A scanso di equivoci: quel paio di gambe che spuntano dalla foto non sono le mie (ahimè!). La torta che spunta dalla foto, quella sì che è la mia. Bella consolazione, direte voi, ma tant’è!
Qualche giorno fa ho telefonato a mia sorella, portatrice sana delle splendide gambe di cui sopra, per chiederle un favore. Faccio prima a riportare, in sintesi, la conversazione perché spiegarla è più difficile.
Vi prometto che prima o poi smetterò di citare le cose buone che ho assaggiato qui…ma non posso trattenermi dal citare questo dolce. Ne ho mangiato più e più volte, andando a svaligiare loro (messaggio in codice: chiunque passi da Pietro Macellaro non può non fare una piacevole sosta!!!). Sto parlando delle monoporzioni di Torta Malaga.
E già da un po’ che pensavo che a volte i biscotti, quelli “semplici” di pasta frolla, vengono trascurati mentre le torte vengono praticamente già pensate anche in funzione dell’effetto estetico. E’ che i biscotti hanno quell’aspetto un po’ tristarello della serie “sono un biscotto non sono una torta”, a meno che non siano trasformati in possenti opere d’arte con l’aiuto della ghiaccia reale o della pasta da zucchero. Per carità, ogni tanto li faccio anche io perché mi diverte decorare, però poi va a finire che non me li mangio, perché non mi piace ne il sapore della pasta di zucchero ne quello della royal icing.
E’ nato un nuovo blog, elegante, colorato, ben fatto: il blog della Lube! Sissignore, la Lube, quella delle cucine-mega-galattiche, che ultimamente mi sogno anche la notte … ma non divaghiamo! La Lube mi ha chiesto di raccontare cosa significhi la Cucina per me e io l’ho fatto con piacere. Ho anche abbinato una ricetta tradizionale della mia famiglia (un dolce che mia nonna faceva sempre con amore infinito) e scattato delle foto che poi loro hanno montato in maniera davvero bellissima. Insieme a me hanno raccontato la Loro Idea di Cucina anche Tinuccia e Teresa e so che presto si aggiungeranno altri blogger.
Io voglio dare per scontate che certe cose capitino a qualsiasi mamma. Deve essere così, perchè altrimenti c’è qualcosa di strano in quello che mi dicono i miei figli, che, a turno, se ne escono con discorsi che hanno il potere di lasciarmi basita. Io non commento, fate voi!
DISCORSO ALBERTINIANO:
(preambolo: mea culpa! Ogni tanto a casa mia si fanno i giochini psicologici per cercare di carpire che idea abbia il minore in esame, degli adulti che lo circondano! E’ un’operazione sadica, lo so…e quindi mi sta anche bene se una volta tanto sono stata bastonata da Albertino…però così si esagera).
Io: ” Se tu fossi un animale, che animale saresti?”
Albertino: “Il leopardo” (risponde con grossa convinzione)
Io: “E papà?”
Albertino: “Papà sarebbe un cane…e anche uno squalo” (beh..è il suo compagno di giochi e lo ha visto nuotare per ore, quindi come risposta è appropriata)
Io:” E la sorellina?”
Albertino:” Un micetto” (ovvio…ora quei due sono nella fase di quiete pre-litigio e quindi lui è tenero verso di lei)
Domanda fatidica…
Io” E mamma?”
Albertino “hummm….tu sei un DINOSAURO”
Io” ???????????????????????????????”
Come un dinosauro????? Le altre volte ero stata, nell’ordine, un delfino (va beh..è intelligente), un cavallo (ci può stare, è elegante), un’aquila (e qui si vede che il bimbo è perspicace:) )…ma il dinosauro? Per stazza, età, condizione della pelle e estetica generale…non ci siamo! Non è che sia così lusinghiero! E poi perchè?? Che ho fatto di male per passare dall’aquila al Dinosauro?
Con la massima vaghezza possibile, guardando in giro chiedo:
” Ehmm…e perchè proprio il dinosauro?”
