Tre giorni alla boscolo Etoile Acdemy mi hanno insegnato tante cose, anche se in poco tempo. E allora ho provato a metterle in ordine, sia dentro di me che per iscritto. E questa è una cosa.
La seconda è che è arrivata, subito dopo, la nuova ricetta dell’mtc di questo mese, ovvero i raieu co-u tuccu di Monica e Luca del blog Fotocibiamo e pensare di fare una ricetta che tenesse conto delle indicazioni che si possono assumere in quel poco tempo, è stato un tutt’uno. Sicuramente sono indicazioni semplici, che molti già sapranno. Ma io ho pensato di condividere per dare una mano a chi, come me, è amatoriale nel senso vero del termine!
Ce li hai sempre lì, a portata di mano, li vedi tutti i giorni. E sempre ti sorprendono. I figli, intendo. Albertino e La Pasionaria crescono. E questo vuol dire che crescono i livelli di scaltrezza nell’inventare le birichinate. Che non so neanche se chiamarle tale, dato che stavolta hanno rischiato seriamente.
Cosa regalate a parenti e amici per Pasqua? A casa mia, solitamente si regala la pastiera. Praticamente Pasqua non arriva se almeno una pastiera non è presente dentro casa..ma non quella comprata, quella fatta in casa (ovviamente!). Mia nonna paterna era un pastierificio vivente: quando arrivavamo a Sapri per le vacanze di Pasqua, trovavamo sparse per la cucina, almeno un quindicina di pastiere: una per il dottore di famiglia, una per il Parroco, una per la commare e via di questo passo..fino a giungere a quella per noi! Ricordo che negli ultimi anni, ne faceva talmente tante che ne cuoceva una parte nel suo forno e una parte nel forno della pasticceria di un parente (questo in città sarebbe impensabile..purtroppo!). Da quando non c’è più lei, le faccio io. Non credo che raggiungerò mai il suo livello di bontà, pur utilizzando la sua ricetta, perchè lei le faceva in modo davvero speciale, e fatte su misura per il nostro gusto! Sta di fatto che, per me, l’arrivo di Pasqua vuol dire “pastierare” e lo faccio sempre con enorme piacere, per portare avanti il ricordo di nonna Grazia, le sue pastiere e la nostra tradizione. Quest’anno, finora ne ho fatte 6…ma domani proseguirò! Però, lo ammetto, pensare di regalare pastiere a tutto il parentado è una gran fatica, se non altro per i tempi di cottura biblici e per il numero elevato di zii e cugini…così quest’anno ho provato a fare qualche regalino dell’ultimo minuto in tema pasquale, veloce, facile e “scenografico”. Quando le ho viste su una rivista, Sale & Pepe, è stata grossa simpatia a prima vista! Le uova sode sott’olio mi ispiravano tanta allegria! E così ho deciso di provare e questo è quello che ne è venuto fuori! Considerando che manca una settimana, se volete fare un piccolo presente homemade, che non vi tenga incollati alla cucina, queste uova sono quello che fa per voi!
RICETTA: UOVA SODE PROFUMATE ALLE ERBE
Ingredienti
Procedimento
Cuocere le uova per 8 minuti dall’ebollizione, scolarle, passarle in acqua fredda e sgusciarle. Riporle a freddare e nel frattempo sterilizzate i barattoli. Il metodo che ho trovato più comodo, spiegato da Azabel, è quello di lavare bene i barattoli e passarli in microonde per 4/5 minuti. Riempire con le 6 uova il barattolo, alternandole con qualche peperoncino. Scaldare l’olio (per la quantità sono andata ad occhio..e quel poco che è avanzato, dato che è profumatissimo, l’ho messo in una bottiglia e lo userò per altre preparazioni..o altri regali :) ) con l’aglio a fette, le erbe, il pepe. Spegnete il fuoco (deve solo scaldare, mi raccomando), lasciate raffreddare l’olio e versatelo sulle uova senza filtrarlo.Chiudete il barattolo e lasciate riposare per almeno 24 ore. Potete gustare le uova con una fresca insalata e con i tanti salumi di stagioni!
Avviso: il Post di oggi è di argomento tecnico informatico. Persone serie astenersi!
