C’è sempre una prima volta, per tutto..e lasciate che vi racconto le varie prime volte di qualche sera fa.
Sono stata per la prima volta ad una degustazione del Gambero Rosso, alla città del gusto! La mia degna compagna di degustazione era Agnese di Amaranto e Melograno e, per la prima volta, sono uscita insieme a lei, che oltre a essere bravissima blogger e splendida fotografa, è anche compagna di eccezione! Il tema della serata era Vive l’Italie Forza Francia, ovvero due strade gemelle, che si incontrano, si dividono, si riprendono ma hanno percorsi paralleli.
Nell’ultimo post vi avevo raccontato del primo giorno delle mie vacanze lampo…ora mi manca di raccontarvi la seconda parte. Dove siamo andati? Ad Ascoli Piceno, la città del travertino, delle 100 Torri, dei ponti, delle Chiese dalle pareti di pietra senza finestre… la bellezza di Piazza Del Popolo è indiscutibile. Questo cuore della città, di un travertino d’un grigio caldo,
Mucche che pascolano vicino alle note rovine romane, una popolana che porta la legna sulle spalle, niente elettricità ma solo la luce delle candele…
No, non sono finita in uno scorcio spazio-temporale di roma antica e nemmeno voi se è per questo. E’ che mi piace andar per mercatini natalizi e girovagare fra bancarelle e paesini, anche se magari non mi compro nulla..ma starei ore a guardare capanne e vetrine natalizie. Cosa c’entra con queste immagini? C’entra, perchè quella non è Roma antica ma il presepe che potete (ancora) trovare nella Cattedrale di San Pietro a Frascati, gioiello dei Castelli romani, dove vado spesso perchè ho la fortuna di abitare non troppo lontano da lì. E’ sempre bello guardare un presepe, e in Italia se ne trovano di tutte le epoche: antico, medievale, rinascimentale, settecentesco.. nei secoli ogni periodo storico ha adattato il presepe e i suoi personaggi al proprio tempo, trasportando la Sacra Famiglia nei propri modi di vivere, nella propria realtà e modi di essere. In questo viaggio attraverso i secoli una cosa rimaneva sempra la stessa: la nascita di Gesù Bambino, il suo essere indifeso ma anche il suo essere luce di speranza. Devo ammettere però che un presepe ambientato nella Roma antica ancora non mi era mai capitato e vale davvero la pena andare a visitarlo. Ne sono rimasta incantata anche perchè è stata una sorpresa! A Frascati c’è (fino al 7 Gennaio) un mercatino natalizio. Impossibile per me resistere quindi, complici qualche ora di tempo libero, siamo andati a visitarlo e mentre guardavano le casette di legno piene di strenne, lo speaker dell’amministrazione ci ha invitato ad andare a visitare il presepe nella Cattedrale…e questo è quello che abbiamo trovato.
E nel mercatino potrete trovare tante cose per riempire le calze della Befana (che credo arriverà di persona insieme a Babbo Natale…parola di speaker!) o tanti oggettini meravigliosamente inutili (Dio solo sa perchè non sono tornata carica di tovaglie che non si stirano e non si macchiano, sciarpe con chiusure gioiello, bouquet di fiori finti, oggetti in legno di tutte le forme e dimensioni, cappelli da elfo e dolciumi di tutti i tipi).
E poi finita l’esplorazione del mercatino, può cominciare quella di Frascati che ogni volta svela piccoli angoli sorprendenti….romani (e non) se siete nei paraggi perchè non approfittate????
Avete presente i discorsi fra chi è andato in ferie all’estero e racconta di viaggi avventurosi, costosi, emozionanti , etc. etc e chi risponde sconsolato “eh..io sono andato solo al mio paese d’origine”, avendo un’espressione che è un misto d’invidia e vergogna? Ecco…io faccio parte delle persone che vanno, rigorosamente ogni anno, nel paese (o meglio, nei paesi, nel mio caso) d’origine. La differenza è che ho sempre un’espressione sognante e l’entusiasmo di rivedere certi posti. Perchè? Beh, di Sapri vi ho parlato fino alla sfinimento quindi vi risparmio. L’altra zona (quella di origine di parte di mammà) è una cosuccia da nulla, una zona che proprio non si distingue: la valle d’Itria. Abbiate pazienza, ma se uno va in piscina vicino alla casa in campagna della nonna e la villa del vicino confinante è quella di sopra, mi spiegate come si fa a rimanere indifferenti? L’Italia è meravigliosa tutta e questa è una certezza ma, consentitemelo, certe zone sono al di fuori di ogni catalogazione. Dove le trovate case così?