Albertino: “perchè è il mio animale preferito”.
Considerando che siamo nel periodo in cui gli-animali-preferiti sono i più brutti e spaventosi sulla faccia della terra (serpenti, topi, ragni, lucertole e così via) penso con terrore a quale sarebbe la prossima associazione e decido che questi giochetti sono sciocchi e obsoleti! Tipici degli anni ’70! Ti pare che devo ricorrere a queste cose? No. Direi di no.
DISCORSO PASIONERESCO:
(Preambolo bis: come ogni santa donna che si rispetti, io non ho mai niente da mettermi. Non è che sia chissà quanto disordinata..è che proprio i vestiti scappano e non li trovo. Non parliamo poi delle scarpe! Sull’armadio è inciso: “di scarpe e borse non se hanno mai abbastanza!”. Così, tanto per ingannare il tempo, davo un’occhiata del tutto “disinteressata” a delle scarpe da donna )
Mentre osservavo il sito, arriva la Pasionaria che prende una sedia e si mette vicino a me.
Pasionaria: ” Ah, so belle mamma…io vojo le scarpe da pincipessa”
Io: ” dai, guardiamo allora un pò di scarpe per te” (e ingenuamente sono andata sulle scarpe per bambina)
Pasionaria” Nooooo..queste non sono da pincipessa, sono per le piccole! tu me le compri da grande, va bene mamma?”
Io, tanto per assecondarla, sono andata sulla pagina delle ballerine, tanto per farle vedere una cosa da adulta ma non troppo distante da lei.
Pasionaria: ” Ma nooo..così sono brutte! io le vojo col tacco come le tue e così le vojono pure le mie amichette e dicono che c’ho le scarpe belle”
Io”???????????????????”
Pasionaria” me le fai al compleanno mio e mi fai la festa!”
Sinceramente ho glissato: le ho promesso una bella torta da principessa, pensando al fatto che a 3 anni ha le idee molto più chiare delle mie in fatto di moda…devo distrarla dal pensiero altrimenti mi manda in rovina :)!
E che torta da principessa sia! Mi diverto sempre molto a decorare la doll-cake! La base (cioè la gonna della bambola) è una torta al pistacchio, la stessa che ho usato qui, mentre la decorazione è fatta con pasta di zucchero, royal icing e perline. Per la pasta di zucchero uso questa ricetta:
RICETTA: PASTA DI ZUCCHERO
Ingredienti
Procedimento
Mettere l’acqua in un pentolino e aggiungere i fogli di gelatina ad ammollare. Aggiungere il glucosio e mettere su fiamma bassissima fichè non diventano completamente liquidi. Versare il liquido sullo zucchero, precedentemente setacciato e mescolare bene fino ad ottenere la massa di pasta di zucchero.
Accorgimenti
P.S.: devo dirvi la faccia che ha fatto la piccola furfante quando ha visto la pincipessa ??? ^_^
Stavo leggendo un testo sull’Ikebana quando mi ha colpito una frase di un maestro Zen “gli uomini si comportano come dei fari: illuminano lontano ma rimangono bui proprio ai loro piedi”. Con molto poco aplomb zen ho pensato “bingo!”. Spesso, non dico che me lo scordo ma proprio non ci penso a” illuminare” me stessa. Il testo continuava suggerendo di trovarsi degli spazi per ritrovare equilibrio interiore e per fermarci ad ascoltare la parte più profonda di noi stessi. In questo, l’Ikebana therapy l’arte giapponese di ricreare su scala ridotta la natura e i materiali vegetali, poteva essere un ottimo aiuto.