Un collega mi mostrato una richiesta di aiuto tecnica (trovata casualmente in rete) e la relativa risposta data dalla software house. Tali problemi sono, secondo lui, talmente comuni nell’uso quotidiano che gli sembrava giusto rendere tutti noi partecipi. Riporto da questo indirizzo :
Fidanzata 7.0 e moglie 1.0 ROTOLOL
C’è qualcuno esperto di software che è in grado di aiutarmi ?
Il mio problema è il seguente : Un anno fa ho cambiato l’applicazione
FIDANZATA 7.0 per l’applicazione MOGLIE 1.0 che ha generato subito
l’applicazione BIMBO 1.0 che occupa tantissimo spazio sul disco.
Le istruzioni non dicono niente di questo fatto. Ma ciò che più mi
preoccupa è che l’applicazione MOGLIE 1.0 si autoinstalla su tutte le altre
mie applicazioni e in più si lancia automaticamente quando apro un’altra applicazione fermandola. Quindi applicazioni come: BIRRA_CON_GLI_AMICI 10.3 e CALCIO_DOMENICA 5.0
non funzionano più.
Qualche volta compare un virus che si fa chiamare SUOCERA 1.0 che blocca il sistema oppure fa si che l’applicazione MOGLIE 1.0 si comporti in modo molto preoccupante.
Ancora più grave è che non riesco più a lanciare l’applicazione
DOMENICA_NOTTE_DI_SESSO 3.0 e sembra che anche dei files come
SESSO_SABATO_MATTINA.EXE abbiano diversi virus perché non rispondono più.
Vorrei disinstallare MOGLIE 1.0 e reinstallare FIDANZATA 7.0 o magari
un’altra versione più avanzata,ma mi sembra troppo complicato e non vorrei rischiare tanto anche perché BIMBO 1.0 mi piace molto. Sono disperato !
Aiutatemi !!!
RISPOSTA SOFTWARE HOUSE:
Gentile Cliente,
il suo problema è frequente tra gli utenti.
Ma il manuale d’istruzioni avvisa ( sull’ultima pagina) che passare da
FIDANZATA X.0 a MOGLIE 1.0 comporta dei rischi:
MOGLIE 1.0 non è più un’applicazione di divertimento come FIDANZATA X.0, ma è un Sistema Operativo Completo fatto per controllare tutte le altre applicazioni. Non è più possibile tornare alla FIDANZATA X.0 perché è stato cancellato definitivamente.
Lo stesso vale per il virus SUOCERA 1.0 che comporta problemi di
compatibilità con tutti i sistemi ( è stato verificato!).
Quindi disinstallarla significa disinstallare MOGLIE 1.0 (che tra l’altro è
nata da SUOCERA 1.0). E’ sempre meglio aspettare che SUOCERA 1.0 si
disinstalli da sola tra qualche anno.
Diversi utenti hanno provato ad installare AMANTE 1.0 ma i rischi sono
enormi: se, per caso, in quel preciso istante si autolancia MOGLIE 1.0 il
sistema andrà in tilt creando i virus: REDDITO_ALIMENTARE_BIMBO e
ROVINA_SICURA.
Se arrivi a questo punto e installi AMANTE 2.0 non provare più a passare a
MOGLIE 2.0 perché i problemi saranno maggiori.
Raccomandiamo CELIBATO 2.0 e tutte le versioni FIDANZATE X.0. Se non
l’avete fatto DOVRETE ESSERE PREPARATI a lanciare in ogni momento SCUSE.EXE combinato con FIORI.EXE.
Le consigliamo di acquistare il pacchetto GIOIELLI con tutte le sue
versioni più costose, il pacchetto VESTITI_NUOVI ma soltanto le ultime
versioni e VACANZE_LUSSUOSE perché aiutano a far funzionare meglio MOGLIE 1.0. Ad ogni intervento di MOGLIE 1.0 lanciare SI_AMORE.EXE e
HAI_RAGIONE_AMORE.EXE.
Fare attenzione ad un eventuale lancio di SEGRETARIA BIONDA_IN_MINIGONNA e NON_RISPONDERE_AL _TELEFONO perché sono incompatibili con MOGLIE 1.0 e possono causare danni irreparabili.
L’applicazione SESSO_SABATO_MATTINA X.0 si lancia soltanto insieme a
DIAMANTI X.0 ogni volta con un’altra versione.
