Il mastro gelatiere di Sapri, Enzo Crivella, orgoglio del Cilento, lo conosco fin da bambina e già ne ho raccontato. E a dire il vero si potrebbe parlare all’infinito del suo gelato. Ma non solo di quello. Perché quando ho incontrato Enzo quest’estate, mi ha detto che aveva in mente di fare degli eventi estivi per avvicinare il pubblico al lavoro del pasticciere, perché solo mostrando e raccontando si poteva far comprendere cosa fosse il lavoro artigianale.
Bene, mai come questa volta Enzo ci è riuscito, organizzando una serata speciale con Sabatino Sirica.
Che Sirica, per gli amanti della pasticceria e non solo, sia un punto di riferimento assoluto, non vi è dubbio. Ma io non posso che dire grazie ad Enzo per avermi permesso, con questa sua iniziativa, di conoscere questo eccezionale maestro.
L’ho incontrato più volte e posso garantire che lo spessore della persona si fonde con la bravura professionale. Un vero signore, Sabatino, Sirica, accorto, gentile e entusiasta del suo lavoro. Difficile trovare un entusiasmo così fra molti giovani. E’ l’alfiere della pasticceria tradizionale, quella che ama di più e che valorizza meglio il suo talento. Il re della pastiera napoletana, lo definisce Luciano Pignataro, che quella sera ha gustato un babà con il gelato.
Perché da un pasticcere ed un gelataio, cosa poteva nascere se non l’incontro tra una nuvola di babà e un velluto di gelato?
Enzo Crivella e Sabatino Sirica, sul lungomare di Sapri, in una calda serata estiva, hanno mostrato uno la preparazione in diretta di gelato alla crema e vaniglia, l’altro l’inzuppitura, sempre in diretta, del classico babà napoletano nella bagna al rum, rigorosamente calda sul fornellino, approntato per l’occasione. Se questo non vi sembra sufficiente, c’era anche una confettura di visciole di Cantiano che da allora ha alzato, e di tanto, il livello da attribuire alle visciole buone.
Difficile poter spiegare il silenzio che si è creato quando Sabatino Sirica ha immerso i babà nella bagna e quando, soprattutto, ne ha preso uno con le mani, lo ha strizzato come una spugna e quello è tornato nella sua forma perfetta. E’ scattato l’applauso. C’è bisogno di un esperto del settore che spieghi la morbidezza di quel babà? No, anche una veloce foto rubata durante la preparazione fa intravedere di che stiamo parlando.
Difficile anche poter spiegare l’impazienza del pubblico quando, tagliato a metà il babà, una pallina di gelato appena fatto è stata poggiata sopra da Enzo, completata con un bel cucchiaio di visciole. Una impazienza del tutto giustificata ma altrettanto ripagata da quel magnifico dolce che ne è venuto fuori. L’entusiasmo del pubblico era palpabile e io, ve lo confesso, sono tornata con la voglia di ripeterlo al più presto!
Sabatino Sirica mi ha raccontato della sua felicità nel fare quello che fa. Una cosa che sorprende è la generosità con cui dona i suoi consigli e ricette. Se uno dà una ricetta, dice, deve essere precisa perché se una persona riesce a farla a casa sono il primo a esserne felice.
Tanto è vero che ho la promessa in tasca di andare a vedere come fa la sua famosa crema delle tartellette con le fragoline di bosco. Ha detto che mi aspetta nel suo laboratorio per farmi vedere come la fa. A questo punto, devo solo capire quando capitare dalle parti di San Giorgio a Cremano:).
Messaggio per la Alessandra e la Antonietta: no, non è quello della figura il dolce in concorso per l’MTC di questo mese, perché so che sarebbe stato rigorosamente sbattuto fuori, data la forma non canonica. Però quello è il dolce che mi era venuto in mente, devo dirvelo; mi ci ero affezionata e ho voluto mostrarvelo.
Ed è arrivato. L’ormeggio al porto dell’mtc è stato fatto con maestria ma ha portato lo steso un carico di scombussolamento. Sì, perché il Babà fa questo effetto. Quello di fartelo prima contemplare con rispetto. Quello di farti prima immaginare quanto sarà inzuppato. Quello che ti fa venire voglia di mettere un dito sopra per vedere quanto e come affonda. Quello che poi prendi il babà in mano, non curante del vestito nuovo né tantomeno della probabile goccia di bagna che ci finirà sopra.
Uno di quei dolci a cui pensi con passione, con piacere, chiudendo gli occhi! Perché si immagina la morbidezza della pasta unita al sapore della bagna che, inevitabilmente, finisce per colare su qualche vestito..ma questo è il bello! Non riesco a immaginare un babà così poco succulento da far rimanere immacolati mani e vestiti!