I fiori. Senza andare a scomodare la filosofia orientale, devo ammettere che guardare con attenzione i fiori ha un immediato effetto rilassante, a prescindere dal fiore che si guarda. E quando posso, metto un centrotavola perchè rappresenta un pensiero per me stessa ma anche una forma di ” rispetto estetico” per gli ospiti..sempre come direbbe il saggio zen. Un esempio classico è la tavola di un matrimonio: sto a lì ad aspettare di vedere il centrotavola e la curiosità è alta! E, lo posso dire??? Spesso rimango delusa, non perchè non siano belli i fiori ma perchè li ritrovo perennemente sistemati in serie, matrimonio dopo matrimonio. Sono anni che vedo centrotavola con rose e lilium (se va bene) o con gerbere (i grooossi margheritoni) che mi sembrano messi lì non tanto per rendere più bella una tavola ma perchè si debba sistemare qualche cosa che riempia lo spazio fra un bicchiere e l’altro. E vogliamo parlare dei girasoli? Anni fa qualcuno ha pensato all’originalià dei girasoli e quindi, 9 volte su 10, ti ritrovi dei girasoli sempre più grandi a tavola e quello che era originale una volta, ora non lo è più. Ma gli altri fiori esistono? Mi ero messa in testa di imparare un pò a creare dei centrotavola diversi (ditemi voi dove mi doveva portare la lettura dell’ikebana therapy..ma ormai lo sapete che la mia mente non è che vada per vie regolari quindi prendetela per i giri che fa :) ) e, pensa che ti ripensa, ho deciso di chiedere informazioni a esperti del settore! Tempo fa, in questa occasione, avevo conosciuto Anita una wedding planner: la chiamo e le chiedo se avesse delle idee da mostrarmi!
E lei è stata tanto gentile che non solo ha contatto Giovanni, il suo floral design di fiducia ma anche un delizioso ristorante sul lago, la Gardenia a Castelgandolfo (bellissimo..ci tornerò) per mostrarmi tre esempi diversi di centrotavola e mise en place…. Voi lo sapete che io ci vado a nozze con queste cose..quindi ho deciso di fare delle mini cake decorate (non ci potevo arrivare a mani vuote, suvvia…..) e di andarmi a vedere come poter creare qualcosa di particolare con i fiori! E ne è valsa la pena, mi sono divertita molto! Siamo stati lì a chiacchierare di fiori, matrimoni, modi di decorare la tavola, etc…E’ una meraviglia trovare qualcuno con cui parlare di una cosa per il semplice fatto che è bella, creativa, divertente…quello dei fiori è un mondo! E vi avverto che il prossimo corso che Giovanni organizzerà per la decorazione della tavola sarà mio!!! Aggiungo il floral design alla lista delle cose desiderabili!!! In fondo il loro è un lavoro che invidio: si impegnano nel cercare di organizzare al meglio un ricevimento, un evento, una festa, mettendo a frutto la loro creatività e fantasia e cercando di valorizzare il più possibile il gusto di un cliente, indirizzandolo però su possibilità originali e meno viste. E, mi spiegava Giovanni, ultimamente non è semplice accontentare le richieste delle spose, dato che tutte conoscono benissimo le trasmissioni televisive dei Wedding Planner, quindi arrivano con l’idea di quello che vogliono senza però avere il corrispettivo ordine di grandezza di quanto costi realizzarla. Però entrambi mi hanno parlato con molta passione dell’attività che svolgono! E’ bello poter rendere unico un giorno speciale, anche nella scelta di un fiore o nel colore della tovaglia (se ci pensate, vale anche nel nostro quotidiano se dobbiamo apparecchiare una bella tavola di natale, o se dobbiamo realizzare un battesimo a casa e così via). E poi, sono sincera..non sapevo che una wedding planner non costasse nulla a un cliente o che esistessero dei corsi per imparare l’arte dei fiori!!! Ma ben venga!
Volete vedere allora, dei modi diversi dal solito di apparecchiare una tavola e dei centrotavola con forme alternative??? Quale preferite? I fiori non ve li dico..vediamo se indovinate!
Per questo piacevolissimo pomeriggio, ho preparato ( e con non poche difficoltà, dato che avevo la mano destra fuori uso, causa ustione..poi vi racconterò) delle mini cake al pistacchio e le ho decorate con pasta di zucchero (fatta, colorata, stesa e rifinita con la mano sinistra..una tragedia..). Ho fatto una torta intera e poi ritagliata, con dei coppa pasta, delle forme che desideravo!
