I miei figli sono avanti, lo dico convinta. Ma non avanti rispetto ai figli altrui, no, che la capacità di andare oltre i nostri schemi e pensieri credo l’abbiano tutti i bambini. Avanti rispetto a me.
Volenti o nolenti, vivono della nostra tecnologia. Possiamo farcene una malattia ma ciò che per noi è nuovo, accattivante, eccitante e soprattutto raggiunto in età adulta, per loro è la norma. Normale quindi che di fronte ad un I phone non si scompongano più di tanto ma, inserendo a ripetizione tutti i record dei giochi ivi presenti, lo guardino come uno dei tanti punti della lista del corredo scolastico. I pad e simili compresi.
Storie di normale amministrazione per le mamme. Hai sempre qualcosa da fare dentro casa: vai da una camera all’altra, da una camera alla cucina, stiri, (che dalle mie parti è gettonatissimo), e sistema la cameretta che è un caos (anche se dopo è solo un po’ meno caos), e metti su due cose per la cena, e rispondi al telefono che squilla mentre hai tutte e due le mani occupate e scappa la pipì ad entrambi i figli e pure al gatto, etc etc.
“Mamma, io vado in un’isola”
Frase d’esordio di Albertino, in un caldo ma non troppo pomeriggio d’estate.
“Ah. E dove?”
“In mezzo al mare”
“ottima scelta, un’isola in campagna non è comoda”
“ti devo avvisare quando ci vado?”
“sarebbe molto cortese da parte tua, ti ringrazio”
Una sorella che si specializza in ortopedia non capita tutti i giorni. Specie se è la sorellina più piccola, nonché zia d’America e portatrice sanissima di belle gambe. Oggi è stata una giornata in cui mi sono sentita davvero orgogliosa: ho visto una giovane donna bella, molto bella ma soprattutto brava e preparata.
Prima che se ne vadano, tocca prenderle al volo. Lo so che sto diventando un po’ noiosa ma le fragole buone, quelle che hanno un sapore tale da dire “oh, una fragola!” e non “toh, una cosa rossa che sa di un gusto indefinito”….be, quelle non durano parecchio.
Loro, le ricce, son le mie preferite. Soprattutto calde, col guscio croccante e quel ripieno morbido e ricco mangiato tante volte in mezzo alla strada perché non potevo aspettare di arrivare a casa. Le frolle non le vedevo nemmeno se c’era una riccia una giro. Le ho scoperte dopo, con gli anni (ehhh..la vecchiaia porta saggezza, almeno limitato a questo caso).
Ogni tanto i miei hanno il potere di smontare tutti i miei entusiasmi culinari.
Avevo tutto il tempo, tutta la voglia e (quasi) tutti gli ingredienti per preparare ciò che avevo in mente per Pasqua (che come al solito avrei trascorso all’amatissimo paesello paterno, Sapri-ultimo paese della Campania-ndr) quando mio padre, in piena telefonata di prima mattina, quella fatta per sapere come stesse Albertino (sceso precedentemente con loro), mi apostrofa con un “non fare dolci, non fare niente, che qui non possiamo mangiare tanto e basta”. Nessuna possibilità di appello.
Me lo immagino George Clooney che bussa alla porta di casa col cestino di fragole in mano a reclamare una festicciola (con Martini annesso e, per non farci mancare nulla, anche un Nespresso) . Posso forse essere io quella che si fa trovare impreparata alle sue richieste? A dire il vero sarebbe quasi impossibile, considerando che sono una “strawberry addicted” .. meglio identificata come quella che, pur avendo avuto un’allergia alle fragole in tenera età, non ha mai potuto farne a meno. Un cestino di fragole da me si trova sempre, da Marzo a Maggio, almeno.
Puoi cucinare le cose più buone, genuine, salutari ma per tua madre cucinerai sempre cose inadatte ai suoi nipoti (che siano figli tuoi è, in ogni caso, secondario).
Per la mia poi, il mio stile di cucina non va mai bene. La telefonata serale ha un unico argomento finale, argomento che ha un nome del genere: “che hai fatto mangiare a quelle povere creature?”.
…e non dite che non ve l’ho detto. Il binomio panna-fragola è collaudatissimo, si sa. Mi piacciono le fragole..per il loro colore, la loro forma, la dolcezza mista all’acidulo, il fatto (assolutamente straordinario per una che odia sbucciare qualsiasi cosa) che non hanno la buccia. Perché hanno pochissime calorie, diciamolo. Certo, se uno ci aggiunge la panna fresca e lo zucchero le calorie salgono. Ma sono di memoria corta e questo particolare, quando si tratta di fragole e panna, tendo a scordarlo.