Avete presente i discorsi fra chi è andato in ferie all’estero e racconta di viaggi avventurosi, costosi, emozionanti , etc. etc e chi risponde sconsolato “eh..io sono andato solo al mio paese d’origine”, avendo un’espressione che è un misto d’invidia e vergogna? Ecco…io faccio parte delle persone che vanno, rigorosamente ogni anno, nel paese (o meglio, nei paesi, nel mio caso) d’origine. La differenza è che ho sempre un’espressione sognante e l’entusiasmo di rivedere certi posti. Perchè? Beh, di Sapri vi ho parlato fino alla sfinimento quindi vi risparmio. L’altra zona (quella di origine di parte di mammà) è una cosuccia da nulla, una zona che proprio non si distingue: la valle d’Itria. Abbiate pazienza, ma se uno va in piscina vicino alla casa in campagna della nonna e la villa del vicino confinante è quella di sopra, mi spiegate come si fa a rimanere indifferenti? L’Italia è meravigliosa tutta e questa è una certezza ma, consentitemelo, certe zone sono al di fuori di ogni catalogazione. Dove le trovate case così?
E fosse solo quello! Quando vado in Puglia conto di:
Non sarà proprio come visitare una città straniera ma sinceramente non mi lamento (se non fosse per la totale mancanza di copertura che ci impedisce di usare cellulari e usufruire di internet…noi siamo in mezzo al triangolo delle Bermuda della rete mobile..vi prego fate qualcosa!). Nel quadrilatero fra Ostuni, Martina Franca, Cisternino e Ceglie Messapica si rischia di perdersi fra le bellezze del territorio, l’arte, la storia e (manco a dirlo) la gastronomia tanto che, prima di prenotare una vacanza da quelle parti, bisogna essere sicuri di avere un ottimo motivo per tornare a casa! Quest’anno siamo andati alla Sagra delle Orecchiette di Caranna (contrada di Cisternino) (non ci ero mai stata prima, forse perchè, avendo una nonna pugliese, mangio orecchiette tutte le domeniche da quando sono nata.. :) ), Albertino è riandato allo Zoo Safari di Fasano, portandosi dietro un cobra di gomma, un cappello con tutti gli animali e il racconto delle dita messe nel naso di una giraffa/ cammello (non ho capito quale dei due), La Pasionaria ha mangiato tutto quello che poteva mangiare e anche di più (vedi foto post precdente), dedicandosi con passione a cercare di capire se preferisse il pane di patate (la peddica, in dialetto), il pane di Matera, la focaccia pugliese, i nodini di martina Franca e..non ultimo…le orecchiette che..tadannnnn…quest’anno ho imparato a fare! Ho preso la storica decisione: non si poteva perdere una tradizione così, quindi mi sono messa vicina a mia nonna e , con metodo, ho cercato di applicare il movimento che, in teoria, era perfettamente chiaro nella mia mente! In teoria, certo. Ho fatto un intero vassoio, mentre mia nonna ne ha fatti 4, e la forma delle mie orecchiette era un pò…naif…ma sono orgogliosissima (se non fosse che mia madre ridacchiava del loro aspetto..anche se poi se l’è mangiate eccome).
Consigli se passate da quelle parti?
Non vi perdete gli agriturismi e le masserie in genere (l’Agriturismo Grotta di Figazzano lo garantisco!…e questa pure, anche solo per una visita ) e, se tenete al vostro palato, non mi perderei il Biscotto Cegliese, i Dolcetti Mandorle e Fichi (non ve lo posso dire cosa sono) e gli Spumoni (il famoso gelato… ve ne parlerò meglio!), il tutto al Caffè centrale di Ceglie a Corso Garibaldi 22. Poi, se passate dalle parti di Pascarosa, mia nonna e suoi parenti hanno sempre scorta di prugne “cuore di donna” (si chiamno così…non è bellissimo???), fichi, mele cotogne, mandorle… ve ne offro un pò, volete?
P.S.: da bravi rabdomanti internettiani, abbiamo trovato vicino casa un punto in cui compariva una tacca..a volte anche due! Vi mostro il mio internet point personale!