A volte mi capita ardentemente di desiderare, dopo cena o in sostituzione di essa, la mela cotta. Avete presente di inverno, quando fa freddo e l’unico desiderio è mandar giù qualcosa di dolce e caldo, che ci faccia riscaldare all’istante? Non c’è altro che una bella tisana..oppure la mela cotta. Non siamo più in inverno, direte voi..ma il fascino della mela cotta resta sempre (almeno per me)! Il problema è che sa sempre un po’ di ospedale. Questa povera mela, un po’ sgonfia, ammosciata, con quel colore che ha perso brillantezza, con quell’aria desolata che sembra dire “letto 3, stanza 106, reparto ortopedia” fa un pochino tristezza. Praticamente a casa eravamo rimaste solo io e mia nonna (nota frequentatrice di ospedali, ahimè) a mangiare con piacere una mela cotta.
Giuro che dopo queste la smetto. A me poi in genere le mandorle non fanno neanche impazzire nei dolci … le mangio ma non ci faccio follie. E invece questo mese giù a cucinare frangipane (qui e qui). Giro per i blog e trovo frangipane ovunque. Secondo me, un qualsiasi avventore della rete non vorrà più sentir nominare una frangipane per i prossimi anni. Ma ha ragione! E poi tutti a raccontare di questo fantomatico gruppo su FB in cui sarebbero presenti delle pazze scatenate che istigano alla preparazione delle frangipane per l’MT challenge di questo mese. Non sarà esagerato? Inoltre, da chi sarà composto questo gruppo? Da donne che non hanno un tubo da fare tutto il santo giorno e che si intrattengono con la cucina, neanche le peggiori puntate di Desperate Housewives???
Tempo di matrimoni, comunioni e cresime … e mentre tutti si lamentano io sono quella che è sempre felice di partecipare a cerimonie varie! Mi piacciono, non ci posso far nulla! Vedo amici e amiche di vecchia data che si sposano e mi commuovo ma c’è un particolare, lo ammetto! E’ che mi diverto un mondo a partecipare, anche solo tramite racconti, all’organizzazione dell’EVENTO! E va beh..ognuno ha i suoi problemi, il mio è la sindrome della wedding planner, si sa. Una delle ultime tendenze in fatto di cerimonie, è la confettata! Ecco, questa cosa è geniale!
Ode al pane di Pablo Neruda
Del mare e della terra faremo pane,
coltiveremo a grano la terra e i pianeti,
il pane di ogni bocca,
di ogni uomo,
ogni giorno
arriverà perché andammo a seminarlo
e a produrlo non per un uomo
ma per tutti,
il pane, il pane
per tutti i popoli
e con esso ciò che ha
forma e sapore di pane
divideremo:
la terra,
la bellezza,
l’amore,
tutto questo ha sapore di pane.
E’ passata più di una settimana e quindi tocca pagare lo scotto: il riciclo della colomba è sempre in agguato! Un po’ come a Natale, che si parte nel tragicomico giro di ricette della serie” come ti utilizzo pandoro-panettone-cotechino-torrone avanzati”… la stessa cosa vale per Pasqua ma in dimensioni ridotte: di solito ci si concentra sugli avanzi della colomba!
E già da un po’ che pensavo che a volte i biscotti, quelli “semplici” di pasta frolla, vengono trascurati mentre le torte vengono praticamente già pensate anche in funzione dell’effetto estetico. E’ che i biscotti hanno quell’aspetto un po’ tristarello della serie “sono un biscotto non sono una torta”, a meno che non siano trasformati in possenti opere d’arte con l’aiuto della ghiaccia reale o della pasta da zucchero. Per carità, ogni tanto li faccio anche io perché mi diverte decorare, però poi va a finire che non me li mangio, perché non mi piace ne il sapore della pasta di zucchero ne quello della royal icing.
Da due anni la nostra vita non è più la stessa. E’ arrivata lei e non si vive più! E non c’è verso: sono costretta a sentirla regolarmente.“Waka waka (It’s time for Africa)”, ovviamente. Io non so chi è il genio del male che si è inventato la canzone di Shakira dei mondiali in Sudafrica..fatto sta che da quando Albertino e la Pasionaria vi ci sono imbattutti è stato amore a primo ascolto e non solo: da quel momento il ballo di gruppo è entrato di prepotenza nella nostre vite. Le mani giunte prima a destra e poi a sinistra e via: in macchina, a scuola, durante i cartoni, alle feste.. questo benedetto waka waka è onnipresente.
No, non è il titolo di un documentario che ha per protagoniste le uova fresche, della serie dal “guscio al pulcino: una magica avventura”. No. Non è neanche un omaggio al simbolo principe della Pasqua appena passata. Il fatto è che a lavoro capiti di parlare, oltre che di questioni lavorative appunto, anche delle nostre passioni e e dei nostri hobby … e neanche a farlo apposta tempo fa ho scoperto che un collega ha la passione del giardinaggio e coltiva alberi da frutto (si favoleggia delle sue albicocche! Le aspetto con ansia).
Manca poco, pochissimo..e sono in alto mare! Praticamente quest’anno ancora non ho fatto nessun pensierino di Pasqua! E sì che l’anno scorso ero partita in anticipo (qui). Però da oggi mi metto d’impegno e comincio a far qualcosa. In genere regalo, come da tradizione millenaria della mia famiglia, pastiere fatte in casa secondo ricetta di mia nonna.
Finite le ultime fatiche con la prima sperimentazione del gruppo Compagni di Blogger, sto ancora riprendendomi dall’abbuffata di pastiera (ma troppe ce ne saranno, con tutte quelle ricette!) che, con l’occasione di un dolcetto per la colazione, ho provato queste tortine alle mele e caffè.
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