Dall’invasione di panettoni e torroni cui sono stati soggetti i supermercati vari, possiamo ufficialmente dire che i Natale sta arrivando. O almeno lo vediamo in lontananza!
Sarà che i miei figli compilano letterine per Babbo Natale da circa due settimane e che cantano Jingle Bells mentre disegnano, ma quest’anno mi sembra che l’atmosfera natalizia mi stia contagiando. Tanto che sto pensando con un pizzico di anticipo ai regali da fare a colleghi ed amici, ovvero un pacchetto di biscotti fatti in casa. E’ un classico e se lo aspettano! Fortunatamente, con piacere anche.
Dov’ero ve lo dico fra un po’ di tempo. Con chi, lo saprete nella stessa occasione. A far cosa, ne parleremo sicuramente in maniera molto approfondita e questa è una minaccia!
E dopo questa aura di mistero e curiosità instillata in maniera subdola nella vostra testa (e non dite di no, che non accetto niente di meno che folle curiosità da trattenere per un mesetto o poco più), parliamo di quello di cui vi posso raccontare, ovvero dei dolcetti preparati per quella occasione: dolcetti di frolla ripieni di confettura, con la frolla di nientepopodimenoche Iginio Massari.
Qualche tempo fa mio marito se ne uscì con un “Guarda che carino quel golf con la Union Jack”.
Non l’avesse mai fatto. Da quel momento la bandiera del Regno Unito imperversa dentro casa. Ho scoperto di avere un’ irresistibile attrazione per tutto ciò che ha quella forma e colori. Il tappeto davanti alla porta d’ingresso rappresenta la Union Jack. Il maglione è stato debitamente comprato e ho trovato anche dei guanti con la Union Jack. Il porta spazzolini e il porta saponi hanno la fantastica bandierina e sono praticamente andata in brodo di giuggiole quando ho visto fazzolettini di carta e piatti di carta con cotanto stemma.
Le lucine dell’albero di Natale sono gia’ accese, una melodia natalizia fa da sottofondo, forse un film in televisone che nessuno sta guardando. Lei, la mia nipotina, insolitamente silenziosa, e’ alle prese con la decorazione dell’albero: sta diligentemente disponendo tutti gli ornamenti su due o tre rametti ad altezza d’occhi, suoi ovviamente! Mi fermo a guardarla e per un attimo, torno indietro nel tempo, quando, finalmente, dopo giorni di attesa, assistevo all’illuminazione ufficiale del presepe, spesso accompagnata dalla novena degli zampognari, che mio padre faceva arrivare a casa per l’occasione. Si scartavano i primi vassoi di roccoco’, susamielli, mustacciuoli, sapienze e paste di mandorla, arrivavano I primi piatti di struffoli e la casa profumava di miele, di spezie, di noci e di mandole. Stava per arrivare Natale ed era difficile non essere felici! Di li a breve, ci saremmo ritrovati tutti intorno all’enorme tavolata in casa dei nonni, tutti, anche gli zii ed i cugini che venivano da lontano! Avremmo mangiato, parlato e giocato in allegria fino a tardi e noi bambini saremmo andati a letto poco dopo aver solennemente posto il Bambinello nel suo giaciglio. Stamattina la mia cucina e’ pervasa da quello stesso profumo che lascia presagire l’arrivo imminente del Natale ed e’ in questa cucina, che passero’ buona parte delle mie prossime giornate, tra pentole e ricordi, sperando che un giorno, la mia nipotina possa ricordarsi di questi giorni con lo stesso piacere che provo io oggi.
Quest’anno e’ iniziata la mia avventura con Compagni di Blogger, un gruppetto bene assortito di donne accumunate dalla passione per il buon cibo e la buona cucina, la voglia di continuare ad imparare ed il desiderio di condividere con gli altri, quello che si e’ gia’ imparato. ed e’ proprio questo lo spirito con cui nascono e l’atmosfera in cui si sviluppano le nostre staffette culinarie. Con il Natale alle porte, ognuna di noi ha pensato di regalarvi delle idee per I vostri pranzi delle feste, augurandovi di preparali per le persone che vi stanno piu’ care, con gioia, gusto e divertimento, proprio come e’ stato per noi.
Io ho appena sfornato i “cucciddati”, i primi di una lunga lista di dolci che verranno fuori dal mio forno, nei prossimi giorni. I cucciddati sono dolci natalizi comuni in diverse zone della Sicilia. Il loro guscio di pasta frolla, rigorosamente preparata con lo strutto e non con il burro, nasconde un ricco ripieno che puo’ variare a seconda delle zone o anche delle singole famiglie. Alla base del ripieno piu’ tradizionale ci sono i fichi secchi abbinati a noci e mandorle, ma esistono anche version con sole mandorle. Come il ripieno anche la forma varia. Si trovano cucciddati grandi a forma di corona, decorati con un’apposita pinzetta, punzecchiando la sfoglia esterna. fino a rendere quasi visibile il ripieno. Quelli piccolo invece possono avere anch’essi la forma di piccole coroncine intagliate, oppure di mezzelune o piu’ semplicemente di tocchetti.