E fosse solo quello! Quando vado in Puglia conto di:
Non sarà proprio come visitare una città straniera ma sinceramente non mi lamento (se non fosse per la totale mancanza di copertura che ci impedisce di usare cellulari e usufruire di internet…noi siamo in mezzo al triangolo delle Bermuda della rete mobile..vi prego fate qualcosa!). Nel quadrilatero fra Ostuni, Martina Franca, Cisternino e Ceglie Messapica si rischia di perdersi fra le bellezze del territorio, l’arte, la storia e (manco a dirlo) la gastronomia tanto che, prima di prenotare una vacanza da quelle parti, bisogna essere sicuri di avere un ottimo motivo per tornare a casa! Quest’anno siamo andati alla Sagra delle Orecchiette di Caranna (contrada di Cisternino) (non ci ero mai stata prima, forse perchè, avendo una nonna pugliese, mangio orecchiette tutte le domeniche da quando sono nata.. :) ), Albertino è riandato allo Zoo Safari di Fasano, portandosi dietro un cobra di gomma, un cappello con tutti gli animali e il racconto delle dita messe nel naso di una giraffa/ cammello (non ho capito quale dei due), La Pasionaria ha mangiato tutto quello che poteva mangiare e anche di più (vedi foto post precdente), dedicandosi con passione a cercare di capire se preferisse il pane di patate (la peddica, in dialetto), il pane di Matera, la focaccia pugliese, i nodini di martina Franca e..non ultimo…le orecchiette che..tadannnnn…quest’anno ho imparato a fare! Ho preso la storica decisione: non si poteva perdere una tradizione così, quindi mi sono messa vicina a mia nonna e , con metodo, ho cercato di applicare il movimento che, in teoria, era perfettamente chiaro nella mia mente! In teoria, certo. Ho fatto un intero vassoio, mentre mia nonna ne ha fatti 4, e la forma delle mie orecchiette era un pò…naif…ma sono orgogliosissima (se non fosse che mia madre ridacchiava del loro aspetto..anche se poi se l’è mangiate eccome).
Consigli se passate da quelle parti?
Non vi perdete gli agriturismi e le masserie in genere (l’Agriturismo Grotta di Figazzano lo garantisco!…e questa pure, anche solo per una visita ) e, se tenete al vostro palato, non mi perderei il Biscotto Cegliese, i Dolcetti Mandorle e Fichi (non ve lo posso dire cosa sono) e gli Spumoni (il famoso gelato… ve ne parlerò meglio!), il tutto al Caffè centrale di Ceglie a Corso Garibaldi 22. Poi, se passate dalle parti di Pascarosa, mia nonna e suoi parenti hanno sempre scorta di prugne “cuore di donna” (si chiamno così…non è bellissimo???), fichi, mele cotogne, mandorle… ve ne offro un pò, volete?
P.S.: da bravi rabdomanti internettiani, abbiamo trovato vicino casa un punto in cui compariva una tacca..a volte anche due! Vi mostro il mio internet point personale!
Pochi giorni ho finalmente potuto godere del regalo che mi sorella mi ha fatto per il compleanno (sì lo so che il mio compleanno è stato a Marzo..ma prima non ho potuto): una giornata rilassante in una SPA, potendo scegliere fra diverse strutture. Io ho scelto il castello che vedete nella foto…medievale, affascinante, magico e lontano dal caos! Dov’ero? Al castello di Nerola (Rm). Che meraviglia potersi immergere in altre epoche, situazione, tempi e luoghi! In effetti, mentre ero in piscina e giravo fra i giardini pensili mi dava fastidio tutto ciò che potesse riportarmi all’epoca contemporanea (rombo di una moto in lontananza, squilli di cellulari, etc..). Tutta Italia è ricca di posti così.
Vicino Roma ci sono castelli davvero unici e io ne sono sempre attrata! Sarà che la loro bellezza, imponenza e valore artistico mi fanno sentire per un pò una principessa: facile immaginarsi vestita con tuniche colorate mentre si vaga per quelle sale e per quei giardini. In posti così, adoro rinnovare un rito per me carissimo: quello del the. Prendere il the mi è sempre piaciuto, per il profumo, per il colore, per la sensazione che si ha bevendo quel liquido ambrato..e poi io ci abbino sempre dei dolci buoni. E’ un pò ritrovarsi e coccolarsi, dedicarsi dei minuti di pace. Spesso mi piace invitare amici e parenti per il the, perchè è anche un rito che mi piace condividere! Quando ero in quel castello, ho preso un the e l’ho sorseggiato sotto un albero che si trovava in un giardino segreto, a guardare il panorama e i fiori. Sarebbe stato tutto perfetto se avessi potuto avere il mio dolce da the preferito: la 5 frolle. Ma quello è difficile da trovare..anche in un castello! Allora l’ho rifatto, in versione estiva e l’ho preparato immaginando come sarebbe stato poterlo mangiare nel castello di Nerola! Non si può certo avere tutto..ma sognare è lecito, no???
