Gnocchi di castagne con zabaione alla birra e Gruyere e speck croccante.
Non è che mi fosse avanzata della birra e fossi in vena di riciclo. E’ proprio che ultimamente la birra è entrata di prepotenza nella mia cucina (colpa di un libro, al solito).
Topo Gigio. Sì, quel topino lì. Lo guardavo tutte le sere.
Non che fossi proprio appassionata, non lo ricordo neanche benissimo. Erano altri i miei miti animati preferiti. Però lui era un bel tipo, gran carattere, con quel cosa-mi-dici-mai che sprigionava fascino da tutte le orecchie. Io stavo lì con la bocca aperta, a guardarlo subito dopo cena. E arrivava, inevitabile, il momento in cui topo Gigio andava in delirio per il formaggio: formaggio con i buchi.
I formaggi buoni mi restano nel cuore. Una questione affettiva proprio! L’anno scorso, con lo Sbrinz e il Gruyer, arrivatemi per il concorso Swiss Cheese Parade, avevo cominciato una liason intensa, ufficializzata con la pasta reale di mia nonna e finita, ahimè, con le ultime briciole di formaggio rimaste. Quest’anno allora, ho voluto approfondire la conoscenza tramite il nuovo concorso, perché si sa che certe storie hanno sempre un seguito!!
Grazia era una persona speciale, oltre che una cuoca eccezionale. Di piatti superbi ne faceva tanti anche se i dolci erano il suo fiore all’occhiello, quello che la rendeva famosa in tutto il paese e oltre.Ma era brava in tutto. Non credo di aver mai mangiato una cosa che le fosse venuta male. Poi era così precisa e appassionata della presentazione di un piatto, in tempi non sospetti, quando anche una famiglia medio borghesia non andava al ristorante abitualmente, come capita oggi, e quindi non aveva la fortuna di vedere e capire come uno chef impattasse ad arte. Riusciva lo stesso a stupire tutti, fosse solo anche nel modo di apparecchiare la tavola.