L’avevo detto che ero solo la prima ricetta, quella degli gnocchi di castagne ripieni di zucca, che finiva all’MTC di questo mese. Fatevene una ragione. Esattamente come continuano a ripetere tutti, le castagne sono buonissime e quindi scatenano la fantasia e la voglia di fare. Vi tocca.
Parlavo con Rossana di alcune brioche viste su un sito dell’est. Onestamente non saprei dire che quale paese fossero. So solo che avevo visto la formatura di queste brioche e che mi sembrava carina. Così, non avendo tempo per traduzioni e ricerche, ho chiesto a lei, che quanto a cultura gastronomica ha inquietanti rassomiglianze con un’enciclopedia.
I formaggi buoni mi restano nel cuore. Una questione affettiva proprio! L’anno scorso, con lo Sbrinz e il Gruyer, arrivatemi per il concorso Swiss Cheese Parade, avevo cominciato una liason intensa, ufficializzata con la pasta reale di mia nonna e finita, ahimè, con le ultime briciole di formaggio rimaste. Quest’anno allora, ho voluto approfondire la conoscenza tramite il nuovo concorso, perché si sa che certe storie hanno sempre un seguito!!
Dov’ero ve lo dico fra un po’ di tempo. Con chi, lo saprete nella stessa occasione. A far cosa, ne parleremo sicuramente in maniera molto approfondita e questa è una minaccia!
E dopo questa aura di mistero e curiosità instillata in maniera subdola nella vostra testa (e non dite di no, che non accetto niente di meno che folle curiosità da trattenere per un mesetto o poco più), parliamo di quello di cui vi posso raccontare, ovvero dei dolcetti preparati per quella occasione: dolcetti di frolla ripieni di confettura, con la frolla di nientepopodimenoche Iginio Massari.
Storie di normale amministrazione per le mamme. Hai sempre qualcosa da fare dentro casa: vai da una camera all’altra, da una camera alla cucina, stiri, (che dalle mie parti è gettonatissimo), e sistema la cameretta che è un caos (anche se dopo è solo un po’ meno caos), e metti su due cose per la cena, e rispondi al telefono che squilla mentre hai tutte e due le mani occupate e scappa la pipì ad entrambi i figli e pure al gatto, etc etc.
Prima che finisca il periodo dei piselli freschi, ho deciso di godermeli il più possibile. Stava diventando un incubo: ho provato per 3 settimane di seguito a comprare i piselli freschi, memore del loro sapore, del loro colore e del divertimento provato lo scorso anno nello sbucciarli (il rumore che si produce è inconfondibile)..ma nulla. O non c’erano o erano appena terminati. Stava diventando una barzelletta ma mentre la fruttivendola rideva mezza divertita e mezza imbarazzata, io passavo da uno stato di delusione a uno di rassegnazione: l’amaro destino mi impediva di trovare i piselli freschi.
Una sorella che si specializza in ortopedia non capita tutti i giorni. Specie se è la sorellina più piccola, nonché zia d’America e portatrice sanissima di belle gambe. Oggi è stata una giornata in cui mi sono sentita davvero orgogliosa: ho visto una giovane donna bella, molto bella ma soprattutto brava e preparata.
Prima che se ne vadano, tocca prenderle al volo. Lo so che sto diventando un po’ noiosa ma le fragole buone, quelle che hanno un sapore tale da dire “oh, una fragola!” e non “toh, una cosa rossa che sa di un gusto indefinito”….be, quelle non durano parecchio.
Puoi cucinare le cose più buone, genuine, salutari ma per tua madre cucinerai sempre cose inadatte ai suoi nipoti (che siano figli tuoi è, in ogni caso, secondario).
Per la mia poi, il mio stile di cucina non va mai bene. La telefonata serale ha un unico argomento finale, argomento che ha un nome del genere: “che hai fatto mangiare a quelle povere creature?”.
…e non dite che non ve l’ho detto. Il binomio panna-fragola è collaudatissimo, si sa. Mi piacciono le fragole..per il loro colore, la loro forma, la dolcezza mista all’acidulo, il fatto (assolutamente straordinario per una che odia sbucciare qualsiasi cosa) che non hanno la buccia. Perché hanno pochissime calorie, diciamolo. Certo, se uno ci aggiunge la panna fresca e lo zucchero le calorie salgono. Ma sono di memoria corta e questo particolare, quando si tratta di fragole e panna, tendo a scordarlo.