Dopo uno stop forzato dal trasloco, ritorno in punta di piedi all’MTC, che questo mese mi ha sconcertata e non poco. E conoscendo la Cristiana, che mi sono sconcertata a fare??? Tanto di cappello a una che conosce il quinto quarto come lei.
Se qualcuno non si fosse accorto della pioggia incessante degli scorsi giorni, glielo dico io: piove.
E tanto pure. A volte la pioggia si porta dietro i primi freddi autunnali, quelli che la mattina presto ti fanno stringere nel collo della giacca e ti fanno rimpiangere di aver dimentica il cappello, inevitabilmente dedicato alla stagione invernale, a casa; altre invece la pioggia si presenta con un’aria calda, umida per antonomasia, appiccicosa e opaca.
Ho sempre amato Venezia, anche prima di esserci stata! Non so perchè, ma questa città ha sempre avuto su di me un fascino particolare. Quando avevo 15 anni, andammo in gita con le Suore proprio a Venezia..e me ne innamorai definitivamente. Era il 25 Aprile, San Marco, un sole da togliere il fiato, una sfilata storica meravigliosa e ricca di costumi e piazza San Marco piena di gente. L’impatto è stato notevole! Calcolate poi che, insieme ad un gruppetto di amiche adolescenti (eravamo decisamente imbranate anche perchè la nostra era una scuola tutta femminile), ho fatto la conoscenza di alcuni ragazzi Veneziani simpaticissimi (mentre le Suore ci seguivano a vista…come un’ombra nera) ! Anzi, uno di loro mi mandò, una settimana dopo, una lettera (strano sentir parlare di lettere ai tempi di mail, sms, skype..ma quanto erano belle?)…che mi consegnò direttamente mio padre, accompagnato da uno sguardo truce! Io mi chiusi in bagno a leggere quella lettera (che era una semplicissima lettera di saluto ma che bastò a confermare la mia passione per venezia) e quando uscii..trovai mio padre nella stessa posizione, con le braccia conserte! Ma nulla…da me non avrebbe ottenuto nessuna informazione!!! Molti anni dopo, A venezia ci sono tornata con mio marito: altra atmosfera, altra situazione…ma tanto romanticismo, quindi lasciatemi un momento di sdolcinatezza e fatemi citare una canzone di Toto Cutugno che mi canticchiavo in continuazione:
Quante volte fra i banchi di scuola ho studiato Venezia
Quante storie d’amore hanno scritto i poeti a Venezia
La laguna che cambia colore
Come le nostre stagioni di cuore
Se una donna la perdi la puoi ritrovare a Venezia
Finita la dichiarazione d’amore per la città lagunare e dintorni, come potevo non partecipare al contest Venezia nel piatto? Mi viene proprio naturale!
Ho pensato ai giorni trascorsi lì con mio marito, quando mangiammo a Murano dei gamberi buonissimi su un fumante piatto di polenta gialla…e allora ho provato a creare qualcosa di mio, partendo dalla lista degli ingredienti del contest. Vicino al piatto c’è un caro ricordo: un delfino in vetro di Murano, comprato da mio marito appena lo vide: ditemi voi se non ha dei colori perfetti con questo piatto! :)
RICETTA: POLENTINA BIANCA, VELLUTATA DI ZUCCA E ARANCIA CON GUAZZETTO DI VONGOLE VERACI E GAMBERONI
Ingredienti
Per la polentina
Per la vellutata di zucca e arancia
Per il guazzetto
Procedimento
Private la cipolla della parte esterna e riducetela a fettine. Controllate che la zucca sia priva di filamenti e semi, quindi tagliatela a tocchetti; lavate e asciugate l’arancia e prelevate la metà della scorza, tralasciando la parte bianca amarognola. Scaldate l’olio evo in una casseruola, unite la cipolla a fettine, la salvia spezzata, la scorza d’arancia e la zucca e lasciate rosolare il tutto per 2-3 minuti, mescolando spesso. Spolverizzate con la farina, unite a filo il latte, mescolando continuamente per evitare la formazione di grumi, quindi salate e cuocete la zuppa coperta, a fiamma bassa, per circa 30 minuti.
Nel frattempo, mettere l’acqua fredda in una pentola e portare a bollore. Versare la polenta bianca e cuocere, mescolando spesso per una trenitina di minuti(tenete presente che volevo una polentina finale molto morbida, cremosa…per non creare una differenza eccessiva con la vellutata di zucca). Regolare di sale. Eliminate la scorza d’arancio dalla zuppa, frullate quest’ultima nel mixer fino a ottenere una crema omogenea.
In un padellino, mettere l’olio e l’aglio, versare le vongole veraci e i gamberetti. far cuocere pochi minuti, fino all’apertura delle vongole. verso la fine aggiungere i gamberoni e far cuocere un minuto o due. Regolare di sale.
Per la presentazione del piatto, prendere un piatto piano abbastanza largo e poggiare sopra un coppa pasta circolare di circa 10 cm di diamtero. Versare attorno la polentina bianca, all’interno del cerchio versare la vellutata di zucca. Togliere piano il coppasta, versare sopra gentilmente il guazzetto e servire.