Grazie per aver scelto il nostro prodotto e Le auguriamo buon divertimento.
Dato il periodo, diciamo che la cosa mi ha fatto fare due sane risate e, si sa, ogni tanto ci vuole! ho però avuto la malaugurata idea di inviare il link a mio marito, chiedendogli a che versione fosse! Pensavo, ingenuamente che lo scherzo sarebbe finito lì…invece lui ha pensato bene di aderire all’iniziativa dello sconosciuto scrittore e mi ha risposto con questa mail (per cercare di renderla il più comprensibile possibile, devo prima specificare che:
RISPOSTA DI MIO MARITO:
Io sono passato da quasi tre anni a MOGLIE 2.0 a causa dell’aggiornamento PASIONARIA 1.0…devo dire che problemi con il virus SUOCERA 1.0 non ne ho mai avuti, forse merito dell’applicazione BRAVO GENERO.EXE in esecuzione in background, ormai giunta alla versione 6.8… I problemi si verificano al lancio delle applicazioni del pacchetto SEX 1.1 PROFESSIONAL, che ogni tanto crashano da soli bloccando tutto il sistema. Alcune volte mi è passato in mente di installare il software AMANTE 1.0 unito al firewall ZITTO_QUATTO 9.2, ma ho desistito visto che grazie all’antivirus MUTI 3.0 sono riuscito a far eliminare il virus MORBIDONA.EXE, anche se in background mi rimane comunque attivo il PORTAEREI ROGER 1.1.BAT e il pacchetto SEX di cui sopra ogni tanto si riattiva da solo… mah!!
Oltre a questo ultimamente sto avendo problemi con l’istallazione del programma CASA 2.0 e LAVORO 3.2, che mi portano qualche notte insonne, ma i continui aggiornamenti di ALBERTINO 5.x mi sono di grande aiuto…
Nel prossimo futuro ho intenzione di acquistare e installare:
Casetta di legno 1.0
Fuoristrada 1.0
MACCHINA MODELLANTE PER TE 2.5
Giardino 10.3, unito al backup su mio hard disk dell’applicazione BARCHETTA_SAPRI 2.1
Speriamo bene!!!
Voi capite che , di fronte a tale problematica tecnica, non ho potuto fare altro che cercare dei libretti di istruzioni per la cena di ieri. Purtroppo, il sistema operativo MOGLIE 2:0, presenta un mancato aggiornamento della memoria che ha portato all’erroneo utilizzo del libro “Madeleines” di Guido Tommasi editori (erroneo perchè mio marito odia tutte le madeleines…proprio non gli piacciono) provocando l’attivazione Preparazione Cena.exe con un menu totalmente a base di madeleines: madeleines per antipasto, madeleines per secondo, madeleines per dolce. D’altra parte, se per Albertino c’era stata la vellutata della protesta, per mio marito non si prospettava altro che Menu della Vendetta.bat, che consiste nel lancio di:
Io, che adoro le madeleines, l’ho trovata una cena deliziosa…LUI si accinge a scrivere alla software house per ulteriori problemi di aggiornamento RAM!
Vi lascio le ricette! (tenete presente che non ho a disposizione le vere e proprie forme per le madeleines..ma ingredienti, procedimento e passaggio in frigo per creare lo chock termico e la famosa gobbetta..sono proprio quelli indicati dal libro)
RICETTE:
MADELEINES AI GAMBERETTI ROSA E CURRY
Ingredienti
Procedimento
Sguscuate i gamberetti, tagliateli a pezzetti, poi fateli saltare in una cucchiaiata di oilio con lo spicchio di aglio schiacciato. Aggiungete il curry, mescolato, spegnete e togliete lo spicchio d’aglio. Passate al setaccio la farina e il lievito. Sbattete le uova con il parmigiano, aggiungete la farina e il lievito setacciati, i gamberetti, l’olio rimasto, il sale e il pepe. Mescolate fino a ottenere un composto liscio e omogeneo. LASCIATE RIPOSARE IN FRIGO PER ALMENO UN’ORA (importante per ottenere la gobbetta!). Scaldate il forno a 270°. Riempite gli stampini imburrati e infarinati le madeleines per 4 minuti. abbassate la temperatura a 210° e continuate la cottura per 4/6 minuti finchè risulteranno dorate (i tempi si allungano se usate gli stampi da cupcakes come i miei). Sfornatele e gustatele ancora tiepide.
