Frappe (o chiacchiere, lattughe, crostoli, cenci, etc etc) dicevamo. Quelle di Biasetto che tanto mi hanno colpito, sono qui. Mi piace tanto, questo dolce. E , sapendo che esistono tante versioni di servirle, dipendenti dalla regione d’Italia ma anche dalle tradizioni di famiglia, ho pensato di chiedere ai miei amici su fb come le condissero. Ne è venuto fuori una girandola di sapori che ho pensato di condividere con voi, perché ogni frappa ha il suo carattere, la sua indole, il suo modo di essere.
La tartelletta non è per tutti. E’ la verità.
Di tartellette, variamente farcite, potrei fare scorta. E’ quel tipo di dolce consolatorio di cui non posso fare a meno e per questo motivo mi trattengo dal prepararne quanti tipi vorrei, capitemi.
E’ il concetto espresso da questo tipo di dolce, che mi fa impazzire: il segreto. Il fatto di nascondere, di celare qualcosa che però intravedi e che intuisci possa essere gustoso. Per questo dico che non è per tutti. C’è chi vuole un dolce che si veda subito, che si capisca, che si esponga prima di essere morso. C’è chi apprezza un dolce che è un rischio perché devi assaggiarlo per capire com’è.
Siamo al 21 Febbraio e nel mio giardino sembra primavera. Non ricordo un febbraio così. Io, che solitamente in questa stagione giro per casa ricoperta da due o tre strati fra pile, maglioni e vestaglia, stamattina ero in giardino, con il sole in faccia e gemme dei fiori sulgi alberi. Senza andare a tentare di capire se tutto ciò sia un bene o un male, ho solo avuto voglia di sedermi lì e mangiare una cosa che si adattasse a questa primavera in anticipo. Ed ecco lì la seconda ricetta che avevo in mente per l’MTC di Eleonora e Michael, che come base aveva il miele.
Ho scoperto i dolci del medio oriente e della Persia grazie ad una cara amica e ancora ringrazio la mia buona stella per questa fortuna. Grazie a Rossana mi si è aperto un mondo incredibile. Poi devo dirlo, ho studiato i libri di Ottolenghi, provato vari dolci (ma’amul e NAAH NOKHODCHI), parlato con persone del luogo: insomma, il danno è fatto. Metteteci anche che sono follemente dell’acqua di rose e il quadro è completo. Quando mi capita di usare l’acqua di rose in un dolce, so già che mi sarà difficile staccarmene (e infatti non riesco).
Avevo in testa questa combinazione da non so quanto. E volevo proprio farci una torta di stampo moderno. Ma, come sempre succede, non ero mai riuscita a realizzarla, per molli motivi, probabilmente tutti non importanti.
Poi sono arrivati loro, Eleonora e Michael, che hanno vinto l’ultimo MTC e che hanno proposto una sfida basata su un solo ingrediente: il miele. Solo un’altra volta era successo, con la castagna e mi ero divertita moltissimo. Anche se affronto questa sfida con un sentimento particolare perché amo molto il miele e mi ispira sempre una sensazione di intimità e calore. Sarà che uno dei miei confort food preferiti, quando fuori si scatena il freddo, è e sempre sarà il latte con il miele. Ma a parte questo amore dichiarato per il miele, io volevo proprio farla, questa torta e il caso (il caso?) vuole che sia capitata questa sfida.
Pistaaaa! Fatemi largo!!!
Ecco, in questo periodo non riesco a far più nulla, specie col blog (lo so, bastonatemi, la cucina è nei ritagli di tempo) specie partecipare a contest!
Ma questo non potevo perderlo! Lo fa lei, la donna nata col tacco, la bomba sexy sicula, di fronte alla quale si può solo tacere e ascoltare il fiume dei suoi racconti (perché se c’è un racconto, con Stefania, è fiume..ed è un fiume di lacrime, perché si piange dal troppo ridere: la simpatia fatta persona, quella donna là).
Dunque, venuta a sapere in zona Cesarini del suo contest con le mandorle e rigorosamente gluten free, ho preparato questo dessert veloce e facile (sì è facile, fidatevi!). Con un fondo di lime e basilico, base di mandorle e glace di latte di mandorle /un po’ gelato, un po’ sorbetto, ispirato dalla buon anima di Felder), partecipo al contest di Stefania Per un pugno di mandorle!
Ingredienti
Procedimento
Sapri, ultimo paese della Campania e perla del Cilento, è un paese affacciato sullo splendido golfo di Policastro. Ne ho parlato tante volte, lo so benissimo. Ma al cuore non si comanda e quando si tratta di Sapri non ne ho mai abbastanza.
Dov’ero ve lo dico fra un po’ di tempo. Con chi, lo saprete nella stessa occasione. A far cosa, ne parleremo sicuramente in maniera molto approfondita e questa è una minaccia!
E dopo questa aura di mistero e curiosità instillata in maniera subdola nella vostra testa (e non dite di no, che non accetto niente di meno che folle curiosità da trattenere per un mesetto o poco più), parliamo di quello di cui vi posso raccontare, ovvero dei dolcetti preparati per quella occasione: dolcetti di frolla ripieni di confettura, con la frolla di nientepopodimenoche Iginio Massari.
Ancora una volta Caris mi ha aperto le porte del suo blog per permettermi di partecipare staffetta natalizia di Compagni di Blogger e gliene sono grata. La nostra Tina e Caris prima di me hanno ben spiegato l’iniziativa e, visto che le le mie ricette richiederanno una lunga lettura, mi limitero’ semplicemente a presentarvele. Per questa staffetta ho scelto di presentare la frutta accompagnandola ai formaggi in maniera non del tutto tradizionale, incorporando in ogni preparazione, sia la frutta fresca che quella secca.
Grazie anche a Luciano Pignataro che ha consigliato per l’abbinamento del vino:
“Su questo piatto molto moderno di concezione non è facile scegliere l’abbinamento, dipende in quale direzione vogliamo andare. Forse il Fumin di Anselmet, piccola e solida cantinta valdostana, può essere la giusta soluzione.”
A volte i figli ti fanno richieste difficili da esaudire. La Pasionaria poi, ha un’arte a parte nel chiedere le cose nella maniera più “particolare” e guai a farle notare che forse non si è espressa nel modo più appropriato.
L’altra sera siamo andate a dormire. Non è cosa banale, specialmente a 4 anni! Ogni mamma sa che la sera esiste il cosiddetto “rito della nanna”, che può andare da denti-pigiama-canzoncina- nanna, nel migliore dei casi, a denti- pigiama-favoletta-strilli vari-canzoncina-“mamma perché mio fratello può stare in piedi e io no”- acqua-nanna (ma siate ottimisti..il peggiore dei casi non lo resta mai per troppo a lungo: c’è sempre qualcosa che lo supera in peggio).