Ogni tanto ci vuole, un bel pranzo in famiglia, magari per festeggiare, che so, il nuovo lavoro del marito :)
Lavoro bello e che ci avvicina ancora di più al mondo del vino, ma questa è un’altra storia. Solo che se già prima gli influssi del sommelier si sentivano, ora avremo tutte le ragioni per esserne inondati! E ne siamo felici.
Dunque, per questa Domenica ho deciso che era tempo di rimettere mani ai fornelli e di fare qualche cosa che non fosse il solito pasto veloce/insipido/indecente delle ultime settimane.
La prima torta fatta al mio compleanno e quella glassa green di Antonio Bachour, ve l’ho già mostrata.
Potevo non mostrarvi la seconda torta, quella per cui ho addirittura usato lo stampo con cui i campioni del mondo hanno vinto? Sembra facile usare questi stampi e invece Dio solo sa la fatica per essere precisi..e ancora devo lavorarci un bel po’!
Comunque, a parte la forma, questo vortice di cioccolato e lampone mi è piaciuto molto!
La mousse al cioccolato al latte è la stessa che avevo usato qui! La mousse al lampone invece l’ho preparata seguendo la ricetta della mousse alla fragola di Leonardo Di Carlo dal libro Tradizione in Evoluzione (detto amichevolmente , fra i membri del fan club, La Bibbia).
Buona da morire. Le indicazioni parlano di una mousse delicata alla frutta, in cui le fragole possono essere sostituite da mela, pera, albicocca, etc.. Io, che amo i lamponi, ho usato quelli! Ha una consistenza ottima per questo tipo di dolci ma va benissimo anche in un bicchierino, per esempio, decorata con cubetti di frutta fresca. Immaginate un buffet con bicchierini di questo tipo e la gioia dei vostri ospiti incorporata!
Ecco qui, allora, la mousse al lampone!
Ingredienti
Procedimento
Le feste sono lì per terminare, siamo reduci (ditemi che è un siamo e che vale anche per voi) di mangiate epocali e di pomeriggi passati con i parenti davanti a qualcosa di più di un ben di Dio. Ma manca la Befana e, diciamolo con franchezza, l’ultima domenica prima di cominciare la famosissima dieta di Lunedì-prossimo.
Alla faccia della crostata campagnola. Gianluca Fusto ha scelto questo nome per una crostata con tanti sapori del sud e dell’estate: pasta di mandorle, mandorle, pistacchi, albicocche, limoni.
Ok, le albicocche non sono proprio di stagione e non ho potuto eseguirne la composta ma ho optato per una confettura di albicocche metodo Ferber e via. Mi sembra che la sostituzione sia stata degna.
E’ scoppiata l’estate. Non so se in anticipo o in ritardo. Sta di fatto che due settimane fa c’era un fresco inimmaginabile, qui a Roma, in pieno maggio. E oggi La Pasionaria ha appassionatamente (nomen omen) sguazzato nell’acqua della nuova piscina gonfiabile. Immaginavo che sarebbe passato un bel po’ di tempo prima di inaugurarla, invece lei, proprio oggi, ci ha tenuto a mostrarmi, in ricordo dei bei vecchi tempi estivi, il “tuffo a bomba, mamma, il tuffo a bomba”, con tanto di spruzzata sulla maglia. E che dire del “ ti faccio ciao con la mano, mentre vado giù”? Roba estiva che di più non si può!
A scanso di equivoci: quel paio di gambe che spuntano dalla foto non sono le mie (ahimè!). La torta che spunta dalla foto, quella sì che è la mia. Bella consolazione, direte voi, ma tant’è!
Qualche giorno fa ho telefonato a mia sorella, portatrice sana delle splendide gambe di cui sopra, per chiederle un favore. Faccio prima a riportare, in sintesi, la conversazione perché spiegarla è più difficile.
E questa volta si raddoppia: Natale se lo merita! Una settimana non ci bastava e quindi abbiamo deciso, le mi compagne di avventure culinarie ed io, di dedicare una settimana intera ai dolci. Lo so, è un duro lavoro ma qualcuno deve pur farlo!!!! Mettetevi comodi e guardate con calma le varie proposte! Magari vi viene voglia di provarne una oppure vi mettete lì con l’unico scopo di guardare dei bei dolci … in ogni caso si potrà passare un po’ di tempo in maniera piacevole!