MADELEINES AI PEPERONI CRUSCHI E MOZZARELLA
Ingredienti
Procedimento
Mettete i peperoni cruschi in acqua tiepida per circa un’ora. Tritateli a pezzettini. tagliate a dadini la mozzarella. Passate al setaccio la farina e il lievito. Sbattete le uova con il parmigiano, aggiungete la farina e il lievito setacciati, i peperoni,,la mozzarella, l’olio, il sale e il pepe. Mescolate fino a ottenere un composto liscio e omogeneo. LASCIATE RIPOSARE IN FRIGO PER ALMENO UN’ORA (importante per ottenere la gobbetta!). Scaldate il forno a 270°. Riempite gli stampini imburrati e infarinati le madeleines per 4 minuti. abbassate la temperatura a 210° e continuate la cottura per 4/6 minuti finchè risulteranno dorate (i tempi si allungano se usate gli stampi da cupcakes come i miei). Sfornatele e gustatele ancora tiepide.
MADELEINES AL CIOCCOLATO CON CUORE PRALINATO
Ingredienti
Procedimento
Passate al setaccio la farina e il lievito insieme. Fate sciogliere il cioccolato a bagnomaria. Sbattete le uova con la vaniglia e lo zucchero fino a ottenere un composto spumoso. Incorporate la farina e il lievito setacciati, il cioccolato fuso e infine il burro. Mescolate fino ad ottenere un impasto liscio e omogeneo. LASCIATE RIPOSARE IN FRIGO PER ALMENO UN’ORA (importante per ottenere la gobbetta!). Scaldate il forno a 270°. Riempite gli stampini imburrati e infarinati le madeleines per 4 minuti. abbassate la temperatura a 210° e continuate la cottura per 4/6 minuti finchè risulteranno dorate (i tempi si allungano se usate gli stampi da cupcakes come i miei).
Questo menu delle madeleines partecipa al contest
Lo ammetto: io sono il classico tipo facilmente convincibile dalle brave commesse. E’ meglio che a fare shopping non ci vada e voi capite l’assurdità di questa affermazione considerando che vivo in una città come Roma! Poco tempo fa, in pieni saldi, decido di fare una passeggiata in un posto da me molto distante e, in cui quindi non vado (andavo) mai: la Rinascente. Si dà il caso che la Rinascente sia uno dei posti più pericolosi mai inventato dal mondo fashion e io, purtroppo, non me lo ricordavo. Ingenuamente sono entrata nel reparto profumeria: tutte signore e ragazze splendide, tailleur nero, trucco perfetto, capelli in ordine..bellissime insomma. Sembrava la hall di un grand hotel. Ho commesso l’ingenuità di avvicinarmi ad un espositore con dei profumi bellissimi…..e lì una signora molto carina mi dice: “Buongiorno. Oggi abbiamo una nostra truccatrice a disposizione, vuole una consulenza assolutamente gratuita?” E che potevo dire?? truccata e coccolata da mani esperte, considerando che la mia sezione trucco giornaliera si esaurisce in 5 minuti alle 6 del mattino, fra il lattuscio di Cocò e la ricerca dei vestiti per Mimì..beh, insomma, me lo meritavo un momento mio, no? La gentile signorina si avvicina, mi guarda e sentenzia: “lei ha una bella pelle..però..”.Pendevo dalle sue labbra.” ecco, in questi punti è ispessita”. Panico. Ispessita? Come ispessita? Che vuol dire? E da quando ho questa cosa? Con l’apprensione tipica del malato che cerca conferma ad una diagnosi, chiedo “Si può fare qualcosa?” “certo!”. Sospiro di sollievo: c’era la cura! Poi mi fa la fatidica domanda:” Lei, che prodotti usa? Per esempio, il tonico?” Sentendomi come il malato tipico che cerca di ricordare tutti i sintomi per facilitare il dottore, le rispondo, pentendomi subito per averle appena confessato che l’unico tonico presente a casa fosse il tonico al rosmarino (sì, ho detto proprio rosmarino) e ricevendo in cambio un sopracciglio inarcato e uno sguardo fra il compassionevole e il disgustato. La cura proposta era in un vasetto nero, lucidssimo, design da urlo, che im men che non si dica avrebbe riportato la mia pelle a essere sottile e morbida. Voi capite che questa crema è entrata di diritto nella mia