Lo so, sono campana di origini, ma e’ stato amore al primo morso con questi dolcetti siciliani ed oggi vorrei proporvi la ricetta che mi fu gentilmente data dalla Signora Bonaccorsi, madre di un mio carissimo amico. E con questa ricetta vi ringrazio per averci seguito anche questa volta e vi auguro Buone Feste a nome di tutte noi di Compagni di Blogger!
Per accompagnare i cucciddati, l’enologo Luciano Pignataro ha suggerito cosi: “Vai con il Marsala di Barco de Bartoli, uno dei grandi della viticoltura italiana, che ci ha regalato vini dolci spettacolari e moderni”
Mi raccomando, non dimenticate di passare a trovare Teresa che ha preparato una vera delizia: il torrone morbido calabrese con il cedro candito!
Ingredienti
Procedimento
Notes
Non avevo a disposizione pistacchi o confettini colorati e quindi ho semplicemente lucidato i cucciddati a corona con lo sciroppo di zucchero.
Con queste dosi, ho ottenuto un cucciddato grande (25 cm di diametro), 6 cucciddati a corona piccoli (10 cm di diametro), 6 mezze corone, ed una quarantina di cucciddati a tocchetti.
Qui di seguito l’intero Menu’ delle Feste di Compagni di Blogger
Antipasti
Primi
Secondi:
Frutta
Dolci
I souvenir … ne ho di tutti i tipi: le calamite per il frigorifero, le tegole variamente dipinte, i quadretti in plastica, i piattini con la scritta “ciao da…” e i portachiavi! Come non citare i portachiavi? Queste erano le cose che mi portavano fino a qualche anno fa. Da un po’ di tempo le cose sono cambiate: o mi portano roba da mangiare tipica del posto o libri di ricette, sempre tipiche del posti! Che vorrà dire???? Ne sono contenta … mi piace approfondire il cibo di paesi che nella maggior parte dei casi non conosco..anche se ogni tanto ti portano dei libri tipo : “come fare dei dolci con alla base il preparato taldeitali”! La sorellina, dall’America, mi portò 300 pagine di un libro fatto così!!!! Che la possino! Però ultimamente si è fatta perdonare, in merito ai souvenir: è stata a Vienna e mi ha portato un libricino con le ricette preferite da Sissi.
…e si vede pure!
Non molto tempo fa Dana, una mia carissima amica, mi parlò di Clio Makeup, una trasmissione condotta da una ragazza italiana andata a New York per studiare il make up e che, invece di tenersi stretta tutti i segreti imparati, ha cominciato a condividere dei video tutorial su you tube. E’ stata la sua fortuna, tanto è vero che oggi ha all’attivo una trasmissione, un libro, collaborazioni con case di cosmetica, etc. etc..
Dopo un post canterino di una certa rilevanza, volete che non vi aggiorni sulle ultime novità in fatto di musica, dettate direttamente dall’esperta di casa, sempre più brava nello scovare pezzi d’autore? In realtà sto cominciando seriamente a preoccuparmi, stavolta l’ho scampata bella ma non credo che potrò resistere a lungo. Scena solita (ormai ce l’avete stampata nella memoria): io che mi accingo a scrivere qualcosa al pc (tanto per cambiare, una ricetta) e la Pasionaria che, neanche faccio in tempo a sedermi che subito mi fa la sua prima richiesta musicale (per lei, pc = jukebox):” Mamma, mi metti PEIPON?”
A volte capita che il periodo non sia dei migliori. Vuoi per una lettera giunta da lontano, un risultato che non doveva arrivare, un carico che la pazienza stenta a portare avanti..insomma, capita a tutti di dire un bel “non ce la faccio più”. Non è questione di non pensare e mettersi in cucina a sfornare una coccola culinaria…certe volte non basta e non serve. Però fortunatamente esiste qualcosa o qualcuno che un sorriso te lo strappa sempre.
Qualche tempo fa, nel pieno dei preparativi natalizi, un pomeriggio Albertino ed io eravamo impegnati nell’arduo compito di riscrivere la poesia natalizia, o meglio, lui riscriveva la poesia indicata e io dovevo guardarlo. La Pasionaria, evidentemente presa da spirito intelletualistico, mi guarda con serietà e mi dice : ” Mamma, ora lavoro anche io: mi metto a disegnare”. Prende un foglio e due pennarelli, si siede vicino al fratello e comincia.
IMPORTANTE: dopo l’ultimo post, dato che moltitssime persone mi hanno chiesto cosa potessero fare, stiamo organizzando una piccola iniziativa per il 13 Dicembre…Vi aggiorno presto, così se avete voglia, potrete parteciparvi! Nel frattempo, mi sembra giusto continuare con i racconti di quello che combinano i miei due furbacchioni…perchè la vita continua, i bambini fanno sempre Natale e avere qualche idea in più, in tempi in cui fare regali costosi sembra impossibile, non fa mai male!!