La tartelletta non è per tutti. E’ la verità.
Di tartellette, variamente farcite, potrei fare scorta. E’ quel tipo di dolce consolatorio di cui non posso fare a meno e per questo motivo mi trattengo dal prepararne quanti tipi vorrei, capitemi.
E’ il concetto espresso da questo tipo di dolce, che mi fa impazzire: il segreto. Il fatto di nascondere, di celare qualcosa che però intravedi e che intuisci possa essere gustoso. Per questo dico che non è per tutti. C’è chi vuole un dolce che si veda subito, che si capisca, che si esponga prima di essere morso. C’è chi apprezza un dolce che è un rischio perché devi assaggiarlo per capire com’è.
Qualche tempo fa mio marito se ne uscì con un “Guarda che carino quel golf con la Union Jack”.
Non l’avesse mai fatto. Da quel momento la bandiera del Regno Unito imperversa dentro casa. Ho scoperto di avere un’ irresistibile attrazione per tutto ciò che ha quella forma e colori. Il tappeto davanti alla porta d’ingresso rappresenta la Union Jack. Il maglione è stato debitamente comprato e ho trovato anche dei guanti con la Union Jack. Il porta spazzolini e il porta saponi hanno la fantastica bandierina e sono praticamente andata in brodo di giuggiole quando ho visto fazzolettini di carta e piatti di carta con cotanto stemma.
Nigella Lawson: un mito quella donna. E pure un genio!
Io devo confessare una cosa , a proposito di Nigella (lo so che mi attirerò le ire di mezzo se non tutto il web…ma è così): le sue ricette non mi piacciono. L’ho detto. Quando guardo quello che cucina il desiderio che ho è di prendere un Maalox. A Natale sul Gambero Rosso trasmettevano dei filmati/documentari sulla preparazione natilizia a casa di Nigella Lawson: giuro che a