lista della spesa subito dopo il pane e il latte. Peccato che costi la misera cifra di 150 euro. D’altra parte, mi è stato assicurato che con 50 ml ci faccio almeno due mesi..forse anche 3. La crema è, mio malgrado, rimasta lì anche se la gentile truccatrice mi ha regalto alcuni campioni che fanno bella mostra di sè nel mio bagno e che sto usando con parsimonia. Indubbiamente la mia pelle è molto meno ispessita (almeno credo) mentre nella lista della spesa la crema sta recuperando posizioni anche rispetto al pane e al latte…. L’unico consiglio che ho ricevuto, attuabile senza dilapidare il patrimonio, è stato quello di consumare molte arance. Per evitare quindi l’ispessimento della pelle, mi sono sacrificata e ho pensato di provare una ricetta di paul.a.young con cioccolato e arance (sì, va bene, non è una semplice spremuta ma vi assicuro che merita..e il senso di colpa apportato dal numero di calorie per porzione può essere cancellato dalla consapevolezza che il vostro viso risplenderà).
RICETTA: TORTELLINI DI CIOCCOLATO E NOCCIOLE IN SALSA DI ARANCE ROSSE E PINOLI English version
Ingredienti:
Per la pasta:
Per il ripieno
Per la salsa di arance rosse
Per la decorazione
Procedimento
Per la sfoglia, lavorate tutti gli ingredienti con 2 cucchiai di acqua fredda fino ad ottenere una pasta morbida ma consistente. Avvolgetela in un foglio di pellicola per alimenti e fatela riposare in frigorifero per 30 minuti. Stendete la pasta in sfoglie sottili (l’ho fatto con l’imperia) e con un taglia pasta di 10 cm di diamtero ricavatene dei cerchi (conservateli in frigo fino al momento di riempirli (io ho steso la pasta e ricavato i cerchi subito prima di riempirla).
Per il ripieno, lavorate il burro con lo zucchero, aggiungete il resto degli ingredienti e mescolate bene. Per la farcitura dei dischi, bagnate i bordi con il tuorlo, ponete un cuchiaino di ripieno al centro, quindi ripiegateli a mezzaluna e pizzicatene i bordi. Congiungete le estremità per formare dei tortellini e conservateli in frigo fino al momento dell’uso
Per la salsa, grattugiate la scorza delle arance, poi sbucciatele, dividetele a spicchi e spellateli al vivo raccogliendo il succo. Preparate uno sciroppo portando a eboliizione 50 ml di acqua e lo zucchero. Unite il succo e la scorza e fate bollire per 2 minuti. versate amche la panna e lasciate cuocere per un altro minuto. Togliete dal fuoco e aggiungete gli spicchi.
fate cuocere i tortellini per 3 minuti in abbondante acqua bollente, scolandoli quando galleggiano in superficie. Suddividete i tortellini nei piatti, conditeli con la salsa di arance e cospargeteli con i pinoli tostati e le foglie di basilico sminuzzate (io non li avevo..)
Con questa ricetta partecipo al contest delle “broccole”:
e anche
La mia mamma, da piccola, mi leggeva sempre il Corrierino delle famiglie. Credo di non averla mai ringraziata abbastanza! Mi divertivo un mondo ad ascoltare le avventure della famiglia Guareschi, le trovavo buffe e divertenti, con uno sguardo ironico sull’educazione e sul rapporto fra genitori e figli che ha dato un posto speciale a questo libro nella mia personale biblioteca!
Non avrei mai pensato però, che a distanza di anni, mi sarei trovata dentro casa Albertino e la Pasionaria redivivi. I miei due figli, come dico io Mimì & Cocò, che sono certa di aver fatto io (perchè, giuro, ero presente al momento del parto), hanno solo un’età diversa (cinque e due anni) rispetto ai due protagonisti guareschiani, ma hanno lo stesso carattere forte, le stesse battute pronte e pungenti e soprattutto lo stesso sguardo di chi sta studiando il proprio genitore per capire bene che giudizio darne. Per quanto mi riguarda, ancora devo capire se mi sento più Giovannino o Margherita..so solo che guardo con molta più comprensione alle tragicomiche avventure di Guareschi-padre.
