare e vedo che l’impasto strabordava e stava riuscendo a spostare verso l’alto tutta la teglia! Economica e non inquinante, la bignè-energia era in grado di agire da stantuffo! Peccato che non sia rinnovabile (ce li siamo mangiati tutti!). Mi sono precipitata a mettere sopra la teglia una pentolona col triplo fondo e a quel punto i 4 bignè si sono riportati sulla retta via e si sono cotti secondo le mie indicazioni! Bravi ragazzi!
Per quanto riguarda l’impasto ho provato la ricetta di Tuki e ho deciso di servirli accanto a della semplice panna montata con delle scaglie di cioccolato fondente e un bel filo di caramello salato. Premetto che, con questa ricetta partecipo al contest di ElyFla hart-to-hart e mi sembra giusto battezzarli con il nome del contest!
RICETTA: PARIS BREST HART-TO-HART
Ingredienti
Per i Paris Brest
Procedimento
In una casseruola portare a bollore l’acqua, il sale e il burro; togliere dal fuoco e unirvi la farina setacciata, amalgamare bene il tutto e rimettere sul fuoco continuando a mescolare, in questo modo l’impasto si asciugherà. Quando l’impasto sfrigola e si stacca dalle pareti, formando una palla, togliere dal fuoco e lasciar raffreddare completamente. Versare l’impasto in un robot ed unirvi le uova, una alla volta, impastare in modo da ottenere un impasto liscio. Trasferire l’impasto in un sac à poche e formare i bignet come precedentemente descritto. Preriscaldare il forno a 180°C (statico) e infornare per 20 minuti, alzare la temperatura a 200°C e cuocere ancora per circa 10–15 minuti, sono pronti quando l’impasto risulta asciutto e dorato.
Ingredienti
Per il caramello salato (leggetevi questa interessante discussione)
Procedimento
Mettere 3 cucchiai di acqua e lo zucchero in una padella fino ad ottenere un caramello rosso brunito. Togliere dal fuoco
Nel frattempo scaldare la panna. Aggiungerla poco per volta al caramello mescolando. Aggiungere il sale e mescolare ancora fino a quando si stabilizza.
Appoggiare il Paris Brest sul piatto da portata, spolverizzarlo di zucchero a velo e cacao amaro, mettere una cucchiata di panna montata mescolata a scaglie di cioccolata e versare a filo il caramello salato! Mi sembra un dolce molto carino per San valentino! Con un’altezza maggiore, avrei riempito direttamente il Paris Brest all’interno e versato il caramello fuori!
“Io scio bella“.
La Pasionaria-cocò, 2 anni e 5 mesi di pura energia e determinazione, ieri esordisce con questa affermazione, mentre la tenevo in braccio. Eravamo a pranzo dai nonni paterni per festeggiare il compleanno di mio suocero e stavamo aspettando il dolce, quando mi guarda con un sorrisetto e mi dice questa frase. Giusto il tempo di sorridere con indulgenza e pensare che, in fondo, questo piccolo essere vanitoso ha tutte le motivazioni per poter dire ad alta voce una frase così, che lei continua, guardandomi dritta negli occhi: “Io scio bella e paracula“. Mentre sgrano gli occhi, assicurandomi che il resto della famiglia sia distratto da altro, le sibilo sottovoce “non si diceee!”. “PA-RA-CU-LA“. Se proprio non avessi compreso il concetto. Frued sarebbe fiero di lei: mai vista tanta consapevolezza del se, espressa senza giri di parole e con sicurezza. E che potevo dire?? “Tanti auguri a te, tanti auguri…ecco la torta, guarda, batti le mani!”
E parliamo allora di questa torta, che merita un bel pò di attenzione! :) Qualche giorno fa su gennarino, Dony, una ragazza che posta sempre ricette davvero molto buone, ha segnalato la ricetta di questa “torta al cioccolato croccante”, da lei portata all’ultimo raduno. Anche se non sapessi che Dony è una garanzia, i commenti dei partecipanti erano così entusiastici, che mi è venuta voglia di provarla al più presto! Dony ha imparato questa ricetta ad un corso di Massari e ha apportato qualche modifica (che io ho seguito!). Diciamo che la mousse ha corso grandi rischi di non finire sulla torta…ne ho mangiata una certa quantità!!