Ho passato una piacevolissima serata e di questo devo ringraziare Giustino Catalano. La scorsa settimana mi ha invitato ad un evento, organizzato insieme ad Antonio Stigliano, nella struttura Casette di Campagna. Alle mi richieste di spiegazioni mi ha scritto (testuali parole)
“Si succederanno piatti dello Chef Lucano (Mario DEMURO) con piatti dello Chef Campano (Eduardo ESTATICO)..due talenti. Il primo, Team Leader della Squadra Cuochi Lucana, più volte medaglia d’oro e il secondo, Chef emergente, scrittore di un ricettario di cucina napoletana, primo allievo nel 2008 alla Scuola Alma di Marchesi con encomio pubblico dello stesso. Il tutto abbinato dalla Sommelier Marina Betto a vini e liquori campani e lucani.
Ed ora dimmi che vuoi mancare… ”
Si sa, la giusta ambizione delle giovani generazioni va sempre incoraggiata! Specie se uno sembra avere delle idee increscendo. Albertino di idee chiare ne ha a bizzeffe, pure troppe e anche troppo increscendo se è per questo. L’anno scorso era partito con l’idea di diventare un dirigente (o un maestro di nuoto). Non male. Poi però la voglia di far carriera gli ha preso un po’ la mano e aveva deciso di fare il Faraone, con tanto di prove di mummificazione. Penserete mica che si sia fermato qui vero?
La passeggiata per le vie del centro romano è stata molto produttiva, come dicevo la scorsa volta .
Oltre al fioraio artista, appena sono arrivata in quel di Piazza di Spagna, uno dei primi personaggi incontrati è stato un venditore di caldarroste. Ecco, io alle caldarroste proprio non so resistere. Le devo mangiare! Costano un patrimonio (sono degne delle vetrine di D&G, Prada e Bulgari…), fanno ingrassare ma io non posso evitare di prendermene un cartoccetto.
Mi biasimate????credo di no!
Tornata a casa, sono andata a comprare, oltre alla zucca per la crostata al caramello, anche una bella dose di crema di marroni (non avevo tempo di farla) e del cioccolato gianduia: dovevo preparare una torta per la sera successiva e mi è venuta in mente questa combinazione:
Ricetta: Delizia al cioccolato e marroni:
Pan di spagna alle castagne
Crema pasticcera:
Per la mousse alla castagna
Per la mousse al cioccolato:
Per la bagna
sciroppo di zucchero e rhum fatto facendo bollire 2 dl di acqua, 3 cucchiai di zucchero per un minuto e aggiungendo 3 cucchiai di rum a fuoco spento
procedimento:
Pan di Spagna: Montare a lungo le uova con lo zucchero (20 minuti). Unire delicatamente dal basso verso l’alto le due farine setacciate. Imburrare e infarinare una teglia da 26 cm (va bene anche da 24). Cuocere a 170° per 30 minuti.
Crema pasticcera e mousse:
montare i tuorli con lo zucchero, unire la farina setacciata, versare il latte tiepido a filo. Mettere su fuoco basso e girare continuamente fino a cottura. Questa è la base per i due diversi tipi di mousse. Mettere la colla di pesce ad ammollarsi in un contenitore con l’acqua. Dividere la crema in due contenitori. Prendere una cucchiata di crema e scaldarla a microonde. Sciogliere all’interno della crema calda la gelatina ammollata e mescolarla alla crema pasticcera. Aggiungere la crema di marroni a una metà e il cacao amaro all’altra (io l’ho aggiunto a crema ancora calda perchè è più semplice amalgamarla). Unire delicatamente la panna montata.
Montaggio del dolce:
Prendere un vassoio e appoggiarci un anello rigido. Dividiere il pds in due strati. Mettere il primo strato all’interno dell’anello e bagnarlo con lo sciroppo di rhum. Mettere la mousse al cacao. Appoggiare il secondo strato di pds, bagnarlo con lo sciroppo e versare la mousse di marroni. Livellare bene e mettere in congelatore.
Decorazione.
Quando dovete servire il dolce, tiratelo fuori dal freezer, aspettate qualche minuto, aprite l’anello rigido e toglietelo dal dolce. Spolverate con cacao amaro e mettete in frigo almeno un’ora prima (se vi piace più morbido, anche di più). Dato che io dovevo regalare questa torta, ho decorato il tutto con del cioccolato plastico. L’ho fatto seguendo la ricetta riportata su note di cioccolato
Per comodità, questo dolce è molto adatto anche a monoporzioni nei bicchierini.