Ora, il fatto è che i miei Albertino-mimì e Pasionaria-cocò, con i loro giudizi e comportamenti, condizionano spesso le mie ricette e quindi è difficile per me escluderli dal racconto di come qualcosa nasca o si modifichi. Mimì, è quello che fin da piccolo mi ha fatto penare per farlo mangiare. Ha cominciato col consumare un terzo di ogni poppata e ha continuato con le storie quotidiane che accompagnano ogni colazione e cena ( il pranzo, fortunatamente, è questione scolastica, anche se mi dicono che a scuola poi tante storie non ne fa …). Cocò no. Lei mangia tutto e con gusto. Passa dal pranzo, alla merenda, allo spuntino, all’happy hour e alla cena senza soluzione di continuità e Dio solo sa perchè continui a essere snella (o forse, il fatto che lei non cammini ma corra è responsabile di tale stato di grazia fisico).
Ieri avevo passato una parte del pomeriggio a prepare le taglietelle per questo piatto e i piselli per il condimento. Quando siamo tornati a casa tutti insieme, la scena che mi si è proposta è stata questa. Albertino-mimì arriccia subito il naso e fa “mamma, cos’è quest’odore di piselli???? dammi subito un tappo !”. Ha passato poi i 10 minuti successivi a chiedere insistemente un tappo che doveva infilare non so bene dove per non sentire quell’odore (considerate che lui i piselli li mangia…). La Pasionaria-cocò non ha fatto una piega, anzi ha subito chiesto, e consumato, un biberon di “lattuscio“, dato che alla cena ancora mancava il considerevole tempo di mezz’ora. Lei, è nata già adulta. Il commento che più spesso mi riportano è “si vede proprio che è femmina”. Da che si dovrebbe vedere, esattamente, è difficile da spiegare. Fatto sta che spesso, per bloccare la mia onnivora figlia, che vorrebbe mangiare alimenti magari non adatti a bimbi di due anni, non trovo di meglio che dirle che certe cose non sono adatte a lei e mi sento rispondere “io so ganne” (io sono grande!). Poco tempo fa, entrai in camera sua e trovai, come al solito, l’esplosione delle scatole dei giochi. “Metti in ordine” “No. Io so piccola” “Prima in cucina eri grande e ora sei piccola?” ” Per mettere apposto so piccola. Per la pappa so ganne“. Aveva ragione. Tutto dipende dal sistema di riferimento e, come ingegnere, non potevo che condividere. Poi però, siccome sono un genitore, era mio preciso compito negare quell’evidenza e quindi non ho trovato niente di meglio che risponderle con un ” Mica possiamo fare due pesi e due misure. O sei grande o sei piccola. Metti in ordine”. Lei ieri, dopo la cena-adatta-ai-bimbi, ha voluto anche le nostre tagliatelle e le ha gradite (“pure i piscelli“), nonstante la presenza del curry, che credevo l’avrebbe fermata. Ho pensato quindi di poterle proporre con ragionevole tranquillità :)
Ricetta: tagliatelle al salmone con piselli, gamberi e curry
Ingredienti
Procedimento
Per le tagliatelle, tritare finemente il salmone affumicato fino a ridurlo quasi in crema. Mettere in una terrina le uova, il salmone e la farina e impastare bene. Se fa fatica ad amalgamarsi, aggiungere due cucchiai di acqua fredda. Stendere bene l’impasto (ho usato prima il mattarello e poi l’Imperia, ma si stendeva facilmente) e tagliare le taglietelle. Metterle ad asciugare (mi manca uno “stendino” per taglietelle e mi sono inventata un pò di tutto..). Per il condimento, cuocere i piselli come fate normalmente (ho persino evitato di mettere la cipolla, che mi piace tanto, per accontentare mimì..ma, voi che potete, fatelo!). In una padella adatta per spadellare, cuocere velocemnte, in un filo d’olio, i gamberetti. Aggiugere la quantità di piselli desiderata e regolare di sale. Cuocere in abbondante acqua salata (ne ho messo un pò meno del solito data la presenza del salmone) le tagliatelle. Scolarle e spadellarle insieme ai gamberi e ai piselli. Aggiungere una spolverata di curry.
