Ogni tanto ci vuole, un bel pranzo in famiglia, magari per festeggiare, che so, il nuovo lavoro del marito :)
Lavoro bello e che ci avvicina ancora di più al mondo del vino, ma questa è un’altra storia. Solo che se già prima gli influssi del sommelier si sentivano, ora avremo tutte le ragioni per esserne inondati! E ne siamo felici.
Dunque, per questa Domenica ho deciso che era tempo di rimettere mani ai fornelli e di fare qualche cosa che non fosse il solito pasto veloce/insipido/indecente delle ultime settimane.
Non avevo la minima intenzione di fare un post su questa glassa, pensando che in rete se ne trovassero già molte. Poi però, messa la foto su fb dei vari passi e della torta finale che ho fatto recentemente per mio cognato, molte persone me lo hanno chiesto e allora, perché no? Antonio Bachour è molto conosciuto ma mai abbastanza e forse proprio qui in Italia meno che nelle altre parti del mondo.
E’ passato il mio compleanno. Da ricordare? In un certo senso sì, anche se non nel senso che vorrei.
Avete presente quando avete delle aspettative, ci contate, ci sognate su e poi vengono tutte deluse? Ecco.
Io con i compleanni non vado d’accordo. In effetti l’anno scorso la festa era stata piuttosto piacevole ed evidentemente deve solo aver interrotto la serie.
La panna cotta, ovvero quel dessert che si prende il sabato sera con gli amici nel pub di turno. Solitamente servito in un bicchiere e coperto di cioccolato o confettura o, nel peggiore dei casi, servito direttamente nel contenitore di alluminio usa e getta, o almeno a me è sempre capitato così.