Ho preparato una versione estiva delle 5 frolle, con lemon curd, marmellata di fragole e fragole fresche. Stavolta ho evitato lo streusel e ho lasciato curd e fragole in bella vista. Vi posso garantire che si viene trasportati in un castello nel giro del primo assaggio :). L’inventore della 5 frolle, Gianluca Fusto…ha tutta la mia ammirazione e riconoscenza!!!!
RICETTA: LE 5 FROLLE CON LEMON CURD, MARMELLATA DI FRAGOLE E FRAGOLE FRESCHE
Ingredienti
Per la frolla:
Per il ripieno
Procedimento
giorno 1 : preparazione frolla
giorno 2: formatura,congelamento e cottura dei dischi di frolla
giorno 3 : montaggio e consumo crostata
Per la preparazione della frolla:
Portate il burro a 25°, impastate quindi in planetaria il burro, lo zucchero a velo e il tuorlo precedentemente setacciato.
Setacciate insieme la farina, la fecola e la cannella. Aggiungere i restanti ingredienti al burro e lavorare sino a ottenere un impasto omogeneo.
Ho riposto la frolla in frigo per 1 giorno, diviso in 4 parti la palla. Ho disteso un pezzo di frolla su un foglio di carta da forno e aiutandomi con un’altro foglio messo sopra, ho disteso con il matterello, poi coppato con forma circolare di diametro 16 cm (secondo me si puo’ tirare fino a 20 e così ho fatto). Ho messo da parte gli esuberi che ho riutilizzato per creare il quinto disco. Ho sovrapposto i 5 dischi intervallati da carta forno e posto in freezer fino a completo indurimento.
Ho cotto a 150° forno preriscaldato e a fessura, due dischi per volta per 20 minuti ca.
Ho disteso i dischi di frolla sul tavolo e ho cominciato a formare gli starti alternando la marmellata di fragole col curd di limone
Ho completato l’ultimo strato con lemon curd e fragole fresche.
Questa ricetta mi sembra adattissima per Tuki e il suo bellissimo contest e quindi gliela invio con piacere!
“Questo è davvero un posto magico”.
Così mi spiegava Eugenio Cioffi, parlando del suo agriturismo, della sua azienda, del suo ficheto. E lo diceva con orgoglio e con affetto, con la convinzione di chi ha rinunciato un posto in Germania da ricercatore per dedicarsi, insieme alla sua famiglia, a riportare un luogo (la terra di suo padre) e un prodotto al loro giusto riconoscimento. Più conosco il Cilento e più lo amo, forse anche grazie a chi, con preparazione e impegno, sta portando avanti progetti belli per la propria terra. Ho conosciuto Eugenio grazie ad Enzo Crivella (guardate cosa racconta di lui Luciano Pignataro) che me ne ha parlato dicendo “quello è un genio”. Di Enzo mi fido, perchè è un amico, è uno che ama profondamente il suo lavoro e ha una passione verace per i prodotti del Cilento…infatti ho passato, durante le vacanze pasquali a Sapri, un bellissimo pomeriggio. La mia visita all’agriturismo Muriké nasce dalla voglia di conoscere meglio un prodotto tipico della mia zona di origine: il fico bianco del Cilento. Ho mangiato molte volte alla Chocolathera, un gelato eccezionale e dei dessert raffinati, fatti con questo frutto e volevo saperne un pò di più. E allora concedetemi di fare un pò di pubblicità progresso, spontanea e sentita :)!
E non è che debba impegnarmi molto per fare pubblicità: le poche foto, fatte al volo (e mentre Mimì e Cocò si lamentavano come al solito..ma lasciamo perdere) mostrano da sole che cosa si trova incastonato fra le montagne di Morigerati e Sicilì, attraversato dal fiume Bussento. Eugenio non riesce a staccarsi da questo posto e dalle sue marmellate e ci credo. “Sue” perchè le fa proprio lui, con cura (addirittura eliminando la buccia) e competenza! Il fico bianco del Cilento essiccato gode della Denominazione di origine protetta, la polpa è pastosa, di colore giallo ambrato ed è molto dolce, con semi piccolissimi (quindi adattissimo ai dessert, per mia grande gioia!). L’agriturismo Murikè è in piena fase di sviluppo e da giugno sarà pronto..e vi assicuro che tornerò per andare a provare queste famose marmellate (bisognerà aspettare l’estate, ahimè!). Ci sarà la possibilità di visitare direttamente l’opificio e di degustare lì le marmellate ed i vari prodotti: dal produttore al consumatore insomma!
