Ogni tanto ci vuole, un bel pranzo in famiglia, magari per festeggiare, che so, il nuovo lavoro del marito :)
Lavoro bello e che ci avvicina ancora di più al mondo del vino, ma questa è un’altra storia. Solo che se già prima gli influssi del sommelier si sentivano, ora avremo tutte le ragioni per esserne inondati! E ne siamo felici.
Dunque, per questa Domenica ho deciso che era tempo di rimettere mani ai fornelli e di fare qualche cosa che non fosse il solito pasto veloce/insipido/indecente delle ultime settimane.
Capita anche a voi, dopo aver lavorato duramente tutta la settimana, dopo aver trattenuto il fiato per cinque giorni, di arrivare al weekend e di volersi rilassare facendo almeno una cosa bella in cucina? Sì, lo so, capita anche a me.
La cosa un po’ drammatica è che ormai il sabato e la domenica sono destinati a fare quello che in casa non si fa durante la settimana (questa storia che uno deve andare a lavorare togliendo tempo alla cucina, deve finire). Però il dolce lo faccio lo stesso. Specie se è semplice. Specie se è alla nocciola. Specie se è di Michalak.
Vostro onore, signore della giuria, ho diritto ad una difesa e scelgo di difendermi da sola, come dilettante barra amatoriale della pasticceria, questa nobile arte.
Sì, signori della giuria. La verità è che noi l’amiamo e chi ama compie spesso azioni di getto ma senza cattive intenzioni, non potrete non convenirne.
Il tempo corre velocemente e devo sbrigarmi, perché almeno un’altra ricetta, per questo mtc firmato da Dani e Juri, voglio provare a lasciarla. Nella mia testa c’era anche la terza ma niente, sono riuscita solo con la seconda.
Questo mese, l’mtc è tutto sui biscotti (“santi subito” gli organizzatori tutti) e come si fa a resistere? Non si può, infatti. Ripeto, il post di Dani e Juri è assolutamente ricco e ben fatto, quindi possiamo tutti attingere a piene mani dai loro studi!
Prima che sia troppo tardi. Prima che inorridiate al solo pensiero. Prima che le temperature diano il via al fiorire di dolci freschi, con fragole, panna, creme, cose primaverili et similia.
Dovevo postarle.
E’ scoppiata l’estate. Non so se in anticipo o in ritardo. Sta di fatto che due settimane fa c’era un fresco inimmaginabile, qui a Roma, in pieno maggio. E oggi La Pasionaria ha appassionatamente (nomen omen) sguazzato nell’acqua della nuova piscina gonfiabile. Immaginavo che sarebbe passato un bel po’ di tempo prima di inaugurarla, invece lei, proprio oggi, ci ha tenuto a mostrarmi, in ricordo dei bei vecchi tempi estivi, il “tuffo a bomba, mamma, il tuffo a bomba”, con tanto di spruzzata sulla maglia. E che dire del “ ti faccio ciao con la mano, mentre vado giù”? Roba estiva che di più non si può!
Vi ho già detto che ho cambiato casa? Sì? Sì.
Vi ho già detto che ora ho un giardino? Ah, l’ho detto? Ah, le ultime foto con tema bucolico ve lo avevano fatto intendere?
Ok, posso quindi passare all’argomento successivo: la vita con un giardiniere.
Cannoli siciliani. Basta o no, solo il nome, a evocare mugolii di soddisfazione, occhi sognanti, e sguardo perso? Troppo poco? Forse sì.
Che poi le discussioni sono infinite: ma ci va o no la cioccolata? E l’arancia candita? E la zuccata? Vuoi dirmi che non metti il Cedro?
Michalak e un libro che leggo e rileggo dal Natale scorso, Le Chocolat qui me fait craquer. Ho fatto diverse cose del beneamato Cristophe (ci parlo, sì) ma nessuna tratta da questo libro. Ecco, dovevo rimediare. Poco importasse che stavo cominciando a tirare fuori decorazioni natalizie varie. Fra una pallina e latra un dolce al cioccolato si poteva pure fare!
Strano trovare una vecchia scatola con vecchie foto. Le osservi e sembra di star lì a guardare una dimensione parallela, di essere catapultati per un attimo in altri tempi. Tempo fa ho trovato a casa dei miei nonni paterni delle foto. Sono molto antiche e hanno tutto il fascino della foto fatta e creata come un quadro, con delle pose studiate, con gli sguardi penetranti e la scenografia dipinta. Non so chi siano queste persone e mi rammarico di non poterlo ormai chiedere più alla fonte. Forse parenti o amici..o bisnonni, chissà.