Con questa ricetta partecipo al contest controcorrente di Alessandro (lo so, sono entrata nel loop dei contest: giuro che per un pò smetto!)
A Santo Stefano per noi è tradizione festeggiare con i parenti di mio marito. Si va tutti a casa di Zia Anna. Ogni anno, la scena è sempre la stessa: già in macchina, cominciamo a pregustare quello che sarà il nostro antipasto, ovvero la stracciatella. Non intendo quella cosa meravigliosa che è la stracciatella pugliese, ma la stracciatella romana, piatto tradizionale riservato al pranzo del dopo Natale perchè ” leggero”. Che sia leggero, ecco, non saprei…probabilmente se consumato da solo, secondo le antiche tradizioni, forse si può condividere. Considerando che per noi costituisce l’antipasto e che normalmente si fa il bis in attesa del primo, qualche dubbio sulla leggerezza si può sollevare…Il problema è che la reale leggerezza del risultato (e il fatto che la stracciatella sia buonissima) ingannano un pò ma durante le feste si chiude un occhio!
La stracciatella è un impasto fatto di uova, formaggio grattugiato, limone e sale, cotto nel brodo. Nient’altro. Come dosi si considera un uovo a testa (infatti noi eravamo 20 e zia Anna ha preparato 25 uova…si vede che ci piace poco!). Ogni anno scende sempre un pò di silenzio a tavola mentre si gusta la stracciatella (personalmente sono conquistata dal profumo del limone) e, una volta finita, c’è sempre una persona che dice :” Chissà perchè la facciamo solo nelle feste..”
Ricetta: Stracciatella di Zia Anna
Ingredienti:
Procedimento:
Mettere le uova, il parmigiano e il limone in una terrina e sbatterle bene a lungo. Regolare di sale. La consistenza deve essere più o meno quella della besciamella.
Versare nel brodo caldo a fiamma alta e rigirare ogni tanto fino a che non si forma i “grumi” di stracciatella. Servire ben caldo.
La tradizione familiare romana vuole che di secondo ci siano il bollito e le puntarelle (sempre per rimanere leggeri dopo il pranzo di Natale!)
Avete presente quando si apre il frigo e si scova qualche alimento che sta lì da qualche giorno, in attesa di sapere di quale morte debba morire, un ingrediente in genere neanche troppo costoso e di origini “volgari”? E voi siete lì, che decidete di cucinare al volo un piatto con gli avanzi, rendendolo in qualche modo presentabile?
Ebbene, non è questo il caso. Nel senso che avevo degli in gredeinti che mi attendevano, questo sì..ma tutto erano tranne che umili!
L’altra sera, la fatidica domanda spesso ripetuta:
“Che ti faccio per cena?”
Solita risposta da parte di mio marito:
“La carbonara” (come a dire, ovvio..che altro può uscire da quella pentola?)
Rapido calcolo e rispondo “non ho il guanciale!”..altrettanto cambio di espressione di mio marito, da giuliva a depressa, accompagnata da “ah..”
Poi penso a quel bel salame di cinghiale comprato in una gita a Capalbio (praticamente la patria del cinghiale) e al tartufo che custodisco gelosamente e faccio un’altra domanda:
“Ti va bene se mi invento qualcosa?” L’espressione nuovamente giuliva mi ha fatto capire la risposta!
D’altra parte, perchè bisogna inventare un piatto solo con avanzi? e chi l’ha detto che la carbonare non sia un piatto abbastanza nobile da essere arricchito con ingredienti speciali?
E così è nata una carbonara in abito da sera! Confesso che mi sono sentita un pò Csaba della Zorza! :)
Ricetta: Carbonara con salame di cinghiale e tartufo
Ingredienti:
Procedimento:
Mentre cuoce la pasta, mettere in una terrina un uovo, un pò di pecorino, il pepe e sbattere bene. Tagliare il salame a tocchetti e farlo saltare leggermente (per un minuto) in un padellino con un pò di olio. Agiungerlo al composto di uova e formaggio. Scolare la pasta, voltarla nella terrina con il condimento e rigirarla velocemente. Versare tutto nel piatto di portata e condire con delle lamelle di tartufo grattate al momento (che profumo…).