E che il posto sia magico, lo dimostra anche un bellissimo “padrone naturale” che vi accoglierà nell’area dell’agriturismo: ditemi voi se questo ulivo millenario non è splendido!
Per un pò di storia e di notizia sul fico, sulle sue caratteristiche e sul luogo di origine, potete andare a leggere qui, per esempio! Ma senza dubbio la cosa migliore sarebbe venire a vedere dal vivo e farsi un giro in questa zona..anche solo per venirsi a prendere un pò di questa magia!
Il rosso è un bellissimo colore. Rosso come l’amore, come una rosa, come una mela, come un cuore che batte. Rosso che sa di passione e di vita..e profuma di allegria e intensità. Rosso come una fragola che, con la sua bellezza, ci colpisce ogni volta che arriva la primavera. Rosso, come Qualcosa di rosso, un blog che, mio malgrado, ho scoperto da poco e che ha lanciato un’iniziativa che mi ha fatto molto pensare. Il 12 giugno si vota per esprimere il proprio parere su un tema difficile: il nucleare. Istintivamente mi attrae e mi fa paura. Mi attrae come ingegnere, come amante della scienza e delle scoperte, come capacità dell’uomo di riuscire a capire i meccanismi di una natura così straordinaria ma sconosciuta. Mi fa paura. Perchè io Chernobyl me la ricordo. Perchè ora vedo quello che succede in Giappone. Il nucleare è un tema che, per forza di cose crea un dibattito: anche nella mia famiglia ci dividiamo fra sostenitori e non. Ognuno con le sue ragioni. Come spesso accade, non c’è mai una verità assoluta ma solo dei ragionamenti. Io posso esprimere i miei, fallaci, incompleti ma miei. Voterò sì al referendum perchè non la voglio una centrale nucleare e per diversi motivi.
Una classe politica ha, fra i suoi compiti, quello di cercare di risolvere i problemi di un paese. Per fare questo bisogna partire dall’analisi dei problemi stessi, dalla completa conoscenza del territorio e della struttura sociale e civile di un paese. Bisogna essere consapevoli dei propri limiti, per poi in futuro superarli. La nostra classe politica ne è cosciente? L’Italia è uno dei paesi a più alto rischio sismico del mondo. Anche se non fosse così, siamo in grado di gestire una crisi nucleare? Non siamo riusciti a risolvere i problemi dei rifuti e della differenziazione, che dovrebbe essere, sulla carta, un’emergenza più semplice del nucleare! Non siamo riusciti a gestire i problemi di una città colpita da un terremoto, di grado inferiore a quello di Fukushima: l’Aquila è lì, che giace distrutta. Siamo in grado di smaltire rifiuti nucleari, impedendono che le mafie organizzate si approprino di questo traffico? Francamente non lo so. La parte favorevole dice che abbiamo il nucleare in Francia. Se vogliono convincermi che avere delle radiazioni a 3000 km di distanza è la stessa cosa che averne a 100…no, direi che possono dire altro. Paragonare la struttura francese a quella italiana è un’assurdità. Mi chiedo e vi chiedo, se il disastro giapponese fosse successo a noi, come l’avremmo affrontato?? Saremmo stati pronti nello stesso modo? Ho molte domande e pochissime risposte e spero di fare il meglio il giorno del referendum.
Ho deciso di unire una cosa al no contest:il 12 giugno mi vestirò di rosso e bianco, l’idea mi è venuta guardando il banner del no-contest, tanto per ricordare che tutti insieme le cose possono cambiare. E’ solo un segno ma potrò mostrarlo dovunque sarò! Se vi va, perchè non vi unite a me?
Potete prelevare questo piccolo banner e scrivere “il 12 giugno in bianco e rosso”. Tutto qui.
La ricetta di oggi è semplicissima, spero adatta al no-contest: è rossa e bianca, veloce e gustosa.
RICETTA: INSALATA DI FRAGOLE MOZZARELLE E CETRIOLI
Ingredienti
Procedimento
Tagliare tutto a dadini, condire e mescolare. Si impiega più tempo a togliere i piccioli che a fare l’insalata..ma è buonissima.
mi sembra una bella ricetta da ricordare e, come sempre, la invio ad Ornella