Mi sono segnata in palestra (anzi, centro sportivo che fa più trendy). Mi rendo conto che la notizia è di quelle sconvolgenti ma era cosa che andava fatta. Non si poteva più procrastinare. Prima o poi succede e anche io ho dovuto cedere all’esigenza di andare in palestra, non fosse altro per riuscire a fare due rampe di scale senza arrivare col fiatone a casa. La sportiva di famiglia è mia sorella più piccola, la zia d’america, tornata in Italia da quel dì, che di fitness, palestra e sana alimentazione ne fa una bandiera. Oltretutto èp medico..quindi la rottura di scatole è completa. Come faccio a non seguire i suoi dictat consigli??
Mai periodo fu più pieno di questo! eh, direte voi, è cosìper tutti! Lo so, fra casa, lavoro, scuola dei bambini, palestre varie, la-crisi-che-incombe-quest’anno-le-tredicisemi-saranno-più-basse-come-faremo sembra che tutto vada di corsa e che non si riesca a far bene nulla! O almeno, questo vale per me..ma a sentire le amiche e gli amici, mi sembra che lo scorrere, troppo velocemente, del tempo fra le dita non valga solo per me!
E’ passata più di una settimana e ancora non ne ho parlato! Ma sono stata molto presa dalla settimana del babà (bella vero?…me lo dico da sola!) e non ce l’ho fatta a far prima! Ma ora non posso più rimandare e devo raccontare quanto sia stato bello e interessante il Salone del Gusto di Torino 2012. Per tanti motivi.
Uno di quei dolci a cui pensi con passione, con piacere, chiudendo gli occhi! Perché si immagina la morbidezza della pasta unita al sapore della bagna che, inevitabilmente, finisce per colare su qualche vestito..ma questo è il bello! Non riesco a immaginare un babà così poco succulento da far rimanere immacolati mani e vestiti!
Capita, spesso anche per colpa di noi adulti, che i bambini guardino con molto timore qualsiasi appartenente alla polizia, carabinieri & co. !Alzi la mano che, in preda a capricci esasperanti per strada, non abbia mai detto, nel tentativo di calmare le intemperanze di quelli che a buon diritto, in quel caso, sono i figli del coniuge, “se non fai il bravo chiamo il poliziotto, eccolo lì, guarda!”.
Quando dicevo che i miei due furfantelli mi ricordavo tanto Albertino e La Pasionaria del libro Il corrierino delle Famiglie di G.Guareschi (nasce da lì il loro “nick” blogghesco), non immaginavo certo fino a che punto. In quel libro meravigliosamente divertente e scritto in maniera tanto garbata da rimpiangerlo spesso quando leggo i contemporanei, nel primo racconto Albertino e La Pasionaria, prendendo spunto da una frase della mamma Margherita, cominciano a spartirsi l’eredità, applicando bollini rossi e verdi su tutto ciò che era presente in casa (genitori compresi).
Ero contenta, quando ho saputo quale fosse la ricetta dell’MTC di Ottobre. Da romana, ho sempre provato un grande interesse per la cucina ebraica ma non avevo mai avuto modo di approfondirla. Questo mese era l’occasione buona per studiarla o almeno cominciare ad addentrarmi in un mondo tanto bello quanto complesso.
Manca poco … il 16 sta per arrivare e sono contenta di avercela fatta. Parlo dell’iniziativa lanciata da Virginia e da Gastronomia Mediterranea, il contest “Io non mangio da solo”. Già il titolo mi era piaciuto subito, perché è la cosa più bella e più umana che si possa fare: mangiare con qualcuno, condividere un piacere e una fonte di vita così importante per noi. Lo diamo scontato ma per milioni di persone nel mondo non è così e sensibilizzare la nostra testa e il nostro cuore su questo argomento, vuol dire sempre e comunque portare un miglioramento, perché è difficile non intervenire quando si pensa alla malnutrizione. Solo che ce ne scordiamo con una facilità dovuta al nostro tenore di tempo e di vita.
Una cosa più facile non la potevo fare. Però i miei figli a volte mi “istigano”! La cosa bella è che è stata la gioia dei bambini (e pure della mamma, se è per questo) con minimo sforzo. L’antefatto è abbastanza comune, soprattutto quando si ha a che fare con bimbetti in età televisiva (e quindi pubblicitaria): hanno visto uno snack, uno nuovo, diverso dal solito. Una bella bustina con dentro tanti pop corn ricoperti di cioccolato al latte. E da qui è iniziato la solita tiritera “mamma-me-la-compri??? Eddai-che-non-mi-compri-mai-niente! I-miei-amici-ce-l’hanno-e -io-no, solo-questo-e-basta”
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