RICETTA: TORTA ALLA CREMA DI PISTACCHIO DI BRONTE
Ingredienti
Procedimento
Preriscaldare il forno a 170°. Montare in planetaria (o con lo sbattitore) le uova e lo zucchero. Aggiungere l0olio e l’acqua e mescolare dolcemente. Aggiungere lo yogurt, la crema di pistacchio e mescolare ulteriormente fino ad amalgamare il tutto. Setacciare la farina e il lievito e aggiungerli al composto. Far amalgamare bene senza mescolare troppo a lungo(io ho usato ad intermittenza la planetaria al minimo..anche a mano va benissimo!). Imburrare una teglia da 24/26 cm e versarci il composto. Infornate per 50 minuti e comunque vale sempre la prova stecchino per verficare il gardo di cottura (deve uscire asciutto!).
“Io scio bella“.
La Pasionaria-cocò, 2 anni e 5 mesi di pura energia e determinazione, ieri esordisce con questa affermazione, mentre la tenevo in braccio. Eravamo a pranzo dai nonni paterni per festeggiare il compleanno di mio suocero e stavamo aspettando il dolce, quando mi guarda con un sorrisetto e mi dice questa frase. Giusto il tempo di sorridere con indulgenza e pensare che, in fondo, questo piccolo essere vanitoso ha tutte le motivazioni per poter dire ad alta voce una frase così, che lei continua, guardandomi dritta negli occhi: “Io scio bella e paracula“. Mentre sgrano gli occhi, assicurandomi che il resto della famiglia sia distratto da altro, le sibilo sottovoce “non si diceee!”. “PA-RA-CU-LA“. Se proprio non avessi compreso il concetto. Frued sarebbe fiero di lei: mai vista tanta consapevolezza del se, espressa senza giri di parole e con sicurezza. E che potevo dire?? “Tanti auguri a te, tanti auguri…ecco la torta, guarda, batti le mani!”
E parliamo allora di questa torta, che merita un bel pò di attenzione! :) Qualche giorno fa su gennarino, Dony, una ragazza che posta sempre ricette davvero molto buone, ha segnalato la ricetta di questa “torta al cioccolato croccante”, da lei portata all’ultimo raduno. Anche se non sapessi che Dony è una garanzia, i commenti dei partecipanti erano così entusiastici, che mi è venuta voglia di provarla al più presto! Dony ha imparato questa ricetta ad un corso di Massari e ha apportato qualche modifica (che io ho seguito!). Diciamo che la mousse ha corso grandi rischi di non finire sulla torta…ne ho mangiata una certa quantità!!
Ingredienti
Procedimento
vi riporto anche il pan di spagna usato da Dony
Ingredienti
Procedimento
Ingredienti
Procedimento
Ingredienti
Procedimento
Notes
Per i liquori, regolatevi in base al vostro gusto e alla presenza o meno di bambini fra gli ospiti!!!
*Mi rendo conto che il montaggio del dolce può sembrare complicato (in realtà usare l’anello facilita sempre tutto!). Però potete sempre usare la vostra abituale tecnica di montaggio :)
Questa torta è per salutare una persona speciale: mia sorella affronterà a breve un nuovo capitolo della sua vita che, sono certa, sarà tanto entusiasmante quanto intenso. E’ difficile salutare con parole adatte qualcuno a cui si è così legati e a cui si vuole così bene. Il groppo in gola è automatico. Meglio farlo con una torta, magari ad una festa con tutte le persone che più le vogliono bene :)
Lasciamo, ora, da parte la commozione e parliamo di questa torta decorata che mi ha fatto penare e non poco. Non tanto per la realizzazione (o meglio, anche per quella) ma innanzitutto per la “progettazione”. Mia sorella desiderava una torta in pieno stile USA, giustamente, magari con una bella bandiera. Beh, quale miglior posto che non questo per cercare l’idea giusta? In fondo, cake central è il più grande sito mondiale per la decorazione ed è anche americano: vuoi che non si trovino torte con bandiere statunitensi?
