Visti l’anno scorso girovagando fra i vari siti e appurato che erano la nuova follia collettiva di Napoli, ho detto a lei: la prossima volta che vengo a trovarti, mi porti a provarli? E così fu, anzi Pasqualina mi portò direttamente una bella scatola colma di quelli che potremmo chiamare “i famigerati”: i fiocchi di neve di Poppella, ovvero piccole brioche tondeggianti ripiene di una crema di ricotta, morbidi e golosi che provenivano da una piccola pasticceria del rione Sanità, Poppella appunto.
Vi ho detto che sono arrivata in finale a Le strade della mozzarella con la mia Brioche? Che sono andata a Napoli, ho visitato il Mulino Caputo, visto farine, ascoltato le spiegazioni insieme agli altri finalisti? Che sono arrivata al secondo posto pari merito con Cristiana e che sono ritornata a casa con una madia in legno del Mulino Caputo, oltre le mozzarelle di bufale e le sfogliatelle ricce..ma va be, è un dettaglio? Che alla metro di Roma i militari mi hanno fermata perché volevano sapere cosa trasportassi..e non vi dico la scena.
Secondo contest de Le Strade della Mozzarella, stavolta sui lievitati: Bufala in fermento.
Dopo il contest sulla pasta, ecco quello che ha un tema particolare: “contaminazioni”. Difficile. Non basta fare un lievitato che abbia come ingrediente la mozzarella ma bisogna giustificare la contaminazione.
Io ho “contaminato” una brioche francese, unendola a degli ingredienti tipicamente campani: la mozzarella di bufala affumicata, i fichi del Cilento e le noci di Sorrento. La brioche l’ho sfogliata, unendo in ogni di giro d sfogliatura del parmigiano grattugiato.
Un mix di dolce e salto per questa mia brioche, che presento per il contest “bufala in fermento”.
La mozzarella di bufala affumicata permette di osare in piatti dove normalmente non la si immagina, non c’è che dire.
Ingredienti
Procedimento
Dopo l’abbuffata di pan di Spagna che mi sto facendo solo a guardare la pagina degli sfidanti dell’MTC di questo mese (dove io sono il terzo giudice che ha proposto, in modo del tutto incosciente, i Pan di Spagna come argomento della sfida), ho deciso che avevo voglia di lievitati. Insomma, non potevo mica stare a guardare.
“Senti tesò, ho fatto una brioche di Conticini.. Tanto burro..ma è qualcosa di delizioso. Quei libri, cosa sono quei libri”
Telefonata ricevuta prima del mio viaggio a Parigi. E tanto entusiasmo, proprio il suo, non poteva lasciarmi indifferente, né poteva non creare strascichi.
E fu così che andai a Parigi (ve l’ho detto che sono andata a Parigi? ehmm, sì? Ho rotto abbastanza? ok, per chi volesse risentire i racconti, qui e qui)
E ritorna l’mtc, dopo la consueta pausa di fine anno e dopo un mese di Dicembre passato a far la rassegna, con soddisfazione, emozione e orgoglio, dei successi della vendita del libro E’ L’ORA DEL paTE (vi ricordo qui tutte le notizie in attesa della prossima ristampa!)
Da queste parti siamo totalmente immersi nella non piacevole atmosfera di un trasloco. Quando vedo un pacco aperto e ancora da riempire comincio ad avere strane reazioni, e siamo solo all’inizio. Avevo timore di non riuscire a fare un bel niente per questo mtc ma mi son presa un pochino di tempo per pensare e preparare gli ingredienti e poi, inconsiderazione del fatto che si trattava dello spezzatino delle due sorelle sprint, lasciar fare tutto alla lunga cottura.
Parlavo con Rossana di alcune brioche viste su un sito dell’est. Onestamente non saprei dire che quale paese fossero. So solo che avevo visto la formatura di queste brioche e che mi sembrava carina. Così, non avendo tempo per traduzioni e ricerche, ho chiesto a lei, che quanto a cultura gastronomica ha inquietanti rassomiglianze con un’enciclopedia.