E ritorna l’mtc, dopo la consueta pausa di fine anno e dopo un mese di Dicembre passato a far la rassegna, con soddisfazione, emozione e orgoglio, dei successi della vendita del libro E’ L’ORA DEL paTE (vi ricordo qui tutte le notizie in attesa della prossima ristampa!)
Da queste parti siamo totalmente immersi nella non piacevole atmosfera di un trasloco. Quando vedo un pacco aperto e ancora da riempire comincio ad avere strane reazioni, e siamo solo all’inizio. Avevo timore di non riuscire a fare un bel niente per questo mtc ma mi son presa un pochino di tempo per pensare e preparare gli ingredienti e poi, inconsiderazione del fatto che si trattava dello spezzatino delle due sorelle sprint, lasciar fare tutto alla lunga cottura.
Un teatro pieno di gente, in rigoroso silenzio, non tanto o non solo per la capacità e bravura degli attori ma per il profumo ricco e avvolgente che proveniva dal palco. Quel profumo veniva intenzionalmente fatto volgere verso il pubblico, come esigeva Eduardo de Filippo, per far comprendere quell’unione che solo il ragù napoletano riusciva a creare nelle cucine delle famiglie napoletane.
Passato un buon Natale con famiglia, bambini, persone care a tanto buon cibo? Sì??
Bene, ne sono contenta! Qui, in casa Planner, si è festeggiato l’ultima vigilia nella vecchia casa e ora siamo entrati nel vortice del trasloco. Ebbene sì, ci si trasferisce in una nuova casa. Scelta bucolica, casa fuori città con grande giardino per vedere la piccola di casa correre stile figlia minore della sigla de “La casa nella prateria”. Scatole di varia dimensione mi aspettano a braccia aperte. Prossimamente su questi schermi.
Vengo appena adesso da una giornata di recite natalizie: La Pasionaria, con la recita dell’ultimo anno d’asilo, di mattina e Albertino, con la performance della terza elementare, il pomeriggio.
Ogni volta è un gran divertimento perché, nonostante la grande emozione di adulti e bambini, ci sono delle scene talmente divertenti che è impossibile che passino inosservate.
Natale, tempo di feste, panettoni, lenticchie e torroni.
In Italia è difficile pensare al Natale senza il torrone bianco e friabile alle mandorle o quello tenero alle nocciole. O, per i golosi inguaribili, al cioccolato e nocciole, con tutte le varianti del caso. Siamo talmente abituati a gustarlo che tendiamo a pensare che sia cosa solo nostra. E forse, dal punto di vista della qualità, lo è (con un pizzico abbondante di campanilismo).
Il conto alla rovescia per il Natale è ufficialmente cominciato. Quest’anno, a differenza di altri, da qui all’estate il tempo mi è volato e mi ritrovo a stringere fra le mani carta da regali e nastri colorati senza neanche rendermene conto.
Sarà un periodo lavorativo intenso più del solito ma ancora non mi ero dedicata alle preparazioni natalizie..e dire che comincio sempre in anticipo io, specie dal punto di visto culinario.
Dopo la torta di mele, ecco la seconda ricetta preparata per Dissapore: il gelato al panettone…con uvetta, granella di mandorle e quadretti di panettone.
E’ in tema natalizio, facile da preparare e servito con una buona fetta di panettone caldo ha il suo perché!
Si parla di panettoni, quelli buoni: provate a lasciare un commento indicando il vostro panettone preferito e potrete vincere 12 kg di Pasta Garofalo!
Michalak e un libro che leggo e rileggo dal Natale scorso, Le Chocolat qui me fait craquer. Ho fatto diverse cose del beneamato Cristophe (ci parlo, sì) ma nessuna tratta da questo libro. Ecco, dovevo rimediare. Poco importasse che stavo cominciando a tirare fuori decorazioni natalizie varie. Fra una pallina e latra un dolce al cioccolato si poteva pure fare!
“Mamma, nella mia prossima vita voglio essere un Tirannosauro Rex, perché rex vuol dire re”
E io lo sapevo. Se da piccolo voleva fare il dirigente (o il maestro di nuoto), per passare a sognare di essere un faraone prima, e a diventare direttamente Gesù poi, la sua ambizione nel mondo animale non poteva essere che essere quella del tirannosauro rex.
Muffin. Era un bel po’ che non ne facevo. In realtà non mi ricordo neanche quando ho fatto gli ultimi. Forse quelli che più mi sono rimasti impressi sono i cherry muffin (ok, non è stagione ma quell’impasto è buonissimo e sì, la teglia è sempre la stessa).