Lo volete un regalo di Natale, di quelli da fare senza pensarci, che tanto farà sempre piacere ricevere, su cui potete mettere la mano sul fuoco?
Ecco a voi il terzo libro dell’mtc: Dolci Regali, nel senso di plurale di regale, se non si fosse capito:)
Parte dalla sfida del babà, quello di Antonietta, che ha fatto impazzare questo dolce campano su tutti i blog. Ma si allarga a brioche di ogni forma e dimensione, con lo scopo di far cominciare ad impastare pure chi ha solo remore. Più brioche per tutti, insomma!
E, come al solito, il ricavato andrà in beneficenza (che di questo periodo, fa ancora più piacere!):
Acquistando una copia di Insalata da Tiffany, contribuirai alla creazione di borse di studio per i ragazzi di Piazza dei Mestieri (link:http://
Potrete acquistare il nuovo libro (e sì, ci sono anche io) qui e su amazon, ibs, etc etc..
Non sono un’amante delle torte in pasta di zucchero decorate con tanti personaggi. A questo mio commento mi è stato sempre ribattuto: non sei capace. Sicuramente. Ma spieghiamoci: non che è non mi piaccia decorare. Ogni tanto mi capita, è divertente, quelle tre quattro volte l’anno capita di fare, dalla a alla z, una torta decorata in pasta di zucchero, per qualcuno cui tengo e che la desidera così . Spesso penso a dei corsi da seguire e quelli cui penso sono: a) la fotografia, b) un corso con un pasticcere tipo Michalak, Fusto, De Carlo. Una cosa così. Un corso sul cake design potrebbe essere solo (molto) dopo aver frequentato tutti quelli di pasticceria possibili e immaginabili.
Girovagavo, al solito, su qualche sito francese di pasticceria. Gira che ti rigira, ad un certo punto mi sono bloccata: era lei. Dovevo averla. Non era difficile, anzi, ma gli ingredienti e la consistenza non potevano che dare luogo ad un dolce che mi avrebbe lasciato in pieno deliquio.
Voi capite: crema di marroni, cioccolato e nocciole. Fatemi morire qui e subito, è stato il mio pensiero.
Sì, sto diventando un po’ monotona ma è davvero buono, questo piatto. E’ di Ottolenghi, tanto per cambiare. Del suo libro Jerusalem, per rimanere in tema. Fra un po’, me lo porterò dietro in qualsiasi posto, che so, chiuso in valigia, in borsa, in metro. Ah, già lo faccio, è vero.
I samizdat. Da quando ho scoperto il fenomeno dei samizdat ho cominciato ad amare la letteratura russa ancor di più, se possibile.
Cosa sono i samizdat? Un fenomeno particolare, unico al mondo, si è sviluppato in Russia fra le fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60. E’ successo che, per sfuggire alla censura dello stato, che non permetteva di pubblicare certi libri nuovi o di far circolare certi libri vecchi, gli scrittori, quando scrivevano un libro, lo ciclostilavano e lo passavano agli amici.
Ce li hai sempre lì, a portata di mano, li vedi tutti i giorni. E sempre ti sorprendono. I figli, intendo. Albertino e La Pasionaria crescono. E questo vuol dire che crescono i livelli di scaltrezza nell’inventare le birichinate. Che non so neanche se chiamarle tale, dato che stavolta hanno rischiato seriamente.
Questo mese l’Mtc è difficile. Per la ricetta? Quella, dipende. I muffin sono praticamente i dolci più fatti e rifatti, quelli che tutti conoscono. Farli bene non è così scontato, perché il problema serio è che rischiano di essere troppo secchi, se non controllati in cottura, ma Francesca ci ha dato ottime versione, tanti consigli e la scelta fra dolce e salato. Alessandra, come se questo non fosse sufficiente, ha chiesto di abbinarli a un testo letteraio. Nelle discussioni su Fb, ha specificato “qualcosa che vi rappresenti”.
Domenica a pranzo da mamma, ma pranzo un po’ speciale, causa presenza di suo nipote (mio cugino) con la figlioletta al seguito. Era tanto che non veniva, quindi l’ansia di mia madre, nella preparazione del pranzo, era direttamente proporzionale a quella leggera pressione che le fa mio padre quando ha ospiti, fosse pure un parente, uno di casa insomma.
Presa dalla gioia generale dell’occasione propizia per preparare qualcosa, telefono a mamma e le dico: porto il dolce. Eh, risponde lei, anche io ne faccio uno. papà vuole un pan di spagna con la crema e il cioccolato, un dolce normale insomma.
Un dolce normale.
Arriva l’autunno e la voglia di mele si fa sentire. Alzi la mano chi non desidera ardentemente un ciambellone con le mele, una crostata che mostri orgogliosa tutti gli spicchi, una tarte tatin da far resuscitare i morti. E’ così, non c’è nulla da fare.
Le mele fanno sempre dolce: da quello più semplice a quello più complesso.
Che poi, ci ho fatto anche il pain au chocolat. Croissant francesi nel vero senso della parola, ovvero tanto burro e una crosticina che lascia il segno, almeno nel mio cuore. I Croissant dietetici e buoni non esistono, quindi inutile stare ad inventarsi cose strane: se si vuole un croissant tanto vale non stare a sottilizzare sulla quantità di burro, che qui, per inciso, fa la sua parte.
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