Le torte c’erano, eccome se c’erano! Un tripudio di stelle, strisce, colori sgargianti e bandiere in pasta di zucchero che partivano dal terzo piano e arrivavano all’ultimo con drappeggi da fare invidia ad un tappezziere. Tutto americano. Troppo americano. Devo dire che mi ero un pò depressa perchè non riuscivo a trovare una torta che mi piacesse. Quando poi ho cominciato a vedere aquile tridimensionali che planavano su torte foderate con la bandiera, ho quasi deciso di terminare la ricerca. Stavo abituandomi all’idea di una torta a due piani con il blu e le stelle bianche sopra e il bianco e le strisce rosse sotto. Insomma, decisamente appariscente. Poi, proprio perchè cakecentral resta il più grande sito mondiale di decorazione, ho visto una torta particolare: tanti sigarellos bianchi a strisce rosse sul bordo e un topper blu con le stelle. Era LEI. Quella mi sembrava proprio adatta. Non avrebbe vinto il primo premio come torta più elegante dell’anno ma era abbastanza patriottica senza essere eccessiva.
Mi sono lanciata così nella costruzione in differita della torta: prima le decorazioni, che necessitavano del giusto tempo per seccarsi, poi il pan di spagna e le creme varie e infine la vera e proprio messa in opera.
Passerà lungo tempo prima che rifaccia cigarellos in pasta di zucchero e la prossima volta eviterò accuratamente di avere persone di età inferiori ai 10 anni dentro casa mentre decoro..ma sono riuscita a fare le decorazioni che volevo. L’interno è un pan di spagna al cacao, farcito con mousse al cioccolato, e crema chantilly con lamponi. Vi lascio la ricetta del pan di spagna e delle crema.
Ricetta: pan di spagna al cacao
Ingredienti
Per il pan di spagna
Procedimento
Mettere uova e zucchero in una ciotola e montare con la sbattitore finchè il composto non “scrive” (diciamo una ventina di minuti..io ho usato la planetaria e quindi i tempi si sono abbreviati). Setacciare la farina con il cacao e unirli delicatamente all’impasto girando dal basso verso l’alto, senza far smontare il tutto. Ungere una teglia per 6 uova e mettere in forno a 180° per 30-35 minuti. Vale la prova dello stecchino :)
Per la crema pasticcera
Procedimento
Mettere in una pentola i tuorli e lo zucchero e sbattere bene. Nel frattempo riscaldare il latte e setacciare la farina. Aggiungere la farina alle uova e mescolare bene fino ad assorbimento. Aggiungere il latte a filo e cuocere a fuoco basso finchè non è cotta. Dividere subito la crema a metà ed unire ad una parte il caco amaro (si amalgama meglio quando la crema è calda). Se volete farcire il dolce solo con la crema pasticcera, avete finito. Altrimenti, aspettare che si freddi. Montare la panna fresca (non vegetale) e mettere i fogli di gelatina in acqua, ad ammollare. Sciogliere la gelatina (io l’ho fatto mettendo in bicchiere un cucchiaio di acqua con i fogli ammollati e riscaldando tutto al microonde, altrimenti va benissimo il tradizionale fuoco basso!) e aggiungere una metà alla crema pasticcera e l’altra alla crema al cioccolato. Dividere la panna montata in due parti uguali ed unirle alle creme. Unire le fragoline alla crema chantilly. Farcire il dolce. per facilatare l’operazione del “montaggio” del dolce si può ricorrere all’anello di alluminio, oppure alla stessa teglia usata per cuocere il pan di spagna, ricoperta di pellicola. far riposare in freezer per almeno mezza giornata. Tirare fuori il dolce e farlo scongelare lentamente in frigofero (così mantiene meglio la forma!)
Non mi resta che dire “good luck” sorellina!