Prima che gli ingredienti non si trovino più, è il caso che posti questo benedetto risotto. E’ un po’ che l’ho preparato, diciamo verso il primo Maggio. E quindi procrastinare non era più possibile, pena il non riuscire a trovare più gli ingredienti! L’asparagina, a dire il vero, viene direttamente dalle fruttuose uscite di mio suocero per boschi, campagne e campi. Ma si trovano dai buoni fruttivendoli, dai.
E sono tornata, finalmente. Mi è mancato gareggiare per l’mtc e questo mese sono felice di ritornare fra color che son sospesi a provare la ricetta del mese. E che ricetta. Sempre più contenta di aver scelto Paola (qui, vi ricordo la sua vittoria), considerando che ha proposto quello che per la mia famiglia resta Il primo piatto, quello con la i e la p maiuscole: lo spaghetto al pomodoro.
Eravamo rimasti che di primi piatti, con la concessione dell’uso di qualche goccia di aceto balsamico tradizionale di Modena, ne avevamo scelti due, guardando un po’ in rete e facendo modifiche personali.
L’occasione è stata il voler utilizzare l’aceto balsamico tradizionale di Modena che avevo lì, nella sua teca, anzi nel suo sacrario. Intendiamoci: solo alcune alcune gocce sarebbero state utilizzate, non di più. E dato che con il parmigiano è stato abbondantemente provato, con una fragola anche, con la carne e col tonno pure, mancavano i primi.
Giusto in corner, questo mese. Siamo praticamente agli sgoccioli e riesco solo ora a pubblicare la ricetta per l’mt challenge, dedicato ai canederli proposti da Monica.
Intanto, fresca di un viaggio in Alto Adige, i canederli sono cose per noi provate di recente. Però, c’è un però, erano almeno un paio di anni che non li cucinavo io. E questo è male! Decisamente male. Quindi grazie a Monica per avermeli fatti ricordare.
Eravamo rimasti al mio primo piatto essenziale per Le Strade della mozzarella, ovvero la minestrina, con tutto quello che si portava dietro a corredo (e parmigiano, mozzarella di bufala e corbarino non erano poco). D’altre parte, dato il tema de Le strade della mozzarella, non è stato difficile individuare un piatto che, per me, fosse l’essenza delle cose, come la minestrina.
Ma c’è un altro piatto altrettanto essenziale ed è la pasta al burro.
L’essenziale dunque. Il tema de Le strade della mozzarella di quest’anno.
Questa manifestazione che ogni anno, grazie all’opera di Barbara Guerra e Albert Sapere insieme al Consorzio della Mozzarella di Bufala Campana, porta in scena i sapori della Campania, conquista ogni volta, grazie ai prodotti, agli chef e all’atmosfera. E, per me, è sempre un piacere partecipare. Quest’anno poi, avevamo a disposizione, oltre all’imprescindibile mozzarella di bufala, dei pomodori di varie tipologie, di cui vorrei farvi sentire il profumo ( mi dispiace che non posso) e la pasta del Pastificio dei Campi.
Gnocchi di castagne con zabaione alla birra e Gruyere e speck croccante.
Non è che mi fosse avanzata della birra e fossi in vena di riciclo. E’ proprio che ultimamente la birra è entrata di prepotenza nella mia cucina (colpa di un libro, al solito).
Topo Gigio. Sì, quel topino lì. Lo guardavo tutte le sere.
Non che fossi proprio appassionata, non lo ricordo neanche benissimo. Erano altri i miei miti animati preferiti. Però lui era un bel tipo, gran carattere, con quel cosa-mi-dici-mai che sprigionava fascino da tutte le orecchie. Io stavo lì con la bocca aperta, a guardarlo subito dopo cena. E arrivava, inevitabile, il momento in cui topo Gigio andava in delirio per il formaggio: formaggio con i buchi.
Capiamoci: non lo faccio a posta.
Arriva l’mtc, la ricetta sempre ben spiegata e io che sto a lì a pensare. Il problema è che mi vengono sempre in mente cose border line. Io lo so, anche questa volta. Continuo a chiedermi se finirò fuori concorso..e però, e però non cambio una virgola: al limite andrò fuori concorso e me la prenderò con me stessa.