Ingredienti
Procedimento
vi riporto anche il pan di spagna usato da Dony
Ingredienti
Procedimento
Ingredienti
Procedimento
Ingredienti
Procedimento
Notes
Per i liquori, regolatevi in base al vostro gusto e alla presenza o meno di bambini fra gli ospiti!!!
*Mi rendo conto che il montaggio del dolce può sembrare complicato (in realtà usare l’anello facilita sempre tutto!). Però potete sempre usare la vostra abituale tecnica di montaggio :)
A Natale mi sono regalata un bellissimo libro: Avventure al Cioccolato di paul.a.young. Paul è un estroso cioccolatiere inglese, famoso per le sue creazioni e l’originale gusto negli accostamenti! Nel libro ci sono 80 ricette e io mi sono innamorata di tutte e 80! Prima o poi le proverò tutte e ho deciso di cominciare con questi fondant dal cuore cremoso (amore a prima vista mentre sfogliavo il libro nella libreria)! Avevamo degli ospiti a cena: i poveretti si sono dovuti sorbire continue interruzioni perchè la sottoscritta fotografava ogni santa portata (ottenendo dei risultati a dir poco scandalosi..ma già così hanno praticamente mangiato tutto freddo)! Li ringrazio per la pazienza e la collaborazione!
Ricetta: Fondant cioccolato e basilico
Ingredienti
Per il ripieno:
Per i fondant:
Per gli stampi:
Preparate innanzitutto la ganache (cioè il ripieno del fondant), che dovrà riposare prima dell’utilizzo. Portare lentamente a ebollizione la panna con il basilico. Togliete dal fuoco (fate freddare un minuto), frullate e versate la panna sopra il cioccolato bianco, lavorando con una frusta. Trasferite la ganache in un contenitore con coperchio, fatela raffreddare a temperatura ambiente e riponetela in frigorifero per farla rassodare (io l’ho fatto il giorno prima). Suddividere la ganache in palline che conserverete in frigorifero fino al momento dell’uso.
Per i fondant, fate sciogliere il burro a fuoco basso, quindi aggiungete il cioccolato fondente e mescolate bene. Sbattete leggermente le uova e lo zucchero, uniteli al composto al cioccolato e lavorate con una frusta. Aggiungete la farina e lavorate fino a ottenere un composto liscio.
Imburrate e spolverizzate di farina i 4 stampini troncoconici. Riempiteli per un terzo con l’impasto al cioccolato e poneteli in frigorifero per 30 minuti (anche il resto del composto l’ho messo in frigo).
Toglieteli dal frigorifero, mettete una sfera di ganache al basilico in ogni stampo e riempiteli con il resto dell’impasto al cioccolato. Preriscaldate a 180°. Posizionate gli stampini in una teglia e quindi in forno, impostando il timer a 9 minuti. Non aprite il forno durante la cottura. (Dopo 9 minuti mi sembravano ancora poco cotti e ho deciso di tenerli per qualche minuto in più..ovviamente in quel momento la Pasionaria-cocò si stava buttando giù dal letto e sono corsa a riprenderla….facendo cuocere troppo i fondant…Insomma, regolatevi col vostro forno ma non esagerate: devono rimanere col cuore più liquido dei miei)
Sformate i fondant su piatti da portata e serviteli con gelato alla crema o creme fraiche ben fredda (anche da soli erano buonissimi!)
Il ripieno dei fondant è tanto per essere usato solo per questa preparazione! Questo tipo di ganache è ottima anche per fare dei tartufini: molto semplicemente, basta fare delle palline, farle riposare in frigo per almeno mezz’ora e poi passarle nel cacao amaro! Avrete degli splendidi cioccolatini
COMUNICAZIONI DI SERVIZIO
Paul.a.young spiega, letteralmente, come degustare il cioccolato. Se fino ad oggi avete fatto come me, cioè avete preso un pezzo del cioccolato preferito e lo avete masticato, consumandolo in fretta..beh, vi siete persi la parte più bella! Io ho deciso di seguire i consigli di Paul. Sono 10, sì 10! Ma ne vale la pena!
COME DEGUSTARE IL CIOCCOLATO
Buona degustazione!