Siamo a più di metà Marzo, fra poco è Pasqua e subito dopo è anche il mio compleanno. La primavera che arriva e una Comunione da preparare: il mio primogenito, che chiameremo convenzionalmente Albertino, a Maggio fa la Prima Comunione e quindi mi sono lanciata nei preparativi, nella lista del buffet, nelle partecipazioni, nelle decorazioni … cose da far impallidire un wedding planner, insomma.
“Hai le papille gustative direttamente nel cervello”.
Così ha detto Pinella, pochi giorni fa, all’oggetto (praticamente del desiderio) del nostro gruppo face book: lui, Il maestro Maurizio Black Santin.
Le temperature sono tornate decenti e la voglia di cucinare è tornata alle stelle. Non che fosse particolarmente scemata, durante l’estate, ma i 40° effettivamente non aiutano. Di prove, in questi due giorni di weekend, ne ho fatte parecchie e questa crostata è stata particolarmente apprezzata.
Per decenza, non vi dico a quale torta blasonatissima francese il parentado ha preferito questa crostata, perché non ci credereste. Una torta in cui il cioccolato la fa da padrone, famoso a livello planetario. Mi sembra impossibile, eppure me lo continuano a ripetere.
Mia nonna aveva una eleganza innata. Forse perchè era una sarta e aveva uno speciale senso del bello ma i suoi vestiti avevano quel qualcosa in più che la rendevano un’artista (amo definirla così) ricercata anche dalle città vicine, come Salerno o Napoli. Solitamente era dal paese che si andavano a cercare le modiste di città..mentre a lei succedeva il contrario e i suoi vestiti da sposa fecero epoca.